La Bastianelli rosica e si comporta davvero male, da schifo. Pensate che questa estate l'ho incrociata per caso in bicicletta che andava per l'altro senso nemmeno a velocità elevata, l'ho riconosciuta per la maglia della Lubiana e per la striscia dell'iride da ex campione del mondo sulle maniche. L'ho chiamata e ha tirato dritto nemmeno accennando un cenno col volto non filandomi di striscio. Manco fosse Froome o Lewis Hamilton. A me non ha fregato nulla perché non è un mio idolo e non me ne frega un cazzo, però l'atteggiamento è stato vergognoso e dimostra che ha questi atteggiamenti da schifo. Avrà vinto un mondiale nel 2007 ma non è campionessa di educazione. Di tutt'altra pasta è invece una sua collega, di cui non faccio il nome, dico solo che è bionda e che è connazionale della Van Vleuten e che ha vinto dieci volte di più della Bastianelli e si è ritirata da poco a poco piu' di trent'anni. Nonostante abbia vinto tutto è sempre simpatica e disponibile, credo di averci fatto un 7-8 foto insieme (la seguo da prima che esplodesse nelle Donne
Elite) e ci posso sempre fare una chiacchierata di qualche minuto essendo molto cordiale.
COMUNQUE IL CICLISMO NON LO SEGUO PIU', DECISIONE ORMAI AL 100 PER CENTO DOPO IL RITIRO DELLA PREDETTA CICLISTA, LO PRATICO SOLO, LA COSA BRUTTA E' CHE IL 99 PER CENTO DEI TIFOSI IDOLATRANO QUESTI SOGGETTI TIPO LA BASTIANELLI E GLI UOMINI PROFESSIONISTI E QUESTI SI MONTANO LA TESTA E DIMENTICANO CHE SONO PERSONE NORMALI. NON CAPISCO CHI IDOLATRA NEMMENO FOSSERO IDOLI GLI SPORTIVI IN GENERALE. SE BECCASSI BERNAL NEMMENO MI CI FAREI LA FOTO. LA COLPA DI SOGGETTI COME LA BASTIANELLI E' ANCHE DEI TIFOSI.
Strano, magari sono io fortunato e ho un elenco abastanza lungo di corridori, famosi più o meno, molto alla mano.
Iniziamo da Cadel Evans, incrociato più di una volta in zona confine italo- svizzero. Mentre io facevo il sur- place per non sganciare il pedale, lui metteva sempre il piede a terra per fermarsi ai semafori rossi e salutava il signor nessuno ( il sottoscritto ) per primo con la sua bella maglia iridata.
Oscar Freire anche lui in zona confine, anche lui con la maglia iridata, stessa storia.
Ivan Basso quando correva lo vedevo spesso sul Cuvignone, stessa storia.
L' anno prima del lockdown mi è capitato di fare sul lago Maggiore 4 chiacchiere con Elisa Longo Borghini, era dispiaciuta perche aveva dovuto saltare le strade bianche causa influenza, e visto che abbiamo lo stesso marchio di bici mi ha fatto una rapida analisi tecnica della frenata a disco con il suo modello, e in più mi ha dato qualche dritta sulla sua sella.
Contador, insieme a Basso, incrociato in una pausa pranza infrasettimanale e salutava anche lui.
Forse sono fortunato mio, anzi sicuramente. Ho un aneddoto di parecchi anni fa che è rimasto stampato nella mia testa.
Partenza da Bormio, Stelvio casa cantoniera, discesa con tratto sterrato a Santa Maria in Munster, Glorenza, Prato allo Stelvio, crisi di sete e fame, trovo una panchina per strada e mi accascio in coma vigile. Si avvicina un tale e mi dice: se hai sete, dietro la curva c' è il mio albergo con una fontanella e devi approfittarne. Ok, va bene ... lo guardo bene, mi sembrava una faccia nota, ma sì è lui .....Gustavo Thoeni !!!!
Alla faccia che gli sportivi se la tirano ....