Jean-Pierre Verdy: la mia guerra contro gli imbroglioni

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
ok e allora capisci che la paternale che hai fatto sui corridori puliti che comunque c'erano non è credibile..perchè per coerenza vorrebbe dire di fatto non aver seguito alcuna corsa per un ventennio buono...a meno di guardare per vedere passare quello che arrivava con 15 minuti di ritardo al traguardo e fare lo schifato sul 90% delle inquadrature dei corirdori di testa
Io non faccio paternali, non devo insegnare a nessuno, non ho né titoli né meriti per farlo. Esprimo solo la mia opinione e cerco di offrire spunti di riflessione sulla base di quanto scrivono gli altri utenti.
Ritieni che chi arriva merdesimo sia dopato? Buon per te.
 
23 Ottobre 2015
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Cube, Specialized
Nessuno ha mai detto il contrario.
Anzi, non solo io, ma molti su questo forum hanno detto in ripetute occasioni che anche altri erano dopati e li hanno presi.
addirittura i tour tolti ad armstrong non sono stati riassegnati perché anche chi gli era arrivato dietro é stato trovato positivo.
In alcuni tour neppure andando fino al 10° posto se ne trovava qualcuno pulito.

Piuttosto, i ciclisti hanno pagato, ma tutti gli altri che li hanno aiutati o coperti, a parte Ferrarri e Fuentes, sono stati in qualche modo condannati?
I responsabili dell'antidoping che si giravano dall'altra parte, i medici delle squadre, i direttori sportivi, etc...
Si sente sempre e solo parlare dei ciclisti.
 
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matthewbene

via col vento
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bianchi specialissima
Io non faccio paternali, non devo insegnare a nessuno, non ho né titoli né meriti per farlo. Esprimo solo la mia opinione e cerco di offrire spunti di riflessione sulla base di quanto scrivono gli altri utenti.
Ritieni che chi arriva merdesimo sia dopato? Buon per te.
ritengo che chi si giocava le vittorie lo fosse, dalle sentenze, dalle dichiarazioni, confessioni, libri e interviste varie si deduce che erano dopati anche i gregari nelle squadre grosse. tu guardavi le corse pensando il contrario? buon per te
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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ritengo che chi si giocava le vittorie lo fosse, dalle sentenze, dalle dichiarazioni, confessioni, libri e interviste varie si deduce che erano dopati anche i gregari nelle squadre grosse. tu guardavi le corse pensando il contrario? buon per te
Okay.. abbiam capito.. tutti dopati, quindi LA un grande eroe da prendere ad esempio ;-)
Ma toccherà andare avanti ancora molto a legger ste puttanate ?
 

servarel

Velocista
20 Gennaio 2009
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la leggenda narra che esista, ma, come per il mio
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con RUOTE in numero di...mah...DUE?
Okay.. abbiam capito.. tutti dopati, quindi LA un grande eroe da prendere ad esempio ;-)
Ma toccherà andare avanti ancora molto a legger ste puttanate ?
eccerto, se metti tutti nel calderone alla pari, in quanto tutti dopati sulla (s)fiducia, nessuno escluso, i valori espressi in gara rimangono uguali, capito il concetto?
Ennesimo esempio di allorismo
 

matthewbene

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Okay.. abbiam capito.. tutti dopati, quindi LA un grande eroe da prendere ad esempio ;-)
Ma toccherà andare avanti ancora molto a legger ste puttanate ?
LA sicuramente da prendere come esempio su alcune cose, meno su altre. Toglimi una curiosità: Trovi qualche ciclista da prendere come esempio nel ventennio di cui si parla? se si chi?
 

Fill

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commento solo quello in grassetto.
Condivido! Ullrich aveva un motore mostruoso, di molto superiore a quello di ogni suo avversario dell'epoca, la fragilità mentale però non gli ha permesso di conquistare quanto si sarebbe meritato e le tristi vicende che lo hanno accompagnato lo testimoniano.
Quel che è oggettivo e certo è che la stessa chimica la usavano i suoi compagni di squadra, i suoi avversari molto probabilmente si dovevano arrangiare diversamente. D'altra parte è riconosciuto da tutti che Ferrari fosse il migliore in assoluto in questo ambito, gli altri inseguivano.
Fosse...?
Usa Il presente...:mrgreen:

Vivo Presente e Lotta Assieme a Noi...:==
 

lap74

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LA sicuramente da prendere come esempio su alcune cose, meno su altre. Toglimi una curiosità: Trovi qualche ciclista da prendere come esempio nel ventennio di cui si parla? se si chi?

leggiti questa bella storia va.
 

toni77

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Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"

leggiti questa bella storia va.
Bellissima storia!

Come dice Donati nel suo libro, il più grande rammarico di quel ventennio di doping sistematico è che ci ha precluso la possibilità di vedere chissà quali e quanti talenti esprimersi al top in una competizione davvero ad armi pari.

Personalmente, tornando in topic, penso che si parli sempre troppo di atleti maledetti, sacche ematiche, guru dell’ematocrito e troppo poco di federazioni conniventi e mandanti di vero e proprio doping di Stato, a cominciare dalla miracolosa Italia di atletica, ciclismo e fondo che, dalla metà degli anni ‘80, seppe trovare il suo “posto al sole” nel CIO.
 
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Cube, Specialized
Bellissima storia!

Come dice Donati nel suo libro, il più grande rammarico di quel ventennio di doping sistematico è che ci ha precluso la possibilità di vedere chissà quali e quanti talenti esprimersi al top in una competizione davvero ad armi pari.

Personalmente, tornando in topic, penso che si parli sempre troppo di atleti maledetti, sacche ematiche, guru dell’ematocrito e troppo poco di federazioni conniventi e mandanti di vero e proprio doping di Stato, a cominciare dalla miracolosa Italia di atletica, ciclismo e fondo che, dalla metà degli anni ‘80, seppe trovare il suo “posto al sole” nel CIO.
Sostituita in anni recenti dalla Spagna che ha cominciato a vivere in tutti gli sport
 

toni77

Apprendista Scalatore
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Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"
Sostituita in anni recenti dalla Spagna che ha cominciato a vivere in tutti gli sport

e dopo la Spagna é arrivata la Gran Bretagna.

Non ho letto nulla di documentale su Spagna e GB, mentre ho letto molto di/su Donati e il sistema viziato di Coni / Fidal / FCI.

Senza offesa, ma tirare in ballo, quasi in maniera istintiva, Spagna e GB, come presunti successori del “primato Italico” tra 1980 e 2000, non dovrebbe distogliere l’attenzione dal fatto che l’Italia è stata davvero capostipite in certe pratiche disgraziate (e non mi riferisco agli atleti), allora incensate come “progresso scientifico” e “valore sportivo”.

Come Ferrarese questa cosa mi sta particolarmente a cuore, avendo osservato da vicino la parabola del Prof. 60% (da non confondersi con Mr. 60% che pedalava al Tour) e di come questa fosse intrecciata a doppio filo con esponenti della scena politica e accademica dell’epoca.

Nel momento in cui ho messo a fuoco quei soggetti e ho lasciato passare in secondo piano la processione di atleti che veniva a Ferrara a “farsi fare le tabelle” (giornali riportano che anche il pullman della Banesto sia stato intravisto in città nei primi anni ‘90... sicuramente per portare la squadra in gita di gruppo al Castello Estense), mi è diventato più facile accettare la realtà innegabile attorno al Pirata (e lo dico da fedelissimo di Marco) e capire meglio il Texano, provando anche a separare l’atleta dall’uomo.

PS: per me la storia del motorino sulla bici di LA è spazzatura che discredita tutto quello di interessante che avrebbe potuto anche avere da dire Verdy.

PPS: chiunque abbia seguito il podcast di LA nelle ultime stagioni, IMHO molto godibile per qualità e formato, si sarà accorto che la lettura data oggi (non vent’anni fa) da LA su responsabilità, competenze, diritti e doveri di federazioni, organizzatori e atleti è molto lucida e, a mio avviso, non sarà mai ascoltata abbastanza.
 
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golance

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cannnnnondale
Non ho letto nulla di documentale su Spagna e GB, mentre ho letto molto di/su Donati e il sistema viziato di Coni / Fidal / FCI.

Senza offesa, ma tirare in ballo, quasi in maniera istintiva, Spagna e GB, come presunti successori illustri del “primato Italico” tra 1980 e 2000, non dovrebbe distogliere l’attenzione dal fatto che l’Italia è stata davvero capostipite in certe pratiche disgraziate (e non mi riferisco agli atleti), allora incensate come “progresso scientifico” e “valore sportivo”.

Come Ferrarese questa cosa mi sta particolarmente a cuore, avendo osservato da vicino la parabola del Prof. 60% (da non confondersi con Mr. 60% che pedalava al Tour) e di come questa fosse intrecciata a doppio filo con esponenti della scena politica e accademica dell’epoca.

Nel momento in cui ho messo a fuoco quei soggetti e ho lasciato passare in secondo piano la processione di atleti che veniva a Ferrara a “farsi fare le tabelle” (giornali riportano che anche il pullman della Banesto sia stato intravisto in città nei primi anni ‘90... sicuramente per portare la squadra in gita di gruppo al Castello Estense), mi è diventato più facile accettare la realtà innegabile attorno al Pirata (e lo dico da fedelissimo di Marco) e capire meglio il Texano, provando anche a separare l’atleta dall’uomo.

PS: per me la storia del motorino sulla bici di LA è spazzatura che discredita tutto quello di interessante che avrebbe potuto anche avere da dire Verdy.

PPS: chiunque abbia seguito il podcast di LA nelle ultime stagioni, IMHO molto godibile per qualità e formato, si sarà accorto che la lettura data oggi (non vent’anni fa) da LA su responsabilità, competenze, diritti e doveri di federazioni, organizzatori e atleti è molto lucida e, a mio avviso, non sarà mai ascoltata abbastanza.
gli italiani erano considerati "i peggiori" nei primi anni '90, i primi a avvantaggiarsi del doping ematico più all'avanguardia..ovviamente poi seguiti a ruota dagli altri negli anni. il solo fatto che quei dottori italiani fossero fortemente voluti e pagati da squadre di punta a livello europeo/mondiale la dice lunga. sulla federazione spagnola restano perlopiù illazioni (in alcuni casi anche conclamate dalle evidenze), certo fa specie vedere che in un decennio, fino a pochi anni fa, la spagna ha primeggiato in tutti gli sport che contano. si è provato a spiegare la cosa come effetto su una generazione sportiva intera come seguito alle olimpiadi di barcellona '92, a mio avviso poco credibile che fosse semplicemente dovuto a quella spinta.
Sui podcast di armstrong mai sentito uno, ha detto qualcosa di rilevante oltre a quanto già confessato? perchè a me non sembra che abbia cantato poi molto, si è limitato a rispondere affermativamente a quelle che erano ormai evidenze nonchè capi d'accusa.
 
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Senza offesa, ma tirare in ballo, quasi in maniera istintiva, Spagna e GB, come presunti successori illustri del “primato Italico” tra 1980 e 2000, non dovrebbe distogliere l’attenzione dal fatto che l’Italia è stata davvero capostipite in certe pratiche disgraziate (e non mi riferisco agli atleti), allora incensate come “progresso scientifico” e “valore sportivo”.

Come Ferrarese questa cosa mi sta particolarmente a cuore, avendo osservato da vicino la parabola del Prof. 60% (da non confondersi con Mr. 60% che pedalava al Tour) e di come questa fosse intrecciata a doppio filo con esponenti della scena politica e accademica dell’epoca.

Nel momento in cui ho messo a fuoco quei soggetti e ho lasciato passare in secondo piano la processione di atleti che veniva a Ferrara a “farsi fare le tabelle” (giornali riportano che anche il pullman della Banesto sia stato intravisto in città nei primi anni ‘90... sicuramente per portare la squadra in gita di gruppo al Castello Estense), mi è diventato più facile accettare la realtà innegabile attorno al Pirata (e lo dico da fedelissimo di Marco) e capire meglio il Texano, provando anche a separare l’atleta dall’uomo.

PS: per me la storia del motorino sulla bici di LA è spazzatura che discredita tutto quello di interessante che avrebbe potuto anche avere da dire Verdy.

PPS: chiunque abbia seguito il podcast di LA nelle ultime stagioni, IMHO molto godibile per qualità e formato, si sarà accorto che la lettura data oggi (non vent’anni fa) da LA su responsabilità, competenze, diritti e doveri di federazioni, organizzatori e atleti è molto lucida e, a mio avviso, non sarà mai ascoltata abbastanza.
Ti dico solo che alla conclusione dell’operation Puerto, Fuentes ha chiesto se dovesse fare i nomi degli altri atleti coinvolti, visto che solo una minima parte è stata collegata a qualcuno e solo a ciclisti, ma gli è stato risposto sostanzialmente che non era oggetto dell’indagine e che a nessuno interessava.
Si parlava di diversi tennisti e giocatori di basket e calcio.
Ma sono rimasti solo pettegolezzi perché non si è voluto approfondire.
 
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golias

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RicktheQuick

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30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501

a me ha dato fin dall'inizio la sensazione che ora hai anche a 200m di distanza quando vedi uno con la e-bike: uno che non fa lo sforzo giusto per la velocità che raggiunge. boonen è perfettamente normale nella scompostezza, visivamente torna che per fare quella velocità dimostri quella fatica, e mentre boonen, non uno qualsiasi, fa quella fatica, cancellara è troppo composto per andare spaventosamente più forte.
e alla roubaix "uguale": lì è il cambio di velocità mostruoso che anche in quel caso è troppo composto.
 

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