News André Drege morto tragicamente al giro d'Austria

calmorr

Apprendista Velocista
4 Novembre 2012
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Pinarello Dogma AK61/ Villata inox
Quando il fattore velocità è quello di maggior rischio occorre limitarlo ( come in F1): se la discesa X della strada Y nel tratto Z è ritenuta pericolosa da un'apposita commissione ( UCI e ciclisti pro) si mette il limite a tot km/h . Chi sbaglia paga con un sistema a punti e squalifica a fine tappa. Postazione radar ben segnalata e giudici di gara qualificati a monitorare i passaggi .Se non basta si agisce con limitatore elettronico a bordo bici . Lo so che può sembrare "poliziesco" ma con la morte non si scherza, i primi a beneficiarne sarebbero gli stessi corridori pro
 

alearc66

Apprendista Cronoman
9 Aprile 2013
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colnago master xlight bianchi boron xl
Il "problema" è che il ciclismo si è globalizzato. Ci sono molte nazioni e conseguente molti giovani ciclisti che vogliono emergere.
E per fare questo preferiscono la "prestazione" alla sicurezza.
Volate al limite e discese (talvolta) oltre il limite per primeggiare.
Per avere assicurato il contratto e magari (si spera) guadagni importanti.
Quello che negli anni 80/90/00 era il doping ora lo è la prestazione a scapito della propria ed altrui sicurezza.
Tornare indietro in termini di materiali non credo sia la soluzione.
Per me la soluzione non esiste come ha detto ieri Bettiol interrogato sull'argomento.
Ha detto inoltre che si sente più sicuro in gara che in allenamento e che sono "tragiche fatalità".
Sul fatto che siano "tragiche" non vi alcun dubbio.
Sul fatto che siano "fatalità" non lo credo per le ragioni che ho detto sopra.
Tuttavia non riesco ad individuare soluzioni percorribili.
Tantomeno quella di tornare ai rim (che ho ancora sulla mia bici) o con gomme da 20mm (personalmente le ho da 25mm ma solo perchè non c'è luce sul telaio per montare i 28mm).
Come ho scritto , un grosso problema è il rischio che si prendono in piu' in gara , per varie ragioni. Su questo non si puo' fare molto. Oggi giorno tutti vogliono subito i risultati e queste sono delle conseguenze. Sui materiali con quelli che ho scritto, sicuramente in discesa ci devono andare piu' piano
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Bici
Colnago C60
Quando il fattore velocità è quello di maggior rischio occorre limitarlo ( come in F1): se la discesa X della strada Y nel tratto Z è ritenuta pericolosa da un'apposita commissione ( UCI e ciclisti pro) si mette il limite a tot km/h . Chi sbaglia paga con un sistema a punti e squalifica a fine tappa. Postazione radar ben segnalata e giudici di gara qualificati a monitorare i passaggi .Se non basta si agisce con limitatore elettronico a bordo bici . Lo so che può sembrare "poliziesco" ma con la morte non si scherza, i primi a beneficiarne sarebbero gli stessi corridori pro
E quale sarebbe il limitatore elettronico di velocità della bici ????????
 
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Mauro85

Apprendista Velocista
7 Aprile 2012
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Pinarello
Si potrebbero usare dei freni con scarse prestazioni così sarebbero costretti a scendere più lentamente (non sto scherzando)

Io non ridurrei le prestazioni dei freni, che in caso di maltempo o altre condizioni difficili tornano sempre utili, non solo in discesa,
circostanza dove i pro sembra che comunque frenino poco.

Forse si potrebbe limitare l'uso dei rapporti lunghi, per esempio non andare oltre il 53-11 in tappe non da crono,
ma non so se sia fattivamente realizzabile a livello commerciale e di agonismo sportivo.

E' indicativo della fatalità di questo tipo di tragedie che ieri nelle interviste ai vari corridori, nessuno di loro ha parlato di adottare misure di sicurezza concrete, loro stessi hanno dichiarato che il ciclismo è uno sport pericoloso e lo si affronta con l'atteggiamento lo spirito conseguenti.

In sostanza, se nemmeno i professionisti sono convinti che queste morti possano essere completamente evitate,
si continuerà a correre nelle attuali condizioni.
Dimenticando improponibli soluzioni come l'airbag per i corridori (messo dove?) di cui ieri in telecronaca Cassani vaneggiava...
 

Joop

Pedivella
1 Ottobre 2019
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due
FANTASY MODE ON:
li facciamo correre con delle bici elettriche particolari, dove una sorta di dinamo entra in azione sopra i 60 km/h ostacolando ulteriori aumenti di velocità. La dinamo andrebbe a ricaricare una mini batteria in grado di alimentare per qualche secondo un piccolo motore elettrico, poniamo da 50W, Il boost di potenza verrebbe poi usato dal corridore a sua discrezione.
Una specie di KERS anche se un pò diverso.
FANTASY MODE OFF.
Per i velocisti potrebbe essere complicato ma intrigante: arrivano ai 60 Km/h, murano, azionano il KERS, ripartono, finisce l'effetto, rimurano.. :mrgreen:
 
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Mauro85

Apprendista Velocista
7 Aprile 2012
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Pinarello
Giusto una statistica. Tra tutti i professionisti morti in competizione nel ciclismo dal 1891 ad oggi, i morti per cadute in discesa sono 9:

Richard Deporter
Orfeo Ponsin
Michel Goffin
Fabio Casartelli
Juan Barrero
Wouter Weylandts
Randall Fox
Gino Mäder
André Drege

La grande maggioranza sono morti in pista (soprattutto fino a prima della 2^guerra mondiale) e per collisioni con veicoli.


9.... dunque sono tragiche fatalità, fatalità che avvengono in tanti campi delle attività umane, persino negli ospedali.
Le fatalità, proprio perché fatalità, puoi ridurle, ma non eliminarle (a meno di smettere impegnarsi in quella azione che genera fatalità)
e 9 morti in discesa in 130 anni è una cifra eccellente.

La morte non si può evitare quando lanci in velocità un corpo come quello dell'homo sapiens
che non ha nulla in dotazione dalla natura per attutire cadute e impatti, non è proprio creato per andare veloce.

Lanciarsi in discesa in bicicletta, come lanciarsi col paracadute, andare sott'acqua, andare nello spazio, andae sotto terra,
correre su qualsiasi veicolo, sono tutte attività "contro natura", per questo utilizziamo strumenti e attrezzature per farlo (se fossero attività "naturali" ci basterebbe il nostro corpo), strumenti che sono fallaci, proprio perché concepiti dall'uomo,
essere vivente perfettibile.

Del resto si continua a morire dentro automobili che hanno 10 airbag e prendono 5 stelle Euroncap.
 

calmorr

Apprendista Velocista
4 Novembre 2012
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Pinarello Dogma AK61/ Villata inox
9.... dunque sono tragiche fatalità, fatalità che avvengono in tanti campi delle attività umane, persino negli ospedali.
Le fatalità, proprio perché fatalità, puoi ridurle, ma non eliminarle (a meno di smettere impegnarsi in quella azione che genera fatalità)
e 9 morti in discesa in 130 anni è una cifra eccellente.

La morte non si può evitare quando lanci in velocità un corpo come quello dell'homo sapiens
che non ha nulla in dotazione dalla natura per attutire cadute e impatti, non è proprio creato per andare veloce.

Lanciarsi in discesa in bicicletta, come lanciarsi col paracadute, andare sott'acqua, andare nello spazio, andae sotto terra,
correre su qualsiasi veicolo, sono tutte attività "contro natura", per questo utilizziamo strumenti e attrezzature per farlo (se fossero attività "naturali" ci basterebbe il nostro corpo), strumenti che sono fallaci, proprio perché concepiti dall'uomo,
essere vivente perfettibile.

Del resto si continua a morire dentro automobili che hanno 10 airbag e prendono 5 stelle Euroncap.
Prova a immaginare quanti sarebbero stati i morti senza
 
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Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Giusto una statistica. Tra tutti i professionisti morti in competizione nel ciclismo dal 1891 ad oggi, i morti per cadute in discesa sono 9:

Richard Deporter
Orfeo Ponsin
Michel Goffin
Fabio Casartelli
Juan Barrero
Wouter Weylandts
Randall Fox
Gino Mäder
André Drege

La grande maggioranza sono morti in pista (soprattutto fino a prima della 2^guerra mondiale) e per collisioni con veicoli.

I numeri pongono fine alle opinioni.

L'unica cosa che si può dire sulle discese da questi numeri è che negli ultimi due anni ci sono stati due casi simili (Mader e Drege), più il caso non mortale per poco che ha coinvolto Vingo e altri, bisogna aspettare per capire se è una anomalia statistica o un trend.

Invece non pensavo che la pista fosse così pericolosa, sicuramente vanno a velocità alte e sono tutti ammassati ma dove accidenti puoi andare a sbattere in un ambiente controllato come la pista? (sempre che un legno non si alzi e ti trafigga come mi sembra sia capitato un paio di anni fa)
 

Petgold969

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Velocita' sempre piu' alte , traumi sempre piu' gravi. Perche' si alzano le velocita'? Migliore preparazione, biciclette che frenano e piegano meglio, corridori che ,purtroppo, rischiano sempre di piu'.
Io lo scrivo anche qui, negli ultimi anni ,ho spesso paura a guardarli in discesa.
Come si riducono le velocita' in discesa? Vogliamo fare qualcosa per la sicurezza?Non potendo obbligare i corridori a rischiare meno, io gli rimetterei freni rim, gomme al massimo da 20mm di larghezza, e rapporto massimo 53x11 (cosi' a 70 all'ora non ci pedali).
Sinceramente di pazzi che scendevano forte in discesa ne ho sempre ricordati e le velocità non mi sembravano tanto inferiori per non parlare delle posizioni assurde che tenevano certi corridori. Tanto per dire non credo che Savoldelli andasse tanto più piano dei discesisti attuali o-o

 

Ser pecora

Diretur
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Sinceramente di pazzi che scendevano forte in discesa ne ho sempre ricordati e le velocità non mi sembravano tanto inferiori per non parlare delle posizioni assurde che tenevano certi corridori. Tanto per dire non credo che Savoldelli andasse tanto più piano dei discesisti attuali o-o

Poi va anche considerata la dinamica delle cadute più che non la velocità in se. Deporter si è schiantato contro il muro a lato dell’’imbocco della galleria del Susten…Casartelli ha preso di testa una pietra a bordo strada: non credo che se fossero andati 3kmh in meno sarebbe cambiato molto. Idem Mader, che è andato giù in un torrente in curva sull’Albula. Non è morto per la velocità, ma perché è finito su dei massi. Sheffield che era con lui è caduto poco lontano, ma sull’erba e si è fatto niente.
 

gibo2007

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30 Agosto 2015
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Canyon
Giusto una statistica. Tra tutti i professionisti morti in competizione nel ciclismo dal 1891 ad oggi, i morti per cadute in discesa sono 9:

Richard Deporter
Orfeo Ponsin
Michel Goffin
Fabio Casartelli
Juan Barrero
Wouter Weylandts
Randall Fox
Gino Mäder
André Drege

La grande maggioranza sono morti in pista (soprattutto fino a prima della 2^guerra mondiale) e per collisioni con veicoli.

Va detto che negli ultimi 13 anni il numero è cresciuto molto (4).
 
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JamesHunt

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6 Luglio 2020
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Specialized
Sono fatalità e c'è poco da fare.

Le gare inoltre sono cambiate e sono molto più nervose e veloci.

Per assurdo quello che dovrebbe dare maggior sicurezza (dischi, sezioni pneumatici maggiori, pressioni inferiori) torna indietro come un boomerang perchè è utilizzato per andare ancora più veloce...
 
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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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Specialiezed
Sinceramente di pazzi che scendevano forte in discesa ne ho sempre ricordati e le velocità non mi sembravano tanto inferiori per non parlare delle posizioni assurde che tenevano certi corridori. Tanto per dire non credo che Savoldelli andasse tanto più piano dei discesisti attuali o-o

Per dire Savoldelli non me lo ricordo mai per terra, di sicuro c'è anche una componente di fortuna..
Di gente che scendeva come pazzi in quegli anni, se ne contava parecchi. Si narrava che nel gruppo velocisti altro che Savoldelli..
Eppure i numeri erano ben diversi.
Certo non sono mancate le tragedie vedi il Povero Casartelli

Ma per tornare ai giorni nostri..
Le cadute e la gravità delle cadute
Presentano dei numeri poco giustificabili...
 
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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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Specialiezed
Sono fatalità e c'è poco da fare.

Le gare inoltre sono cambiate e sono molto più nervose e veloci.

Per assurdo quello che dovrebbe dare maggior sicurezza (dischi, sezioni pneumatici maggiori, pressioni inferiori) torna indietro come un boomerang perchè è utilizzato per andare ancora più veloce...
Questo lo sostieni tu...
Fatti narrare da chi c'era al campionato del Mondo di Duitama
A che velocità scendevano, con Tubolari da 19.21 incollati su cerchi in alluminio, spesso non rettificati.. Con la pioggia e freni coi tappi in gomma.. e di cadute non ne ricordo..
Tanto per fare esempio...