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bach7

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Pinifarina
il primo passo per fare questo sarebbe anche semplice essendo solo burocratico. cestinare kili e kili di ordinanze comunali assurde sui regolamenti urbanistici applicati a case di antica formazione, in cui rientrano a vario titolo un po' tutte le case in muratura fino al 1940. mia compresa. io quando ho ristrutturato, ero partito con tutti i buoni propositi, ma ho potuto "curare" solo tetto e infissi. e la pietra è fredda d'inverno...
per scaldare casa mia a rinnovabile in inverno dovrei affittare un isolotto del madagascar e coprirlo di pannelli.

il problema è che le norme di tutela del paesaggio e degli immobili in italia (giustamente o meno) hanno limiti importanti (e a volte le stesse interpretazioni delle norme sono di tipo "restrittivo").

il discorso ovviamente riguarda sia la parte energetica, ma c'è anche una questione di sicurezza legata all'adeguamento sismico...

superficialmente si potrebbe scegliere solo particolari zone su cui esercitare vincoli. oggi di fatto quasi tutto il territorio nazionale è vincolato...

ma è proprio questo il bello dell'italia: un anonimo paesino del sud (sicuramente non turistico) può avere un aspetto caratteristico e "bello" proprio perché preservato. ma quanti turisti visitano questo paesello??? quali benefici economici porta? non sarebbe forse meglio concentrarsi solo su determinati target? lasciando così liberi i privati di intervenire per rendere le proprie case più sicure ed efficienti.

ovviamente oggi qualsiasi intervento è tardivo, nel senso che negli anni si è avuto lo spopolamento di centri storici proprio perché era di fatto impossibile portare sicurezza, servizi e comodità in quelle zone.
 
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longjnes

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Gianni / TCR SL
il problema è che le norme di tutela del paesaggio e degli immobili in italia (giustamente o meno) hanno limiti importanti (e a volte le stesse interpretazioni delle norme sono di tipo "restrittivo").

il discorso ovviamente riguarda sia la parte energetica, ma c'è anche una questione di sicurezza legata all'adeguamento sismico...

superficialmente si potrebbe scegliere solo particolari zone su cui esercitare vincoli. oggi di fatto quasi tutto il territorio nazionale è vincolato...

ma è proprio questo il bello dell'italia: un anonimo paesino del sud (sicuramente non turistico) può avere un aspetto caratteristico e "bello" proprio perché preservato. ma quanti turisti visitano questo paesello??? quali benefici economici porta? non sarebbe forse meglio concentrarsi solo su determinati target? lasciando così liberi i privati di intervenire per rendere le proprie case più sicure ed efficienti.

ovviamente oggi qualsiasi intervento è tardivo, nel senso che negli anni si è avuto lo spopolamento di centri storici proprio perché era di fatto impossibile portare sicurezza, servizi e comodità in quelle zone.
sui centri storici posso concordare, su case di origine contadina o addossate di relativa periferia e fuori dai tracciati turistici, e sono la maggior parte, no.
e comunque sui centri storici in quasi tutti i centri oggi esistono limitazioni e vincoli sulle ristrutturazioni dal punto di vista architettonico e strutturale, invece in pochissimi casi esistono norme sul decoro e sull'arredo urbano. risultato chi ristruttura casa, sceglie colori e materiali e rifiniture ( che sono quelle che si vedono) che talvolta non c'entrano nulla con lo stile, i colori e la storia dei materiali di quel luogo. siamo un paese strano.
 

bach7

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sui centri storici posso concordare, su case di origine contadina o addossate di relativa periferia e fuori dai tracciati turistici, e sono la maggior parte, no.
e comunque sui centri storici in quasi tutti i centri oggi esistono limitazioni e vincoli sulle ristrutturazioni dal punto di vista architettonico e strutturale, invece in pochissimi casi esistono norme sul decoro e sull'arredo urbano. risultato chi ristruttura casa, sceglie colori e materiali e rifiniture ( che sono quelle che si vedono) che talvolta non c'entrano nulla con lo stile, i colori e la storia dei materiali di quel luogo. siamo un paese strano.

se in centro storico, allora è presente il vincolo paesaggistico (di competenza delle province). ovvero qualsiasi intervento che ne modifichi l'aspetto, è soggetto a parere della provincia (in realtà la provincia fa solo da passacarte visto che il parere viene dalla soprintendenza).

il vincolo paesaggistico è "superiore" a qualsiasi regolamento comunale (che in realtà dovrebbe essere "conforme" perché di successiva introduzione a una legge nazionale).

se qualcuno aveva una casa grigia e poi l'ha tinteggiata rossa senza parere allora ha fatto un abuso... probabilmente mai denunciato e/o rilevato...
 

golias

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Capito, grazie.
Chiedevo perchè a breve dovrò fare anche io un impianto similare; hai comunque una caldaia a gas di backup o sei tutto elettrico?
Da poco più di un anno full elettric, di conseguenza non avendo storico per precauzione ho mantenuto la caldaia a gas e rispettivo allaccio alla rete ma se dal prossimo inverno avrò un riscontro positivo come lo scorso si va in definitiva solo di elettrico.
 

LucLov

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sui centri storici posso concordare, su case di origine contadina o addossate di relativa periferia e fuori dai tracciati turistici, e sono la maggior parte, no.
e comunque sui centri storici in quasi tutti i centri oggi esistono limitazioni e vincoli sulle ristrutturazioni dal punto di vista architettonico e strutturale, invece in pochissimi casi esistono norme sul decoro e sull'arredo urbano. risultato chi ristruttura casa, sceglie colori e materiali e rifiniture ( che sono quelle che si vedono) che talvolta non c'entrano nulla con lo stile, i colori e la storia dei materiali di quel luogo. siamo un paese strano.
Io abito sperso in collina, strada privata, 500 mt dalla prima strada comunale e dalla prima altra abitazione. Il geometra comunale ci ha bocciato il progetto di ristrutturazione perchè volevamo ampliare di 10 cm le finestre rispetto all'esistente (ex stalla). Adducendo che "non era tipico" testuali parole, manco fossimo in centro a Venezia. Inoltre ha aggiunto, la zona della vs casa NON è sotto tutela perchè centro storico, ma noi, in comune, visto che alcune zone lo sono e altre no, per non far differenze, applichiamo le regole più restrittive a tutti... (bravo ciò)

n.b. 3 km da casa ns, altro comune, ad un "alto papavero ben introdotto", grazie ad un repentino cambio piano regolatore, hanno lasciato demolire una dimora storica dell'800 e costruirci una villa ipermoderna che mando a beverly hills ... bah...

vabbè, non volevo trascendere nel facile populismo, di storie così ce ne sono a bizzeffe (e aggiungo purtroppo)
 
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servirà un aumento importante degli impianti fotovoltaici, accumulatori compresi, ma anche una revisione della rete elettrica
Servirà ben più degli impianti fotovoltaici se il parco circolante si sposterà via via all'elettrico, non a caso in progetto c'è il nuovo nucleare.
Volendo e con buone intenzioni la trasizione si potrebbe attuare nel volgere di 5-6 anni.
 

golias

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ero partito con tutti i buoni propositi, ma ho potuto "curare" solo tetto e infissi. e la pietra è fredda d'inverno...
Idem.. ma nel mio caso ho muratura importanti e anche se non proprio isolate una volta calde mantengono abbastanza bene il calore.
per scaldare casa mia a rinnovabile in inverno dovrei affittare un isolotto del madagascar e coprirlo di pannelli.
Nel mio caso l'impianto in inverno di media produce "solo" 20 kWh dia.. full elettric consumo in media con pompa di calore in funzione 24 su 24 il consumo si attesta in media sui 40kWh, come vedi non è così scarso.
 

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Io abito sperso in collina, strada privata, 500 mt dalla prima strada comunale e dalla prima altra abitazione. Il geometra comunale ci ha bocciato il progetto di ristrutturazione perchè volevamo ampliare di 10 cm le finestre rispetto all'esistente (ex stalla). Adducendo che "non era tipico" testuali parole, manco fossimo in centro a Venezia. Inoltre ha aggiunto, la zona della vs casa NON è sotto tutela perchè centro storico, ma noi, in comune, visto che alcune zone lo sono e altre no, per non far differenze, applichiamo le regole più restrittive a tutti... (bravo ciò)

n.b. 3 km da casa ns, altro comune, ad un "alto papavero ben introdotto", grazie ad un repentino cambio piano regolatore, hanno lasciato demolire una dimora storica dell'800 e costruirci una villa ipermoderna che mando a beverly hills ... bah...

vabbè, non volevo trascendere nel facile populismo, di storie così ce ne sono a bizzeffe (e aggiungo purtroppo)
Non entro in merito a tutto ciò perchè scadrei sicuramente nel facile populismo, dico solo che alcune normative si scontrano con altre di differenti enti, la sopraintendenza non ti permette di variare l'aspetto esterno (vedi finestre) e l'ASL non ti concederebbe l'abitabilità perchè non hai sufficiente luce e arieggiamento ;pirlùn^
 
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Maverik89

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servirà un aumento importante degli impianti fotovoltaici, accumulatori compresi, ma anche una revisione della rete elettrica
se si parla di fabbisogno di una nazione gli accumulatori sono un grosso collo di bottiglia, di fatto per ogni MWh di rinnovabile intermittente installato ne devi garantire altrettanto da altre fonti "non intermittenti". Qui sorge il problema dato che in Italia significa gas, in Germania significa carbone...
 

andry96

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se si parla di fabbisogno di una nazione gli accumulatori sono un grosso collo di bottiglia, di fatto per ogni MWh di rinnovabile intermittente installato ne devi garantire altrettanto da altre fonti "non intermittenti". Qui sorge il problema dato che in Italia significa gas, in Germania significa carbone...
mi riferivo a impianti casa per casa prima di tutto ma è evidente che il problema di rete e fornitura elettrica è decisamente complesso, anche perché basato in larga parte su impianti che non sono di certo nuovi e spesso fatti in periodi dove avevamo più possibilità di investire rispetto ad ora, anche l'idroelettrico, che può essere ampiamente sfruttato come sistema di accumulo, è fatto da dighe e centrali che continuano ad invecchiare, tutta roba su cui avremmo bisogno di investire tanto, anche per rincorrere i cambiamenti climatici oltre alle necessità elettriche
 

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mi riferivo a impianti casa per casa prima di tutto ma è evidente che il problema di rete e fornitura elettrica è decisamente complesso,
avevo compreso ed ho specificato proprio perchè conscio che il problema, elevato su scala nazionale, è complesso e poi per fare più chiacchiere...
anche perché basato in larga parte su impianti che non sono di certo nuovi e spesso fatti in periodi dove avevamo più possibilità di investire rispetto ad ora,
intendi come singoli privati o come enti/grosse aziende? Enel ed Eni hanno abbastanza potere per investire credo...
anche l'idroelettrico, che può essere ampiamente sfruttato come sistema di accumulo, è fatto da dighe e centrali che continuano ad invecchiare, tutta roba su cui avremmo bisogno di investire tanto, anche per rincorrere i cambiamenti climatici oltre alle necessità elettriche
Su questo non saprei, anni fa avevo capito (ma non ero/sono in grado di verificare) che almeno nel nord italia c'è ben poco spazio per ampliare l'idroelettrico, nel senso che ne usiamo già parecchio e siamo vicini ai margini che il territorio ci impone. Capisco il meccanismo di utilizzare un bacino idrico come un accumulo, quello che non capisco è come pensare di affidarci a tale idea quando abbiamo problemi di siccità per cui se già abbiamo poca acqua a monte, dove la prendi a valle per riportarla su??
 

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avevo compreso ed ho specificato proprio perchè conscio che il problema, elevato su scala nazionale, è complesso e poi per fare più chiacchiere...

intendi come singoli privati o come enti/grosse aziende? Enel ed Eni hanno abbastanza potere per investire credo...
siamo anche a livello statale con le pezze al cul... sicuramente hanno dei soldi inevitabilmente ma i costi ad esempio di costruzione di un impianto idroelettrico credo siano spaventosi
Su questo non saprei, anni fa avevo capito (ma non ero/sono in grado di verificare) che almeno nel nord italia c'è ben poco spazio per ampliare l'idroelettrico, nel senso che ne usiamo già parecchio e siamo vicini ai margini che il territorio ci impone. Capisco il meccanismo di utilizzare un bacino idrico come un accumulo, quello che non capisco è come pensare di affidarci a tale idea quando abbiamo problemi di siccità per cui se già abbiamo poca acqua a monte, dove la prendi a valle per riportarla su??
ovviamente è un sistema da gestire ma solitamente si fa tra due bacini, ad esempio sul Garda ci sono almeno due laghi artificiali, Valvestino e Ledro che sono usati come impianti di risalita, pur con potenze limitate in risalita( almeno Ledro di cui ho visitato la centrale idroelettrica, che è a Riva D. G.)
comunque per l'appunto non sono del settore ma il sistema a risalita credo possa essere ampliato, anche su impianti esistenti, anche seguendo le differenze climatiche che abbiamo( in primis i ghiacciai spariti sono un differente afflusso di acqua agli impianti)
poi più che siccità abbiamo concentrazione di pioggia che sarebbe per l'appunto da accumulare il più possibile
 

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falla come vuoi tanto sei isolato, poi al prossimo condono sei a posto
 

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è fatto da dighe e centrali che continuano ad invecchiare, tutta roba su cui avremmo bisogno di investire tanto
Non ricordo dove l'ho letto ma pare sia oggi controproducente, proprio perchè spesa ingente che andrebbe ad ammortizzarsi in troppi anni e nel mezzo un sacco di manutenzione, probabile vengano addirittura dismesse alcune che appunto necessiterebbero di ammodernamento.
 

Maverik89

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Quando lo si capirà.. sarà forse già troppo tardi, spero di sbagliarmi.
occhio però non confondere gli invasi utili in caso di rovesci improvvisi a non far esondare fiumi e torrenti con bacini idrici utili come backup idrico e idroelettrico. Ci vorrebbe la matematica per avere una risposta certa ma credo che i valori di volume e volume*tempo siano ordini di grandezza molto diversi!
 

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