andry96
Ammiraglia
strategia:
punto 1 in salita mi metto a 240w e finchè va va poi vedremo
punto 2 tanto i primi 60km sono trasferimento tranquillo in ciclabile (@pedalone della bassa sa
Direi che le considerazioni sono corrette. E' uno dei motivi per cui l'effetto della durata a pari intensità non è solo moltiplicativo.
In generale escluderei il vaneggiamento. Ma qualche volta l'approccio kamikaze nelle distanze lunghe va comunque provato
da qui a settembre c'è ampio spazio per progettare altre minchi@teSarai già sotto la doccia dopo 10h
Ordinate su AmazonQueste sono le mie
Vedi l'allegato 433443
Una con lo zucchero di canna, che è un po' meno dolce, l'altra con malto e fruttosio (l'ultima).
Ieri su un giro tranquillo di 140km e mille di dislivello ne ho consumate due in tre borracce, due paninetti Nuvolatte con la Nutella e due barrette Oro Vitasnella.
L'impatto in foto è avvenuto sul Palade?Vedi l'allegato 433482
Vedi l'allegato 433483
strategia:
punto 1 in salita mi metto a 240w e finchè va va poi vedremo
punto 2 tanto i primi 60km sono trasferimento tranquillo in ciclabile (@pedalone della bassa sa)
più giù, dove NON è pianuraL'impatto in foto è avvenuto sul Palade?
più giù, dove NON è pianura
fra i 37° e il ritorno a pendenze positive è stato un dramma
lo schianto è avvenuto sotto al portico dell'ennesimo un bar chiuso, per 5', catatonico a pensare "chi me lo ha fatto fare" e cercare di capire come ripartire
"vai in montagna, che fa fresco"più giù, dove NON è pianura
fra i 37° e il ritorno a pendenze positive è stato un dramma
lo schianto è avvenuto sotto al portico dell'ennesimo un bar chiuso, per 5', catatonico a pensare "chi me lo ha fatto fare" e cercare di capire come ripartire
Di malto e fruttosio precisamente 50 gr.Ordinate su Amazon
Sono curioso di vedere quanti grammi di zucchero stanno in una provetta da 50 ml...
Ci stanno 52 gr di zucchero di canna, più un pizzico di saleOrdinate su Amazon
Sono curioso di vedere quanti grammi di zucchero stanno in una provetta da 50 ml...
Cito questo messaggio perché l’ultimo della serie. Sfortunatamente nei giorni scorsi ero un po’ distratto e non son potuto intervenire con la giusta tempistica. Quel che mi stavo chiedendo è se, nella sostanza, tutto il discorso è volto a capire se si spegne la luce per aver rischiato il barile del glicogeno muscolare e per una insufficiente alimentazione durante lo sforzo.Direi che le considerazioni sono corrette. E' uno dei motivi per cui l'effetto della durata a pari intensità non è solo moltiplicativo.
In generale escluderei il vaneggiamento. Ma qualche volta l'approccio kamikaze nelle distanze lunghe va comunque provato
Penso che in origine l'idea fosse quella di provare a stimare quanto integrare durante, almeno come riferimento di massima, piuttosto che andare a sentimento o seguire indicazioni generiche.Cito questo messaggio perché l’ultimo della serie. Sfortunatamente nei giorni scorsi ero un po’ distratto e non son potuto intervenire con la giusta tempistica. Quel che mi stavo chiedendo è se, nella sostanza, tutto il discorso è volto a capire se si spegne la luce per aver rischiato il barile del glicogeno muscolare e per una insufficiente alimentazione durante lo sforzo.
Diciamo che la mia conclusione è "much ado nothing", almeno che non si parli di uscite brevi e/o blande. Personalmente cerco di arrivare alla sessione decentemente/abbastanza carico e cerco di mangiare il più possibile (con l'implicita assunzione di riuscire ad assorbire tutto quanto); casi particolari in cui arrivare con abbastanza glicogeno può non essere banale è in doppie sessioni giornaliere.Penso che in origine l'idea fosse quella di provare a stimare quanto integrare durante, almeno come riferimento di massima, piuttosto che andare a sentimento o seguire indicazioni generiche.
Dal mio punto di vista, le considerazioni aggiuntive volevano provare a ragionare sugli aspetti coinvolti, non tanto per avere una risposta perfetta ma per valutare ipotesi ragionevoli meno generiche (anche solo per vedere se per il singolo vale la pena, in termini pratici, considerare la complicazione).
Una risposta univoca perfetta a priori d'altronde non c'è, siccome intervengono sicuramente entrambi gli aspetti che citi in misura che può dipendere anche da condizioni iniziali o al contorno (fra cui quelle aggiuntive introdotte).
Probabile che basandosi su queste due euristiche generiche si risolvano buona parte dei problemi. O meglio: probabile che queste due euristiche generiche siano adatte per buona parte dei casi in buona parte dei soggetti. Peraltro rientrano nei fattori che considerava quell'articolo, quindi in fondo ne stai già tenendo conto :)Personalmente cerco di arrivare alla sessione decentemente/abbastanza carico e cerco di mangiare il più possibile (con l'implicita assunzione di riuscire ad assorbire tutto quanto)
Anche il giorno successivo a giornate in cui fai più del solito o periodi particolarmente impegnativi (come allenamento) tipicamente non sei del tutto "pieno" (situazione che dovrebbe valere anche per chi è molto allenato). Rientriamo nelle casistiche precedenti.casi particolari in cui arrivare con abbastanza glicogeno può non essere banale è in doppie sessioni giornaliere.
Diciamo che la mia conclusione è "much ado nothing", almeno che non si parli di uscite brevi e/o blande. Personalmente cerco di arrivare alla sessione decentemente/abbastanza carico e cerco di mangiare il più possibile (con l'implicita assunzione di riuscire ad assorbire tutto quanto); casi particolari in cui arrivare con abbastanza glicogeno può non essere banale è in doppie sessioni giornaliere.
Riprendo un po' il discorso, per come la vedo inevitabilmente chi ha consumi elevati fa benissimo a gestirsi con tanti tanti carbo da subito, ma altrettanto lo vedo meno utile per chi ha consumi bassi che anzi potrebbe pure essere svantaggiato a "ingozzarsi" di carbo che non gli servono. Con in più tutte le sfumature nel mezzoOggi 5Mj in sei ore scarse. Prossima volta niente mezze misure, 3 borracce da 120gr/h di malto+fruttosio e via
Purtroppo le variabili che possono avere un ruolo più o meno determinante sono molte, bisogna fare un po’ di esperienza e sperare che il piano si incastri bene con la variabilità giornaliera.Riprendo un po' il discorso, per come la vedo inevitabilmente chi ha consumi elevati fa benissimo a gestirsi con tanti tanti carbo da subito, ma altrettanto lo vedo meno utile per chi ha consumi bassi che anzi potrebbe pure essere svantaggiato a "ingozzarsi" di carbo che non gli servono. Con in più tutte le sfumature nel mezzo
Poi chiaro che rispetto ai conti fatti in precedenza melius est abundare quam deficere ma inevitabilmente si complica la gestione e si aggiunge comunque qualche rischio di fastidi a esagerare.
Cioè 120g/h sono sempre inevitabilmente impegnativi, se si può stare un sicurezza con 90 non lo vedo un male, anche perché in base a condizioni meteo e durata del giro/gara gli inconvenienti già detti possono essere davvero impegnativi, e perché portarsi 1kg di carbo comunque serve posto ed è zavorra e perché ad esempio su percorsi alpini con elevati cambi di temperatura non va sempre tutto alla perfezione.
Io sicuramente per quest'anno voglio cercare di consolidare bene la gestione a 90g/h che già trovo ottima ma sicuramente vorrei fare qualche prova oltre, certo è che su ad esempio 11h si randonnée con 30° di sbalzo termico diventa complicato su tutti i fronti, anche con zaini e ristori
Concordo, faticherei a fare un lungo di soli liquidi e/o gel, soprattutto di "testa"Qualcosa di solido va inserito secondo me, soprattutto per “ingannare” lo stomaco che se no continuerà a mandare messaggi tali da innescare i “ miraggi” di cui sopra.
Considererò. Un po’ mi secca perché da una parte ci si fa il problema di mescolare fonti di carbo in modo da aumentare l’assorbimento e poi si fa entrare nell’equazione, per esempio,Qualcosa di solido va inserito secondo me, soprattutto per “ingannare” lo stomaco che se no continuerà a mandare messaggi tali da innescare i “ miraggi” di cui sopra.
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