Pro stagione 2022

bradipus

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Che è quello che dicevo sopra. D'altronde la logica la si vede anche in vari commenti sopra: "perché pagare per leggere cose che posso trovare gratis ovunque?"
Il problema è appunto che a pagamento dovresti trovare cose che non si trovano ovunque, ma per fare questo servirebbero investimenti consistenti per avere un ritorno a lungo termine. Ma nel contesto italiano dubito che uno sopravviverebbe fino a vederlo il lungo termine. E quindi è un gatto che si morde la coda.
Infatti, avevo riportato le cifre delle vendite solo per dare un'idea di quanto siano calate le risorse per produrre contenuti di qualità.
 

Zugnajima#11

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Che è quello che dicevo sopra. D'altronde la logica la si vede anche in vari commenti sopra: "perché pagare per leggere cose che posso trovare gratis ovunque?"
Il problema è appunto che a pagamento dovresti trovare cose che non si trovano ovunque, ma per fare questo servirebbero investimenti consistenti per avere un ritorno a lungo termine. Ma nel contesto italiano dubito che uno sopravviverebbe fino a vederlo il lungo termine. E quindi è un gatto che si morde la coda.
Ho scritto io la cosa del gratis, mi riferivo perö non alla qualitä di cosa leggo, ma al fatto che trovo inutile comperare un giornale quando posso leggere in rete gli articoli di tutti gli sport che seguo (Auto-Moto-Calcio-Bici), senza comperare un giornale (che magari non parla, o parla poco di cosa interessa a me).
 

bianco70

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Che è quello che dicevo sopra. D'altronde la logica la si vede anche in vari commenti sopra: "perché pagare per leggere cose che posso trovare gratis ovunque?"
Il problema è appunto che a pagamento dovresti trovare cose che non si trovano ovunque, ma per fare questo servirebbero investimenti consistenti per avere un ritorno a lungo termine. Ma nel contesto italiano dubito che uno sopravviverebbe fino a vederlo il lungo termine. E quindi è un gatto che si morde la coda.
Vero ma solo in parte, i siti gratuiti sopravvivono grazie alle inserzioni pubblicitarie, non fanno certo beneficenza.
Avere contenuti di qualità dovrebbe portare ad un maggior numero di lettori, ergo ad una maggiore appetibilità per i vari inserzionisti.
Il problema, forse, è un pò il solito della classe imprenditoriale italiana, gli investimenti si fanno solo dopo aver la certezza che si abbia un rientro, quindi gli editori vorrebbero veder prima aumentare la quota di lettori ed a quel punto farebbero investimenti per migliorare la qualità.
Ovviamente questo aumento non avviene, perchè se proponi la medesima minestra avrai un utenza sempre uguale, a cui piace quella minestra. Ed ecco che si entra in un impasse da cui diventa impossibile uscire.
 

Ser pecora

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dove capita
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Vero ma solo in parte, i siti gratuiti sopravvivono grazie alle inserzioni pubblicitarie, non fanno certo beneficenza.
Avere contenuti di qualità dovrebbe portare ad un maggior numero di lettori, ergo ad una maggiore appetibilità per i vari inserzionisti.

La maggior parte non vivono di pubblicità diretta di inserzionisti, ma con pubblicità indiretta (AdWords, etc..), quindi la qualità conta zero. Conta la "viralità" del contenuto ed i numeri.

Io posso passare 1 mese a scrivere un articolo informativo, con bibliografia, etc...ma poi il video fatto col cell di uno scoiattolo morto perché finito su un disco dei freni farà comunque nmila^3 visite rispetto al primo.

Il problema, forse, è un pò il solito della classe imprenditoriale italiana, gli investimenti si fanno solo dopo aver la certezza che si abbia un rientro, quindi gli editori vorrebbero veder prima aumentare la quota di lettori ed a quel punto farebbero investimenti per migliorare la qualità.

Vedi sopra. C'è da dire che oggi è anche difficile capire cosa sia "la qualità". Prendiamo per es. e per restare in tema, i celebri "test": un test fatto in collaborazione con il MIT con n-mila grafici e formule che decretasse che un telaio è migliore di un altro sarebbe percepito come "di qualità"? Secondo me si, ma dalla stessa % di persone che direbbe che fa schifo, come per qualunque altro test.
Il meccanismo è il solito: il MIT vi ha prezzolati, l'azienda x vi ha pagato piu' della y, etc...senza contare i fanboys del marchio "perdente" incazzati a prescindere.
E come ciliegina ci metti che un articolo (o un video) con formule e grafici e complicazioni varie sarebbe visto forse per i primi 15" e per gli ultimi 15". Ricordo che viviamo nell'epoca dei video di tiktok di 30" e del NYT che deve avvertire i lettori se un articolo è lungo (the long read) come uno che attacca il cartello "cane che morde" al cancello di casa....

Non a caso tanta gente si fossilizza dentro le proprie bolle sui vari social per sentire solo quello che gli piace fino a perdere il boccino e credere che la terra è piatta e che ci siano degli squali nani nei succhi di frutta.

Ovviamente questo aumento non avviene, perchè se proponi la medesima minestra avrai un utenza sempre uguale, a cui piace quella minestra. Ed ecco che si entra in un impasse da cui diventa impossibile uscire.

Più che proporre sempre la stessa minestra la tentazione forte è quella di inseguire la pancia dei lettori. Tanto se il video di un gattino che scoreggia fa piu' visite di un articolo serio perché sbattersi? Prendi un "freelance" (trad= disoccupato volenteroso), non lo paghi, se non simbolicamente, e quello ti scrive 10 righe che valgono quello che sono costate, ma intanto "costruendosi il CV" (ed ovviamente non succede perché chi assume sa come funziona). In una spirale al ribasso infinita (per cui hai mezza homepage piena di video di 10" letteralmente rubati su Yt, ma con 25" di inserzione pubblicitaria).
 
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La maggior parte non vivono di pubblicità diretta di inserzionisti, ma con pubblicità indiretta (AdWords, etc..), quindi la qualità conta zero. Conta la "viralità" del contenuto ed i numeri.

Io posso passare 1 mese a scrivere un articolo informativo, con bibliografia, etc...ma poi il video fatto col cell di uno scoiattolo morto perché finito su un disco dei freni farà comunque nmila^3 visite rispetto al primo.



Vedi sopra. C'è da dire che oggi è anche difficile capire cosa sia "la qualità". Prendiamo per es. e per restare in tema, i celebri "test": un test fatto in collaborazione con il MIT con n-mila grafici e formule che decretasse che un telaio è migliore di un altro sarebbe percepito come "di qualità"? Secondo me si, ma dalla stessa % di persone che direbbe che fa schifo, come per qualunque altro test.
Il meccanismo è il solito: il MIT vi ha prezzolati, l'azienda x vi ha pagato piu' della y, etc...senza contare i fanboys del marchio "perdente" incazzati a prescindere.
E come ciliegina ci metti che un articolo (o un video) con formule e grafici e complicazioni varie sarebbe visto forse per i primi 15" e per gli ultimi 15". Ricordo che viviamo nell'epoca dei video di tiktok di 30" e del NYT che deve avvertire i lettori se un articolo è lungo (the long read) come uno che attacca il cartello "cane che morde" al cancello di casa....

Non a caso tanta gente si fossilizza dentro le proprie bolle sui vari social per sentire solo quello che gli paice fino a perdere il boccino e credere che la terra è piatta e che ci siano degli squali nani nei succhi di frutta.



Più che proporre sempre la stessa minestra la tentazione forte è quella di inseguire la pancia dei lettori. Tanto se il video di un gattino che scoreggia fa piu' visite di un articolo serio perché sbattersi? Prendi un "freelance" (trad= disoccupato volenteroso), non lo paghi, se non simbolicamente, e quello ti scrive 10 righe che valgono quello che sono costate, ma intanto "costruendosi il CV" (ed ovviamente non succede perché chi assume sa come funziona). In una spirale al ribasso infinita (per cui hai mezza homepage piena di video di 10" letteralmente rubati su Yt, ma con 25" di inserzione pubblicitaria).
Grazie della tua analisi, non conoscendo a fondo il settore mi ha fatto scoprire alcuni aspetti che non conoscevo.
In conclusione si può dire che si è entrati in un circolo vizioso da cui sarà difficile (impossibile?) uscire.
Le aziende guadagnano in questo modo, quindi perchè cambiare? I lettori, o la massa di questi, sono abituati a questo tipo di contenuti e non cercano altro, quindi da loro non arriverà la spinta a cambiare.
Considerazione personale, se fossi un imprenditore tenterei di andare ad intercettare quella parte di lettori che non rientra nella suddetta massa, alla fine potrebbero essere quelli che mi spostano gli equilibri tra lo scannarmi con i miei concorrenti per accaparrarmi una parte della massa ed avere un mio bacino di utenza diverso, magari disposto anche ad un esborso, pur di trovare qualità.
Ma siamo ampiamente OT o-o
 

samuelgol

Flughafenwächter
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Vedi sopra. C'è da dire che oggi è anche difficile capire cosa sia "la qualità". Prendiamo per es. e per restare in tema, i celebri "test": un test fatto in collaborazione con il MIT con n-mila grafici e formule che decretasse che un telaio è migliore di un altro sarebbe percepito come "di qualità"? Secondo me si, ma dalla stessa % di persone che direbbe che fa schifo, come per qualunque altro test.
Il meccanismo è il solito: il MIT vi ha prezzolati, l'azienda x vi ha pagato piu' della y, etc...senza contare i fanboys del marchio "perdente" incazzati a prescindere.
E come ciliegina ci metti che un articolo (o un video) con formule e grafici e complicazioni varie sarebbe visto forse per i primi 15" e per gli ultimi 15". Ricordo che viviamo nell'epoca dei video di tiktok di 30" e del NYT che deve avvertire i lettori se un articolo è lungo (the long read) come uno che attacca il cartello "cane che morde" al cancello di casa....

Non a caso tanta gente si fossilizza dentro le proprie bolle sui vari social per sentire solo quello che gli piace fino a perdere il boccino e credere che la terra è piatta e che ci siano degli squali nani nei succhi di frutta.



Più che proporre sempre la stessa minestra la tentazione forte è quella di inseguire la pancia dei lettori. Tanto se il video di un gattino che scoreggia fa piu' visite di un articolo serio perché sbattersi? Prendi un "freelance" (trad= disoccupato volenteroso), non lo paghi, se non simbolicamente, e quello ti scrive 10 righe che valgono quello che sono costate, ma intanto "costruendosi il CV" (ed ovviamente non succede perché chi assume sa come funziona). In una spirale al ribasso infinita (per cui hai mezza homepage piena di video di 10" letteralmente rubati su Yt, ma con 25" di inserzione pubblicitaria).
Tutto vero, dalla A alla Z. E il merito è dell'ignoranza funzionale dell'utente babbeo medio che preferisce il video dello scoiattolo morto sul disco (magari inventato, perchè un disco non taglia manco uno scoiattolo) per poi litigarci sopra all'infinito, anzichè apprezzare il lavoro di sbattimento che si cela dietro all'articolo informativo di qualità, oltre ad imparare cose nuove dal contenuto del suddetto articolo informativo.
 

Zugnajima#11

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Ricordo che viviamo nell'epoca dei video di tiktok di 30" e del NYT che deve avvertire i lettori se un articolo è lungo (the long read) come uno che attacca il cartello "cane che morde" al cancello di casa....
Che tristezza infinta...
 
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leandro_loi

Velocista
20 Luglio 2019
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dovunque si possa pedalare
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mia
Personalmente uno dei modi che trovo più gradevoli è quello di chi grazie alla propria visibiiltà stringe dei contratti con le aziende produttrici che così vedono i propri prodotti reclamizzati all'interno di un prodotto video ben fatto, sulla linea di quelli normalmente pubblicati su quel canale, che quindi ottiene il sostentamento per continuare a lavorare e ad essere appetibile anche per altri produttori.
E non si tratta di fare pubblicità occulte, ti danno un prodotto, ne parli, e poi continui magari con quel prodotto a fare il tuo lavoro e i tuoi contenuti.
Ad esempio nei canali del comparto tech oggi un'azienda con cui tantissimi youtuber collaborano oggi è NORDVpn, mentre nel comparto bike ho visto collaborazioni con Shimano, Castelli, Giro.
Le ho anche trovate piacevoli.
E i video erano cose ben fatte, parlavano di argomenti interessanti e non propriamente corti.
 
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Grazie della tua analisi, non conoscendo a fondo il settore mi ha fatto scoprire alcuni aspetti che non conoscevo.
In conclusione si può dire che si è entrati in un circolo vizioso da cui sarà difficile (impossibile?) uscire.
Le aziende guadagnano in questo modo, quindi perchè cambiare? I lettori, o la massa di questi, sono abituati a questo tipo di contenuti e non cercano altro, quindi da loro non arriverà la spinta a cambiare.
Considerazione personale, se fossi un imprenditore tenterei di andare ad intercettare quella parte di lettori che non rientra nella suddetta massa, alla fine potrebbero essere quelli che mi spostano gli equilibri tra lo scannarmi con i miei concorrenti per accaparrarmi una parte della massa ed avere un mio bacino di utenza diverso, magari disposto anche ad un esborso, pur di trovare qualità.
Ma siamo ampiamente OT o-o
Editori come quelli che descrivi tu ci sono stati.
Lo dico al passato, perché hanno chiuso.
(Ho lavorato nel settore per più di trent'anni...)

Tornando in tema, a proposito di 'piccoli ciclisti crescono', oggi nella terza tappa della Flèche du Sud, prima vittoria da elite per Thibau Nys (che farà vent'anni a novembre).
Il figlio del grande Sven è anche detentore del titolo europeo su strada tra gli U23.
 
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samuelgol

Flughafenwächter
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
..............mi sa che alla QS ci avevano visto giusto.
Come molto spesso gli capita.
Se vuoi venire da noi, rinunci ai tuoi privilegi da star e dimostri di aver ancora fame (tipo Rocky 3 che va ad allenarsi nel ghetto nero di Apollo o 4 che va allenarsi nella steppa siberiana). Se invece vuoi fare il principe con la corte, vai pure alla Total. Evidentemente non aveva più fame.
 
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Ser pecora

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dove capita
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Come molto spesso gli capita.
Se vuoi venire da noi, rinunci ai tuoi privilegi da star e dimostri di aver ancora fame (tipo Rocky 3 che va ad allenarsi nel ghetto nero di Apollo o 4 che va allenarsi nella tundra siberiana). Se invece vuoi fare il principe con la corte, vai pure alla Total. Evidentemente non aveva più fame.

A vederlo scorazzare in bici da enduro nello Utah con Oss mi da l'idea che fosse bollito di testa piu' che di Covid. Magari, no, ma boh...
 
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samuelgol

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A vederlo scorazzare in bici da enduro nello Utah con Oss mi da l'idea che fosse bollito di testa piu' che di Covid. ......
Appunto. Niente più fame. Ci sta eh.....ci mancherebbe. Ha tanti di quei soldi e altrettanti ancora ne fa, da vivere 5 vite di rendita e non è facile a questo punto fare i sacrifici necessari. Però poi i risultati sono conseguenti.
 
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