Ciao a tutti, torno da Sölden per il quarto anno felice di avere portato a termine il Traum per eccellenza. Che poi è curioso che la parola in tedesco significhi sogno, mentre nella nostra lingua faccia subito venire in mente Trauma. Discussione etimologica a parte, per me resta la Gara per eccellenza. Contro me stesso si intende, perché non ho né il motore né l'età per l'agonismo spinto. Di solito durante l'anno faccio 7/8 GF, ma se mi chiedessero di sceglierne una, sarebbe sicuramente la Otzy.
Le emozioni, le soddisfazioni, le gioie e i dolori che trasmette le avete descritte molto bene voi tutti. Ti entra nella pelle e si cristallizza nel cuore. La durezza del percorso, la sicurezza in strada, la partecipazione del pubblico (sulla cima del Kuthai mi commuovo sempre), l'organizzazione meticolosa, gli sguardi fraterni lanciati a chi sulle rampe del Rombo sta compiendo la tua stessa fatica, la discesa quasi liberatoria fino alla dannata rampa della Mautstelle, quella davvero liberatoria fino al paese, i campanacci che ti accolgono, le lacrime che ti bagnano gli occhi che quasi non capisci che devi svoltare a destra, la gente che ti applaude, lo speaker che grida il tuo nome, tu che senti di essere catapultato in una dimensione parallela dove ti abbracci con chi hai di fronte, gli stringi la mano senza dirgli nulla perché basta guardarlo per capire che con te condivide sulle gambe e fin dentro l'anima quei fantastici 227km e 5.500 metri di dislivello.
Ecco, per me la Otzy è tutto questo e anche di più. Ed è proprio tutto questo e anche di più che mi fa venire voglia di tornare l'anno successivo senza nessuna esitazione. Sperando che i lavori sul Brennero non ci mettano i bastoni tra le
ruote.
Complimenti a tutti: ai finisher, a chi ci ha messo 7 ore e a chi ce ne ha messe anche 13 e passa, a chi ci ha provato e per un motivo o per l'altro si è dovuto arrendere, ma si è messo comunque in gioco. Come si vede nel bellissimo video promozionale dove l'ultima immagine non è dedicata a chi taglia il traguardo, ma a chi abbandona mesto i suoi propositi di gloria, sapendo però di avere dato tutto e sapendo che ci sarà la prossima volta per ritentare.