Per me si. Ci sono punti vendita che in Italia sono diventati degli autentici "feudi" basati su una tradizione di rapporto col cliente, che diventano per gli stessi brand un fiore all'occhiello, e ci pensano bene prima di scontentarli. Un occhio di riguardo su qualche questione spinosa o controversa, una bici in più per un cliente particolare, sono quelli che sul territorio fanno la differenza fra un negozio di riferimento e un negozio che fa quello che può, onestamente certo, ma avrà agli occhi del consumatore un appeal differente.Non credo sia solo una questione di bravi o meno, ma anche di "selezione naturale" tra i marchi che uno puo' tenere o meno. Con quelli medio piccoli che pagheranno dazio.
Solitamente, a parte qualcuno, questi feudi sono anche quelli che devono ricorrere meno all'arma dello sconto per lavorare. Tutto aiuta chi lavora bene (in tutti i campi sia chiaro, non solo nella vendita o nell'assistenza post vendita) a fagocitare il minor numero di vendite che ci sono in questo periodo, e che ci saranno nell'immediato futuro.
Prima, diciamo da fine 2020 a tutto il 2021, più o meno bastava avere una bici in casa, e la vendevi. Anche se come reputazione sul territorio non eri un granchè.