Si, d' accordo, ma tutto va applicato con buon senso secondo me, perché se Dumoulin e altri a 30 anni hanno già la nausea del ciclismo evidentemente ci sono situazioni da migliorare: nessuno di noi è un automa , neppure se viene pagato profumatamente per correre in bici. una cosa sono i capricci di certi atleti, anche al di fuori del ciclismo, un' altra è sentirsi senza aria, come mi pare sia accaduto nel caso in questione
Se smetti, avanti un altro, lo sport professionistico è semplicemente spietato, ci sono troppi interessi in giro, tanto anche con le ultime restrizioni di numero di partecipanti, per ognuno che lascia ce ne sono 10 che aspettano.
Sono pochi i campioni immensi che possono influenzare i grandi numeri, Valentino Rossi si è ritirato e la MotoGP ha quasi dimezzato il business, e sta correndo a ripari, Sinner he riacceso l'interrese per il tennis in Italia dopo decenni di magra, giusto per fare due esempi, del ritiro di Domoulin non se ne è accorto nessuno
È una visione un po' "romantico sportiva" della cosa, quando sei pagato milioni di euro, devi solo vincere il resto sono tutte chiacchiere di facciata e per vincere devi fare tutto al meglio e la testa che "regge" è una delle caratteristiche principali di un campione.
Una volta, intendo i tempi dei vari Bartali, Coppi, Merckx eccetera probabilmente il mix era 80% doti naturali e genetica e 20% il resto (il resto poi è sempre uguale per tutti in ogni era), adesso le doti naturali, soprattutto la tipologia fisica è ancora fondamentale, ma sono aumentati in maniera esorbitante tutte le componenti che compongono "il resto", allenamento, alimentazione, materiali, chimica e i famosi marginal gains
Quanto influisce secondo te la chimica ai giorni nostri?
Quoto tutto e aggiungo che se il problema fosse stato solo non trovarsi bene nella squadra, avrebbe potuto tranquillamente cambiare squadra, evidentemente non ha avuto altre offerte, questo lo ridimensiona molto come "campione"
Secondo me a Pogacar gli permetterebbero anche la dieta di blummenfeltSecondo me a Pogacar il kiwi lo danno.
C’è una bella differenza tra cura del dettaglio e paturnie da nevrotici.
beh non è detto che sia così, ci sono persone che entrano nel giro (sport professionistico ma anche altro, tipo televisione, grandi compagnie, o similari) guadagnano bene per 3/4 anni e si mettono da parte un capitale che con un lavoro normale non sarebbero riusciti a raggiungere e poi tornano a fare una vita normale, con un lavoro normale ed entrate normali ma senza troppo stress e con le spalle ben coperte
a non tutti viene la depressione se non riescono a restare sulla cresta dell'onda per 20 anni, anzi coloro che pensano "ho avuto molto di più di quel che pensavo" solitamente vivono sereni anche dopo, forse soltanto dopo
certo, questo non sarà un modo di ragionare da campione , ma c'è una bella differenza fra fare l'impiegatuzzo part time alle poste per tutta la vita e farlo per (quasi) tutta la vita ma con 5 milioni in banca
Può darsi, però allora non te ne vai con questo astio che ti porta poi a fare certi tipi di dichiarazioni, la cosa diventa troppo impegnativa, hai guadagnato bene, ti ritiri, vai in giro in bici per divertimento e ti occupi dei figli senza metterti a fare polemiche, secondo me.
in realtà ha avuto un'altra offerta (e che offerta) dopa la Sunweb ... infatti è andato in JumboQuoto tutto e aggiungo che se il problema fosse stato solo non trovarsi bene nella squadra, avrebbe potuto tranquillamente cambiare squadra, evidentemente non ha avuto altre offerte, questo lo ridimensiona molto come "campione"
Una sequela di corridori ha patito l'arrivo del misuratore di potenza e di una maggiore scientificità dell'allenamento, probabilmente non avevano la forma mentis per modificare le loro abitudini e i sacrifici dovevano essere solo quelli che erano accettabili per il loro modo di concepire la vita da atleta.mi ricordo anche di Bartoli alla CSC che si sentiva fuori posto in quel ciclismo, nonostante fisicamente potesse ancora continuare
Una sequela di corridori ha patito l'arrivo del misuratore di potenza e di una maggiore scientificità dell'allenamento, probabilmente non avevano la forma mentis per modificare le loro abitudini e i sacrifici dovevano essere solo quelli che erano accettabili per il loro modo di concepire la vita da atleta.
La cosa che mi fa sorridere è che molti di questi ora sono preparatori (tra cui anche Bartoli stesso, che allena Tiberi, allenava Quintana etc).
Ora, sicuramente Bartoli non è l'ultimo dei pirla (tra l'altro era uno dei miei corridori preferiti), ma mi chiedo come possa aver acquisito le conoscienze scientifiche necessarie al giorno d'oggi per una preparazione di alto livello.
ma alla fine più che astio è un pretesto per generare nuove entrate. L'episodio citato hai scritto che è tratto dalla sua autobiografia. Alla fine se ne parla e magari aiuta a vendere copie su una diatriba su un kiwi che magari in quel momento non l'ha turbato come vuole farci credere... chi lo sa? io non c'ero quella volta in sierra nevada quindi...Può darsi, però allora non te ne vai con questo astio che ti porta poi a fare certi tipi di dichiarazioni, la cosa diventa troppo impegnativa, hai guadagnato bene, ti ritiri, vai in giro in bici per divertimento e ti occupi dei figli senza metterti a fare polemiche, secondo me.
Una sequela di corridori ha patito l'arrivo del misuratore di potenza e di una maggiore scientificità dell'allenamento, probabilmente non avevano la forma mentis per modificare le loro abitudini e i sacrifici dovevano essere solo quelli che erano accettabili per il loro modo di concepire la vita da atleta.
La cosa che mi fa sorridere è che molti di questi ora sono preparatori (tra cui anche Bartoli stesso, che allena Tiberi, allenava Quintana etc).
Ora, sicuramente Bartoli non è l'ultimo dei pirla (tra l'altro era uno dei miei corridori preferiti), ma mi chiedo come possa aver acquisito le conoscienze scientifiche necessarie al giorno d'oggi per una preparazione di alto livello.
ma alla fine più che astio è un pretesto per generare nuove entrate. L'episodio citato hai scritto che è tratto dalla sua autobiografia. Alla fine se ne parla e magari aiuta a vendere copie su una diatriba su un kiwi che magari in quel momento non l'ha turbato come vuole farci credere... chi lo sa? io non c'ero quella volta in sierra nevada quindi...
E' lo scontro/confronto fra le scuole di pensiero tradizionali e quelle moderne. Quella tradizionale (Magrini/Bettiol e mille altri) è che per essere i migliori o migliori possibile bisogna esser nati in bici con le gimkane ed essere allenati da qualcuno che ha corso possibilmente con qualche adattamento delle conoscenze moderne (spero e credo che Bartoli non alleni Tiberi non si alleni solo col cardio per dire). E quella moderna che si può essere i migliori anche venendo da altre discipline facendosi allenare non da chi ha corso ma da chi ha studiato. Io credo che l'esperienza di un ex-corridore possa essere superutile ma se dovessi scegliere fra il farmi allenare da un ex-corridore o da un laureato sceglierei il secondo.La cosa che mi fa sorridere è che molti di questi ora sono preparatori (tra cui anche Bartoli stesso, che allena Tiberi, allenava Quintana etc).
Ora, sicuramente Bartoli non è l'ultimo dei pirla (tra l'altro era uno dei miei corridori preferiti), ma mi chiedo come possa aver acquisito le conoscienze scientifiche necessarie al giorno d'oggi per una preparazione di alto livello.
concordo, anche perchè non si passa dai banchi di scuola all'essere il primo preparatore di Visma o Real Madrid... un po' di gavetta in squadre minori e l'affiancamento a preparatori esperti aiuta nella crescita professionaleE' lo scontro/confronto fra le scuole di pensiero tradizionali e quelle moderne. Quella tradizionale (Magrini/Bettiol e mille altri) è che per essere i migliori o migliori possibile bisogna esser nati in bici con le gimkane ed essere allenati da qualcuno che ha corso possibilmente con qualche adattamento delle conoscenze moderne (spero e credo che Bartoli non alleni Tiberi non si alleni solo col cardio per dire). E quella moderna che si può essere i migliori anche venendo da altre discipline facendosi allenare non da chi ha corso ma da chi ha studiato. Io credo che l'esperienza di un ex-corridore possa essere superutile ma se dovessi scegliere fra il farmi allenare da un ex-corridore o da un laureato sceglierei il secondo.