-la maglia a pois è il miglior scalatore fra quelli che non vincono (perche’ per vincere dovrebbe spremersi e farebbe meno punti)
Non so se ho capito bene cosa intendi, ma riguardo questo punto:
-la maglia a pois oggi è vinta da chi fa più punti su tutte le salite presenti sul percorso, e quindi si spreme per passare in testa anche a quelle di 4^categoria (collinozzi che si trovano dopo 20km dalla partenza), su cui ovviamente gli uomini di classifica non ci pensano nemmeno a scollinare per primi, stando coperti dietro i propri gregari.
Per evitare questo, cioé, che gente "random" (o anche buoni scalatori, ma non i migliori) vincesse la classifica di "miglior scalatore" nel 2004 hanno inserito i punti doppi per gli arrivi in salita, e poi (nel 2009 mi pare) hanno anche rivisto i punteggi di alcune salite in base alla pendenza, e questo ha inevitabilmente portato a far vincere "incidentalmente" la maglia a pois a chi vince quella gialla, dato che la maglia gialla è in modo preponderante vinta in salita (avendo tagliato fino all'estinzione le cronometro).
Quindi il dilemma è: sta maglia a pois chi la deve vincere? Quello più forte in salita (e quindi di tutta la corsa) o chi si smazza tutti i cavalcavia che trova sul percorso? (una sorta di classifica a punti delle salite intermedie).
Il regolamento non è che sminuisce, direi piuttosto che è il disegno* del percorso a condizionare tutto.
Perché, siamo chiari, in base al percorso è evidente che alcuni corridori vengono privilegiati o meno.
Sui percorsi attuali Anquetil o Indurain non avrebbero mai vinto un Tour.
Se il prossimo Tour presentasse 3 cronometro di 60km ciascuna (stile anni di Indurain) Remco potrebbe leccarsi i baffi (persino un Ganna potrebbe fare classifica, come nei sogni bagnati di Beppe Conti).
*e quindi, in ultima analisi, non chi fa i regolamenti, l'Uci, Aso o i poteri forti, ma il popolo che vuole salita, salita salita e ancora salita.