nessuno dovrebbe
nessuno dovrebbe stare in carcere o ai domiciliari prima di essere giudicato correttamente.
infatti il codice prevede il carcere solo in caso di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove o della fuga.
in assenza di questi 3 casi non si potrebbe trattenere qualcuno...
purtroppo in Italia però c'è una forte sproporzione nella "forza" tra accusa e difesa nelle fase iniziali.
PM, gip e gup, anche se non dovrebbero, di fatto lavorano insieme (e magari sono compagni di stanza e spesso a ruoli invertiti di ritrovano in altre procedure), e di fatto rappresentano nella fase iniziale uno scoglio invalicabile per le difese.
si arriva così quasi in maniera "automatica" al rinvio al giudizio (o si patteggia).
peccato che poi oltre il 60% degli imputati viene assolto (e non si considerano le misure cautelari poi revocato perché illegittime).
sicuramente i legali sono bravi, ma troppo spesso le procure lavorano troppo di fantasia (o peggio i pm fanno male il loro lavoro).
in entrambi i casi il danno causato è gravissimo, senza alcuna conseguenza per i pm...
per questo sono profondamente garantista, anche a costo di sembrare fuori luogo in questo thread.
è chiaro che questo caso suscita la sensibilità di tutti, me per primo forse, ma il mio vuole essere un ragionamento "generale" sul concetto di giustizia
Se a voi sembra giustizia questa:
-il carcere si fa prima del processo, sulla base di valutazioni spesso dettate dalla politica, almeno nei casi eclatanti
-dopo 2 anni il processo sancisce la colpevolezza per un reato che richiede 7 anni (se ho capito bene ma non mi è chiarissimo questo punto)
-ci sono attenuanti generiche che gia’ decurtano la pena a 4 anni, per motivi che pero’ non diminuiscono la gravita’ del reato
-appena ricevuta la condanna il tipo esce dal carcere
A parita’ di giorni di carcere per me la giustizia sarebbe stata:
-l’imputato è libero (su cauzione) fino al processo
-in 3 mesi il processo si svolge e determina la condanna, magari non a 7 anni ma a 1 anno, senza attenuanti o cavolate varie, anzi con l’aggravante della fuga
-appena condannato l’imputato viene rinchiuso e si fa tutto l’anno dal primo all’ultimo giorno, senza permessi o uscite anticipate
nessuno dovrebbe stare in carcere o ai domiciliari prima di essere giudicato correttamente.
infatti il codice prevede il carcere solo in caso di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove o della fuga.
in assenza di questi 3 casi non si potrebbe trattenere qualcuno...
purtroppo in Italia però c'è una forte sproporzione nella "forza" tra accusa e difesa nelle fase iniziali.
PM, gip e gup, anche se non dovrebbero, di fatto lavorano insieme (e magari sono compagni di stanza e spesso a ruoli invertiti di ritrovano in altre procedure), e di fatto rappresentano nella fase iniziale uno scoglio invalicabile per le difese.
si arriva così quasi in maniera "automatica" al rinvio al giudizio (o si patteggia).
peccato che poi oltre il 60% degli imputati viene assolto (e non si considerano le misure cautelari poi revocato perché illegittime).
sicuramente i legali sono bravi, ma troppo spesso le procure lavorano troppo di fantasia (o peggio i pm fanno male il loro lavoro).
in entrambi i casi il danno causato è gravissimo, senza alcuna conseguenza per i pm...
per questo sono profondamente garantista, anche a costo di sembrare fuori luogo in questo thread.
è chiaro che questo caso suscita la sensibilità di tutti, me per primo forse, ma il mio vuole essere un ragionamento "generale" sul concetto di giustizia