Grazie! Ero andato in stack overflow per qualche giorno, ma sopratutto il passaggio evidenziato mi ha riportato alla calma e a pensare in termini generali partendo da concetti base. Diciamo che ancora una volta trovo elementi che mi portano a dire che Marius Bakken e il double threshold non sono così male (anche se l’implementazione super controllata con il misuratore di lattato, almeno per l’amatore, forse si può rivedere)Siam qui per discutere, ci mancherebbe :)
Come specificato. Peraltro è anche relativo a un periodo non troppo lungo, quindi come detto non tutte le conclusioni sono generalizzabili tal quali. E non voleva certo essere l'unico riferimento (però è coerente con altre indicazioni).
Di base ti serve un disturbo energetico sufficiente ad attivare i meccanismi molecolari da cui partono gli adattamenti; più sei allenato, più tardi succede (vedi ad esempio: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32588910/)
"Tardi" ovviamente implica che sia non solo questione di intensità, ma anche di durata.
Tu mi dirai: ma non è valutato con riferimento a LT1, è valutato in termini assoluti.
Ti rispondo: hai ragione :) ma è tutto abbastanza complicato, anche solo dalla definizione di LT utilizzata nei singoli studi.
D'altra parte, cito dal documento del grafico "This is the first study to apply the exercise intensity domain framework to investigate intensity specific effects of aerobic exercise training on V̇ O2max, the θLT, and MMSS", quindi aspettiamo.
E' comunque un po' lo stesso problema che emerge gestendo l'allenamento con la suddivisione in zone della discussione in cui siamo, che sono poco fisiologiche (quindi ha poco senso dire z2 piuttosto che z3 se non riesci a collocarla e se non sai cosa rappresenta per te - si partiva da una domanda su LT).
Però ci sono altre pubblicazioni in cui la tendenza che emerge sembra essere quella (il testo di Skiba ne cita alcune).
E' comunque logico, se ripensi al disturbo energetico da creare: più sei allenato, più tempo ti serve per creare un disturbo utile. Necessariamente la resa per unità di tempo / kJ si riduce e per sfruttare bene le risorse disponibili a un certo punto ti serve altro (anche perché hai contemporaneamente altre esigenze).
Più precisamente: un principiante ha molte più probabilità di migliorare elementi caratterizzanti capacità a intensità superiori con un esercizio a intensità basse rispetto ad un soggetto cronicamente allenato (basta pensare al VO2max: una persona poco allenata potrebbe aumentarlo esercitandosi a LT1; una persona mooolto allenata non lo aumenta neppure restando alle intensità a cui raggiunge VO2max, pur potendo migliorare la potenza a cui lo raggiunge).
Il modo di costruire la ricetta è comunque rilevante, visto che i fattori individualmente più importanti (e anche le preferenze) sono sempre un po' diversi :)
"compared between the domain-specific training groups and to a non-exercise training control group"
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