Prima di dare sentenze oltre a quanto già detto bisognerebbe vedere anche il vento com'era, a quelle velocità basta un nulla per perdere o guadagnare moltissimo e fra Kung e Pogo è passato molto tempo....
Prima di dare sentenze oltre a quanto già detto bisognerebbe vedere anche il vento com'era, a quelle velocità basta un nulla per perdere o guadagnare moltissimo e fra Kung e Pogo è passato molto tempo....
Non mi sembra di aver letto tante sentenze, solo una qualche perplessità.Prima di dare sentenze oltre a quanto già detto bisognerebbe vedere anche il vento com'era, a quelle velocità basta un nulla per perdere o guadagnare moltissimo e fra Kung e Pogo è passato molto tempo....
Perché molto probabilmente è una sensazione che abbiamo in tanti, che però per la passione che abbiamo del ciclismo speriamo che rimanga taleprobabilmente fai riferimento a me. Non ho nessuna ambizione di aprir occhi, ho solo espresso le mie sensazioni riguardo il ciclismo, ovvero: visti i precedenti del ciclismo degli ultimi decenni (doping diffuso ed uso del motorino) mi è difficile seguirlo con interesse ed entusiasmarmi per le prestazioni.
Poi se ad altri piace moltissimo, mica ho nulla in contrario, ma non capisco proprio come mai dia così fastidio questa mia sensazione ed il fatto che la esprima
ognuno ha i propri interessi. E l'evoluzione del doping ed i suoi effetti a me interessano.Se questi sono i fastidi... trovo solo molto curioso invece come questo sia l'unico tema che ti appassiona e come sia l"unico mantra su un argomento, il ciclismo, che hai detto di non seguire perché invece non ti interessa.
Le zecche sì che invece sono fastidiose
Guarda cosa è accaduto al ciclismo italiano, l'italia è stata all'avanguardia per anni nella ricerca e sperimentazione su come incrementare le prestazioni sportive e abbiamo ottenuto successi notevoli.
E quando inizia il declino del ciclismo italiano?
Forse (non sono esperto) basterebbe iniziare a farsi prima del passaporto... sconcertante, ma ne abbiamo già viste di tutti i colori.io non lo penso, con il passaporto biologico penso sia veramente difficile barare, ma proprio tanto.
vuoi dirmi che i notevolissimi successi Italiani degli anni 90 e primi anni 2000 erano frutto del fatto che il ciclismo era uno sport non globale? Insomma, mi pare piuttosto nota l'esperienza italiana di certi anni nel mettere a punto pratiche per l'incremento delle prestazioniPer questo però c'è una spiegazione molto più semplice, il ciclismo è diventato uno sport praticamente globale e tutte le nazioni "storiche" sono "in crisi". In crisi nel senso che i campioni ora possono spuntare ovunque e non solo in quei 4 o 5 paesi dominanti, per cui si va a cicli e una volta domina quello di una nazionalità, una volta un altro. La componente di tradizione resta come basi di allenamento (anche gli stranieri crescono tutti in Italia, in Spagna, in Belgio, ecc) e anche come "semplice" quantità, se fai la conta dei professionisti italiani, francesi, spagnoli sono sempre una marea nonostante non abbiano più (sempre) i corridori di riferimento (ora c'è Alaphilippe ma per anni non c'è stato "nessuno" in Francia, fino all'altro ieri noi avevamo Nibali, la Spagna Contador, ecc)
Anche quella piatta con la differenza che da quel che ricordo era più "scorrevole" diciamo in confronto a quella del tour, si comunque la si giri pogacar è andato sopra le aspettative e neanche di poco, io non me l'aspettavo di certo e se mi chiedevano su una crono del genere chi arrivava prima tra roglic e pogacar avrei detto roglic, ma anche un van aert.Ganna ha fato poco meno di 30 secondi a Kung nella crono dei mondiali, poco più lunga di quella ieri.
Sostanzialmente Pogacar ieri ha fatto il Ganna, numero 1 al mondo, vincendo abbastanza nettamente contro avversari al top o quasi della specialità (erano presenti il secondo, il terzo, il quarto e il sesto dei mondiali dell'anno scorso)
Ci possono essere tanti fattori concomitanti, ma onestamente non credo siano mai esistiti brocchi trasformati in fenomeni, gli aiutini sono aiutini, non irrilevanti certo, ma la maggior parte delle nazioni prima non esisteva del tutto, non è che semplicemente non primeggiasse.vuoi dirmi che i notevolissimi successi Italiani degli anni 90 e primi anni 2000 erano frutto del fatto che il ciclismo era uno sport non globale? Insomma, mi pare piuttosto nota l'esperienza italiana di certi anni nel mettere a punto pratiche per l'incremento delle prestazioni
tanto lavoro e poi però lo fanno correre con una bici con i freni a disco che vanifica molti accorgimenti.Mathieu van der Poel: I knew I had the watts somewhere, it was just a matter of position
Dutchman confirms multiple changes to his bike and position, says the yellow jersey 'gave me wings'www.cyclingnews.com
i dettagli sulla bici di Van der Poel
Delle ruote si è già parlato, l'altro ieri un albergatore amico di Cameron Wurf le ha portate in auto da Andorra. Ma alla fine di quelle hanno usato solo la posteriore; Princenton Blur 633, mentre sull'anteriore hanno utilizzato una Aerocoach Aeox Titan. Il casco era un Lazer Volante (lo stesso di Roglic sulla Plane des belles filles).
Stravolto anche il settaggio del manubrio: protesi Ascalon sempre di Aerocoach (in titanio). Le braccia erano più alte rispetto al set up utlizzato al giro di svizzera.
Anche sovrascarpe Aerocoah in collaborazione non NoPinz. Tutto prodotto nel paio di giorni immediatamente prima della crono. Oltre al body LeCofSportif al pari di Pogacar
Di qui il ringraziamento sentito ai meccanici che devono aver fatto un lavoro straordinario (nelle bici attuali non è sempre facile adattare pezzi costruiti appositamente per quel telaio con altri). Quindi grande competenza, abilità (come deve essere) e spirito di squadra.
Con la o vicino alla i mi capita spesso anche se sembra un maledetto lapsus freudiano
Se davvero la prestazione a cronometro è sintomo di un ulteriore miglioramento generali delle prestazioni mi sa che al netto di tifosi che salutano i nonni vince il tour "con la pipa in bocca".
A 'sto punto speriamo in Remco o altri giovanissimi, altrimenti ci tocca sorbire alcuni anni di dominio modello Armstrong, il che, dal punto di vista dello spettacolo non è stato il massimo (tranne per i suoi tifosi).
Sta perla da indove salta fuori?tanto lavoro e poi però lo fanno correre con una bici con i freni a disco che vanifica molti accorgimenti.
al netto del marketing dei produttori, è un dato di fatto che i freni a disco sono meno aerodinamici dei freni tradizionali, punto.
...........
salta fuori da un minimo di ragionamento logico. il rotore e la pinza del freno aumentano l'area frontale del mezzo. il freno a pattino la aumenta in modo molto più ridotto, specie se integrato nella forcella.Sta perla da indove salta fuori?
salta fuori da un minimo di ragionamento logico. il rotore e la pinza del freno aumentano l'area frontale del mezzo. il freno a pattino la aumenta in modo molto più ridotto, specie se integrato nella forcella.
inoltre, l'aria con cui impatta una pinza del freno tradizionale è già aria turbolenta perchè è entrata in contatto con lo pneumatico durante la rotazione. l'aria che entra in contatto con il disco è, in condizioni teoriche, meno turbolenta quindi offre maggior resistenza.
per questo medesimo discorso, a livello aerodinamico mettere un profilo più alto dietro e uno più basso davanti non ha alcun senso...il vantaggio maggiore si ottiene con 2 ruote lenticolari o, in genere, con un profilo più alto davanti (perchè il profilo maggiore dà il vantaggio più significativo in condizioni di aria non turbolenta).
sto riportando informazioni divulgate da chi si occupa di aerodinamica per lavoro.Alla formulazione dell'ipotesi deve seguire la verifica sperimentale.
sto riportando informazioni divulgate da chi si occupa di aerodinamica per lavoro.
qui c'è una spiegazione più romanzata, non riesco più a trovare l'altro video/articolo dettagliato
inoltre la ruota a alto profilo serve a ridurre la turbolenza che è causata dai raggi, e le ruote per disco hanno più raggi, sicuramente meno aerodinamiche, come al solito parliamo di poco rispetto alla posizione del corpo però a vedere ogni dettaglio fa sicuramente più la differenza di una ruota lenticolare di marca shimano piuttosto che di marca princeton (cosa che non capisco, forse più leggera la seconda?per un crono piatta?bah..) il punto è che comunque van der poel sulla bici non ha scelta quella è e quella usasalta fuori da un minimo di ragionamento logico. il rotore e la pinza del freno aumentano l'area frontale del mezzo. il freno a pattino la aumenta in modo molto più ridotto, specie se integrato nella forcella.
inoltre, l'aria con cui impatta una pinza del freno tradizionale è già aria turbolenta perchè è entrata in contatto con lo pneumatico durante la rotazione. l'aria che entra in contatto con il disco è, in condizioni teoriche, meno turbolenta quindi offre maggior resistenza.
per questo medesimo discorso, a livello aerodinamico mettere un profilo più alto dietro e uno più basso davanti non ha alcun senso...il vantaggio maggiore si ottiene con 2 ruote lenticolari o, in genere, con un profilo più alto davanti (perchè il profilo maggiore dà il vantaggio più significativo in condizioni di aria non turbolenta).