Ciao, racconto qui cosa mi è successo oggi, un po’ perche’ sono in ospedale e non riesco a dormire, un po’ perche’ magari posso tirarne fuori qualche insegnamento utile per me e per tutti.
Oggi un po’ per noia e un po’ per senso di colpa che negli ultimi giorni non ero andato in bici, verso le 17 decido di andare a fare un giretto in gravel su uno dei miei soliti percorsi, 30 km di misto sterrato e ciclabili, da solo.
A un certo punto su una stradina di campagna poco frequentata, passando sul centro erboso della carrabile becco una buca nascosta dall’erba e cado a destra, andavo pianissimo ma il piede resta agganciato, la caviglia resta sotto la bici, sento un crack, un dolore cane e mi trovo la caviglia piegata verso l’esterno, incapace di muovermi, da solo a terra in mezzo al sentiero nascosto dall’erba alta (faccio spoiler, frattura scomposta di tibia e perone).
Per fortuna avevo il cellulare (primo insegnamento, mai uscire senza), condividevo la posizione con la moglie (secondo insegnamento, fatelo sempre) e avevo l’app “where are you 112” per chiamare i soccorsi che manda le coordinate (terzo insegnamento, scaricatela).
Nonostante tutto questo ho dovuto aspettare 1 ora a terra con dolori lancinanti perche’ la stradina su cui ero non era segnata su alcuna mappa, continuavano a girarmi attorno senza trovarmi, quindi prendo un quarto insegnamento, sarebbe servito un fischietto per farsi sentire e chiamare i soccorsi, non basta urlare in certe situazioni, la voce viene attutita dall’erba.
Mi hanno trovato che stava per tramontare il sole, grazie a un signore che ha incontrato mia moglie mentre mi cercavano e ha capito dove ero.
Quindi quando uscite in gravel per campi da soli anche per un’uscita apparentemente su strade stranote e sicure non dimenticate mai il telefono, poteva anche succedere che svenissi a seguito della caduta per lo shock della frattura o per una botta in testa, in quel caso senza cellulare mi avrebbero trovato il mattino dopo … forse
Oggi un po’ per noia e un po’ per senso di colpa che negli ultimi giorni non ero andato in bici, verso le 17 decido di andare a fare un giretto in gravel su uno dei miei soliti percorsi, 30 km di misto sterrato e ciclabili, da solo.
A un certo punto su una stradina di campagna poco frequentata, passando sul centro erboso della carrabile becco una buca nascosta dall’erba e cado a destra, andavo pianissimo ma il piede resta agganciato, la caviglia resta sotto la bici, sento un crack, un dolore cane e mi trovo la caviglia piegata verso l’esterno, incapace di muovermi, da solo a terra in mezzo al sentiero nascosto dall’erba alta (faccio spoiler, frattura scomposta di tibia e perone).
Per fortuna avevo il cellulare (primo insegnamento, mai uscire senza), condividevo la posizione con la moglie (secondo insegnamento, fatelo sempre) e avevo l’app “where are you 112” per chiamare i soccorsi che manda le coordinate (terzo insegnamento, scaricatela).
Nonostante tutto questo ho dovuto aspettare 1 ora a terra con dolori lancinanti perche’ la stradina su cui ero non era segnata su alcuna mappa, continuavano a girarmi attorno senza trovarmi, quindi prendo un quarto insegnamento, sarebbe servito un fischietto per farsi sentire e chiamare i soccorsi, non basta urlare in certe situazioni, la voce viene attutita dall’erba.
Mi hanno trovato che stava per tramontare il sole, grazie a un signore che ha incontrato mia moglie mentre mi cercavano e ha capito dove ero.
Quindi quando uscite in gravel per campi da soli anche per un’uscita apparentemente su strade stranote e sicure non dimenticate mai il telefono, poteva anche succedere che svenissi a seguito della caduta per lo shock della frattura o per una botta in testa, in quel caso senza cellulare mi avrebbero trovato il mattino dopo … forse
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