Molti ciclisti hanno la cattiva abitudine di non stare fermi in caso di problemi, ho parecchi amici che fanno così e si trascinano problemi per mesi e mesi. Uscire in bici per stare fermo in montagna poi è il metodo migliore per farsi male veramente in caso di mal di schiena.
Ho imparato a mie spese che è meglio fermarsi qualche giorno, anche una o due settimane, che trascinarsi i problemi per mesi.
Detto ciò, ti auguro di riprenderti presto
Eccomi! Sono io! Ma non solo per il ciclismo ma in generale. Dovrei stare fermo anche quando appena appena sto meglio continuare a stare fermo...e non lo faccio
Uff.
Ho fatto una risonanza ed ho diverse protusioni, e sopratutto il disco l5-s1 completamente secco; se gli altri li vedi bianchi, questo lo vedi nero. Normalmente è una situazione che gestisco, ma quest'inverno, proprio quando avevo già prenotato la bici nuova, ma prima di usarla, ho fatto uno sforzo messo male sulla spin bike, ci ho sciato il giorno dopo e il giorno dopo ancora ho fatto la salita in mtb più dura che c'è qui in giro. Questo ha fatto uscire la protusione che non è più rientrata. Prima perché avevo i giornalieri comperati e dovevo accompagnare il ragazzo sulla neve, poi perché sai, la bici nuova ...
Adesso ho comunque fare attività per lavoro in giro, per cui non posso permettermi di avere sempre male.
Ho iniziato nella multicitazione per rispondere anche a questo. Lo faccio più in basso.
Ricordo adesso che lo avevi scritto, quello che non capisco è come sia possibile farsi uscire una protusione discale pedalando in salita.......ma come sei messo su quelle bici ? Adesso cosa pensi di fare ?
Proseguo giù
Ma soprattutto la parte chat privata a due di ieri sera può essere tranquillamente saltata
Ehm...presente. Con
@bikernat e
@catman c'abbiamo dato in pò dentro
Puoi tranquillamente saltare le ultime 3 di chat privata
Ah no, qui io non c'entro
in un giro solo.
Magari qualche giro verso il Sannio ? Se ha mezza giornata, direi che ci sono 200 km di autonomia.
In alternativa, a Paestum a caricarsi di mozzarelle, ma è un po' troppo caldo per portarsele in treno.
Ottima idea.
@catman hai letto?
Di per se la prima volta che è uscita era allenandomi ad arrampicare nel 2006; andavo in pausa pranzo con un programma rigido, riscaldamento a secco, riscaldamento sui pannelli, 20 minuti di boulder duri, doccia e ufficio; trovo un mio allievo che provava un boulder, lo provo prima di scaldarmi diverse volte cadendo male, et opla. Una volta che la zona è lesionata, la protusione tende a riuscire; ne uscii con una serie di infiltrazioni, ma tre anni dopo presi mio figlio dal lettino in piena notte a freddo e di nuovo.
La spin bike è messa benino, ma per fare un esercizio mi sono reso conto che pedalavo io male. Una volta che è fuori, l'impressione è che qualsiasi sforzo mi dia fastidio, canche quelli prima innocui.
Ma esiste una soluzione a questo guaio ? Mio padre per una protusione discale era stato operato.
Mancano tutti i valori sotto il centesimo di secondo
L'ho scritto decine di volte, me lo disse il neurochirurgo, il materiale una volta uscito non rientra più. E' come cercare di far rientrare il dentifricio nel tubetto una volta spremuto.
Aspettare che si secchino i tessuti a mio avviso è una stronzata, si rischia di arrivare a 80 anni avendo fatto una vita di dolori e privazioni.
Il pilates è un'ottima soluzione ma anche una noia mortale, se la superi sei a buon punto.
Ed ecco cosa volevo dire sulle protusioni/ernie.
Il dolore insorge per lo schiacciamento, ma non lo schiacciamento in se dove nei casi più gravi sono le rime ossee delle vertebre a toccarsi.
È "colpa" dei nervi che vengono compressi e del mancato afflusso di ossigeno trasportato dal sangue che ahimè non circola bene a causa appunto dello schiacciamento.
Ho letto del Pilates. Si miracoloso sicuramente ma la vera base di partenza è lo stretching mirato.
Ci sono degli esercizi specifici che permettono, oltre ad allungare le fibre muscolari e NERVOSE (vedi nervo sciatico), fanno si che "dislocando" le vertebre, allontandando l'una dall'altra, "ossigenano" i dischi (circolazione) irrorandoli e "ammorbidirli" (un parolone).
Ci sono tanti santoni, tante teorie e se vogliamo parlare della rete anche centinaia di video.
Mi sento di postarne solo uno che, almeno su di me (oltre a tanti altri esercizi) è miracoloso.
Tutto interessante ma quello che eseguo sempre, cioè ogni volta che posso e ovunque è quello dal secondo 53.
A lavoro, a casa, per strada mi trovo un muretto, una panchina, senza cuscino, mi stendo mettendo le gambe penzoloni e resto in posizione per tutto il tempo che posso. Da 30 secondi a...boh? Una vita.
Quando mi rialzo, facendo accortenza a usare la braccia per rimettermi seduto (nessuno slancio o impegnando l'addome) dolore SPARITO!
Come ho detto, c'è chiunque e di tutto in rete. Per me i video esercizi di sto tizio mi "salvano" e li eseguo ogni quando posso.
Purtroppo sempre troppo poco (a parte quello a "penzoloni") e principalmente se non tolgo sti 20/25kg che ho preso in due anni...non guarirò mai.
Ah dimenticavo
@loiety ...
Un altra condizione che favorisce l'insorgere del dolore acuto è la pregressa storia di traumatologia cranica.
Spiego meglio. Se in passato si è subito un trauma cranico o molti molti di più come è successo a me (vita spericolata sin da piccolo) succede che la trasmissione neuronale è "rallentata" rispetto al movimento muscolare istintivo (aspè forse sbaglierò qualche termine).
Faccio un esempio. Quando dobbiamo lanciare una pallina, ci prepariamo al movimento e il cervello trasmette i segnali a i vari comparti nervosi e muscolari per permetterci di effettuare il movimento.
Ci sono alcuni movimenti invece che sono "istintivi" ma comunque regolati com'è OVVIO sempre dalla trasmissione cervello/muscoli.
Tipo stai per inciampare, reagisci per non cadere. Ti accorgi all'ultimo momento che sta per arrivarti qualcosa contro, d'istinto compi un movimento.
Ecco...in questi casi la trasmissione neuronale è più "lenta" a dare i comandi ai muscoli per effettuare il movimento che però già si stanno muovendo e se c'è un danno al tronco come il nostro...PATATRACK.
Quante volte andiamo a dormire che stiamo "bene" e al suono della sveglia scattiamo dal letto per alzarci e...PATATRACK?
Concludo con una frase del mio neurochirurgo, chiropratico.
Mi ha detto che... mi muovo più veloce del cervello. Mimmo devi cercare di "pensare" ai movimenti da fare.
Mi fermo qui sennò diventa un trattato di neuro-psico-paranormalgia.