Nessuno dice che sia una ragazzata. E' una cosa molto seria, che ha provocato un morto e due feriti.
Il punto è che la storia dei "a nostri tempi" è fortemente condizionata dalle esperienze personali e soprattutto dalla memoria selettiva. "Ai miei tempi", che sono di una quindicina di anni precedenti ai tuoi, non so se i "deficienti" fossero "meno deficienti di oggi", ma so che i morti per strada erano il triplo di oggi e che di miei coetanei (e di quelli un po' più grandi di me) ne sono morti un bel po' con un ago nel braccio o di AIDS (molti, molti di più di quanti muoiano per via delle pastiglie di oggi). Si ricordano le cose piacevoli (generalmente legate al fatto di essere giovani ...
) e si dimenticano quelle brutte o tremende.
Quanto ai "futili motivi", consentimi di ripetere quanto ho scritto in forma diversa. In uno stato di diritto, governato dalla legge e non dall' arbitrio delle tricoteuse (reali o virtuali) le pene o le ammende dipendono dai reati o dalle infrazioni commesse e non dalle opinioni morali di chicchessia. Se passi col rosso la multa dev'essere la stessa sia se andavi al lavoro sia che andassi a cena fuori o che andassi a troje, se travolgi un'auto mentre vai a 120 la pena dev'essere la stessa che tu sia un blogger che un operaio. Se si fanno differenze allora non siamo più uguali di fronte alla legge e la conseguenza automatica è che tu ciclista sei fuorilegge perchè per quelli che qualcuno (tanti...) sono "futili motivi" ostacoli il traffico, commetti infrazioni, rompi i coglioni al cittadino benpensante "che paga le tasse" , e che quando ti stirano ""te la sei cercata".