Comunque visto che ho già parlato degli studi, vorrei portare qualche esempio personale del mio periodo post laurea.
Dopo essermi laureato sono finito per tre mesi a lavorare in una ditta che produce serramenti, ingenuo mi ero fatto fregare dalla agenzia di collocamento, la quale mi aveva raccontato un sacco di favole: "cercano uno che segue la produzione, c'è tanta meccanica, è un posto d'oro", etc. etc.
Era una ditta di matti, uno dei due titolari esplodeva di continuo perché aveva accentrato tutta la parte tecnica sotto di lui senza delegare e vedeva tutte le magagne, paranoico aveva messo telecamere dappertutto, nei bagni non c'erano le porte per evitare che i dipendenti stessero troppo tempo in pausa.
Io ero finito nella logistica, non mi avevano mai dato il computer aziendale e perciò usavo il portatile di mia mamma, visto che a casa avevo il fisso.
Passano tre mesi e cadendo in moto mi rompo la clavicola, mi operano e mi mettono una piastra con sei viti, dopo una settimana mi chiamano e mi chiedono di tornare urgentemente al lavoro. Ci provo, ma devo guidare per due ore la macchina tra andata e ritorno, dopo una settimana gli dico che non ce la faccio, mi fa male la spalla. Mi hanno licenziato.
Passa qualche mese e trovo lavoro nella ditta dove lavoro adesso, il mio predecessore ha resistito un mese ed è scappato, lo conosco è un ragazzo che aveva iniziato l'università con me, brillante negli studi ha ricevuto il premio per il miglior progetto di laurea per due anni, totalmente inadatto al lavoro in azienda ora fa l'insegnante alle superiori. A volte non è detto che uno che esce con un voto più alto valga più di un altro in una determinata posizione, secondo me conta molto avere la fortuna di capire in cosa siamo naturalmente portati.