Questo studio, recentissimo, parla di 120-130g/h addirittura, evidenziando però la necessità di ulteriori approfondimenti (per altro lo studio non menziona la fonte da cui prende i carboidrati, dice che gli atleti (runners) di questa “trail marathon race” hanno fatto colazione con 2g/kg di peso corporeo di carboidrati e a seguire gara alimentandosi con questi 120-130g/h; nessuno ha praticamente evidenziato problemi particolari e le prestazioni sono state migliori rispetto ai gruppi di controllo (uno low carb e l’altro “normo-carb”) ).
Dice, ovviamente, che gli atleti in questione hanno allenato lo stomaco e l’intestino facendo almeno 2 sessioni di allenamento a settimana dove assumevano almeno 90g/h di carbo, per le 4 settimane precedenti la gara.
Diciamo che si “discosta” leggermente dal discorso che facevamo sull’osmolarità delle soluzioni, fatto sta che se salta fuori che effettivamente si possono, previo adattamento, raggiungere certe dosi di carbo è una gran differenza.