Non so, ieri ho sentito l'ultima puntata della Squalo TV e devo dire che si sono smorzati un po' i toni, per quanto non mi piacciano in primis Lello e in seguito Vincenzo per il modo che hanno di porsi riconosco il loro valore in particolare quello di Vincenzo.
Però, e c'è un però grosso come una casa, in tutte le cose il mondo va avanti e volenti o nolenti succederà che piano piano i ragazzi passeranno pro e tutto quel cameratismo del WT che c'era prima sarà un ricordo. Penseremo all'epoca di Nibali come a quella di Coppi un giorno.
Per questo ci si può arroccare sulle vecchie posizioni e sui vecchi sistemi oppure ci si può adeguare, magari conservando ciò che di buono abbiamo, che non è poco. Ad esempio il fatto che abbiamo in Italia una vasta capillarizzazione di squadre ciclistiche, per me è un bene, perché in un paesino una squadretta per un ragazzino può servire molto; è come le scuole, nel paesino di provincia il fatto di avere elementari e medie è fondamentale, poi quando il ragazzo crescerà si sposterà in una squadra più grande e organizzata, magari nella città più vicina, ma nel frattempo ha potuto avvicinarsi alla bici da piccolo, questa cosa mi sembra non ci sia in Danimarca ad esempio.