Inauguro una serie di post che titolerò Cronache gattarie. Se volete potete usarlo anche voi.
Matisse è morto l'anno scorso, il 16 luglio. Abbiamo cercato di curargli un versamento polmonare e sembrava che si fosse rimesso, invece non ce l'ha fatta. Lo penso sempre, anche perché c'è sempre sua sorella gemella, mi manca e non c'è occasione che dica qualcosa su di lui.
Qui, non ho mai detto nulla, ma più che un gatto sembrava un cockerino. Per scherzo dicevo che era nato gatto perché gli conveniva, ma era sociale come un cane.
Non la farò tanto lunga, potrei sommergervi di ricordi che finirebbero per annoiarvi, ma ve ne dico un paio legati ai miei allenamenti in bici, o meglio, quando tornavo dai miei allenamenti.
Sapeva con larghissimo anticipo che stavo tornando e quando salivo le scale lui mi veniva incontro e salivamo insieme gli ultimi due piani. Al passo, fianco a fianco. Un padrone di un cane sarebbe morto di invidia.
Appena in casa mi facevo il bagno e lui pretendeva di fare il bagno insieme a me. Non entrava nella vasca, ma si metteva accanto e non smetteva di protestare (ragliare, dicevo io) finché non lo bagnavo per bene. A quel punto iniziava la sinfonia di fusa e sdraiamenti sulla schiena. In inverno mi premuravo di asciugarlo. A quel punto, aspettava che mi vestissi e uscivamo insieme.
Per oggi è tutto. Buona domenica.