News André Drege morto tragicamente al giro d'Austria

sartormassimo

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bella è bella...
A memoria la stragrande maggioranza degli incidenti mortali, quelli per cui io cercherei di correre si ripari in prima istanza, sono avvenuti in discesa, è altrettanto lampante che non è pensabile mettere in sicurezza decine e decine di km di discese percorso lungo un gt.
La sensazione, personale, è che una componente di rischio sia intrinseca e non mitigabile in quanto dipendente dalla componente umana alla quale non si può chiedere, istituzionalmente, di scendere con i freni tirati.
Ognuno ha i propri parametri.
 

longjnes

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Gianni2
A memoria la stragrande maggioranza degli incidenti mortali, quelli per cui io cercherei di correre si ripari in prima istanza, sono avvenuti in discesa, è altrettanto lampante che non è pensabile mettere in sicurezza decine e decine di km di discese percorso lungo un gt.
La sensazione, personale, è che una componente di rischio sia intrinseca e non mitigabile in quanto dipendente dalla componente umana alla quale non si può chiedere, istituzionalmente, di scendere con i freni tirati.
Ognuno ha i propri parametri.
il problema vero è che i GT avrebbero anche il budget per fare qualcosa. tutte le altre corse non WT o WT di seconda fascia no.
mi esprimo meglio, nei WT esistono 4-5 tir di transenne per gli ultimi km che alternativamente smontano e montano sui passaggi chiave e all'arrivo.
Supponiamo che nelle discese alpine ci sono 20-30 curve pericolose per discesa ..bene.. basterebbe prevedere un guardrail mobile lungo 20-30-40 metri, quello che serve, che non deve essere fatto di chissa cosa, ma di materiale gommoso alto piu o meno 1 metro e spesso 10-20cm magari parzialmente gonfiabile che in caso di scivolata contiene quel minimo. quanti ne potrebbero entrare in un cassone di un camion? 20-30? ecco che le curve più pericolose fatte a più alte velocità sarebbero gestite. con 3-4 camion che montano e smontano la sicurezza sarebbe notevolmente aumentata anche su tappe alpine. il problema è se Corse come il GT di austria o una tirreno adriatico o una corsa minore hanno questo budget.
poi se uno fa come Remco al lombardia che vola oltre le protezioni...non ci puoi fare nulla. ma per un remco che vola di sotto, c'è qualcuno che magari salvi (esempio Casartelli). qui non si parla di uscire illesi da un incidente con un body di lycra, ma di uscirne vivi.
 

Lumi

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A memoria la stragrande maggioranza degli incidenti mortali, quelli per cui io cercherei di correre si ripari in prima istanza, sono avvenuti in discesa, è altrettanto lampante che non è pensabile mettere in sicurezza decine e decine di km di discese percorso lungo un gt.
La sensazione, personale, è che una componente di rischio sia intrinseca e non mitigabile in quanto dipendente dalla componente umana alla quale non si può chiedere, istituzionalmente, di scendere con i freni tirati.
Ognuno ha i propri parametri.
Si vede che non hai letto i messaggi precedenti, Ser ha postato una statistica che dice che in 130 anni sono solo 9 gli incidenti mortali in discesa. La maggior parte sono avvenuti in pista, per quanto questo possa sorprendermi i numeri non mentono
 

sepica

Ammiraglia
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Si vede che non hai letto i messaggi precedenti, Ser ha postato una statistica che dice che in 130 anni sono solo 9 gli incidenti mortali in discesa. La maggior parte sono avvenuti in pista, per quanto questo possa sorprendermi i numeri non mentono
non credo possiamo chiudere il discorso con questa statistica, peche dipende da tanti fattori...banalmente il caso casartelli ha avuto la sfortuna di beccarea una pietra miliare, se non c fosse stata non sarebbe stato catalogato come appunto una incidente mortale....a mio avviso vanno visti gli incidenti potenzialmente mortali con quello successo a Remco.
 

sartormassimo

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Si sta
Si vede che non hai letto i messaggi precedenti, Ser ha postato una statistica che dice che in 130 anni sono solo 9 gli incidenti mortali in discesa. La maggior parte sono avvenuti in pista, per quanto questo possa sorprendermi i numeri non mentono.
Si sta parlando di ciclismo su strada nello specifico
...e di come ridurne la pericolosità.
 

cezar23

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30 Giugno 2009
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1. Ogni curva nelle discese pericolose andrebbe protetta da reti, tipo quella della gare da sci (lo si è fatto in passato)
2. Devono essere vietate discese dove ai margini ci sono ostacoli pericolosi, tipo paracarri, rocce o altro (es. dove si è frantumato Vingegaard) o in alternativa ogni ostacolo nel raggio di 5 mt dalla sede stradale va rivestito con protezioni (materassini)
3. Eventuali punti dove, anche in rettilineo, si potrebbe volare sotto la scarpata vanno protetti come al punto 1

Se il CO di un GT non ha risorse per fare tutto ciò, trova percorsi meno "pericolosi" e così si unisce l'utile al dilettevole
 
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Ser pecora

Diretur
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Si sta parlando di ciclismo su strada nello specifico

Idem, la maggior parte sono dovuti a scontri con veicoli. In discesa non si sono verificati la maggior parte degli incidenti mortali.

Non per dire, ma la maggior parte delle discese si fanno a velocità simili a quelle delle volate, con dinamiche in quest'ultime piuttosto più "complicate" (in discesa raramente qualcuno sgomita per la posizione).
 
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Lumi

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non credo possiamo chiudere il discorso con questa statistica, peche dipende da tanti fattori...banalmente il caso casartelli ha avuto la sfortuna di beccarea una pietra miliare, se non c fosse stata non sarebbe stato catalogato come appunto una incidente mortale....a mio avviso vanno visti gli incidenti potenzialmente mortali con quello successo a Remco.
Sì ma allora devi considerare gli incidenti potenzialmente mortali anche in altre casistiche, non si possono confrontare gli incidenti mortali in generale con i quasi mortali in discesa.

A mio avviso se prendiamo gli incidenti mortali abbiamo un numero certo con un criterio inequivocabile, ed è una proxy ragionevole di tutto il fenomeno.
Si sta

Si sta parlando di ciclismo su strada nello specifico
...e di come ridurne la pericolosità.
Avevi scritto "A memoria la stragrande maggioranza degli incidenti mortali, quelli per cui io cercherei di correre si ripari in prima istanza, sono avvenuti in discesa", i numeri di Ser dicono che non è vero, sono solo 9 gli incidenti mortali in discesa in 130 anni, meno che in altre situazioni (non solo pista). Questo è un fatto, a meno che non si dimostri che il numero è sbagliato, cosa che io non sono in grado di fare, quindi prendo per buoni quei numeri.

Le opinioni possono essere diverse ma per avere una discussione sana almeno sui fatti dovremmo convergere.
 
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sepica

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Sì ma allora devi considerare gli incidenti potenzialmente mortali anche in altre casistiche, non si possono confrontare gli incidenti mortali in generale con i quasi mortali in discesa.

A mio avviso se prendiamo gli incidenti mortali abbiamo un numero certo con un criterio inequivocabile, ed è una proxy ragionevole di tutto il fenomeno.
certo ho citato a posa il caso di Remco, a mio avviso qualsiasi incidente fatto a piu di 50km/h potenzialmente potrebbe essere letale, per sua natura... peggior controllo di recupero del mezzo e nonche del proprio corpo nonche e sopratutto la forza di impatto controllo qualsiasi cosa.. e dunque che facciamo limitiamo la velocita a 50kmh massimo ? beh come detto potremmo limitarla con dei chicane o altro che mitigherebbe molto questa probabilità....capiamoci è una cosa orribile che non mi piace affatto ..ma altre soluzioni ?
 

toni77

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Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"

Jaka Primozic, che seguiva Andre Drege nella discesa, avrebbe dichiarato alla polizia austriaca che a una velocità tra gli 80 e i 100 km/h, la ruota posteriore avrebbe cominciato improvvisamente ad avere dei problemi, seguiti dalla fuoriuscita di qualcosa di bianco dal copertone. Un attimo dopo Drege sarebbe caduto.

Sfortuna maledetta :-(
 
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calmorr

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Ancora con la sfortuna? Gli incidenti "fatali" vanno prevenuti con le buone o con le cattive. Se in quella discesa si fosse dovuto "obbligatoriamente" andare a non più di 40 km/h ( pena squalifica) ci sarebbe stata una vittima in meno. Perché a 40 km/h il pro lo sgonfiamento accidentale ( ma sempre possibile) lo gestisce e non va a terra. A 80+ km/h purtroppo no
 

toni77

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Ma per piacere... giusto i camper scendono a 40 all’ora dal Grossglockner.

Era il Giro d’Austria, non una cronoscalata, nè tantomeno una gara di regolarità o una rievocazione storica. Si presuppone che uno debba salire e scendere nel minore tempo possibile.

Qualunque competizione che preveda una classifica basata su un cronometro deve mettere in conto i rischi derivanti dalla velocità. La soluzione non può essere andare piano: né in BdC, né in MTB,
né sugli sci, né in moto, né in automobile.

Piuttosto, ci sarebbe da chiedersi se con uno pneumatico diverso la foratura avrebbe potuto essere evitata: forse no, forse sì… tuttavia con 200 g in più sulle ruote, cosa che fa inorridire almeno la metà della gente su questo forum.

Ecco, li sì che mi piacerebbe vedere una presa di posizione di atleti e organizzatori. Allo stesso tempo hai voglia a fare statistiche su una ruota scoppiata per milioni di km cumulativi senza guasti fatali. E giustamente i corridori potrebbero rimandare la proposta al mittente e pretendere di correre su asfalto impeccabile ogni km di strada: ingestibile.

Personalmente, rimango dell’idea che nessuno obbliga nessuno a scendere in gara a 80 km/h dal Grossglockner e se fori te la puoi prendere solo con il destino.
 

calmorr

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Ma per piacere... giusto i camper scendono a 40 all’ora dal Grossglockner.

Era il Giro d’Austria, non una cronoscalata, nè tantomeno una gara di regolarità o una rievocazione storica. Si presuppone che uno debba salire e scendere nel minore tempo possibile.

Qualunque competizione che preveda una classifica basata su un cronometro deve mettere in conto i rischi derivanti dalla velocità. La soluzione non può essere andare piano: né in BdC, né in MTB,
né sugli sci, né in moto, né in automobile.

Piuttosto, ci sarebbe da chiedersi se con uno pneumatico diverso la foratura avrebbe potuto essere evitata: forse no, forse sì… tuttavia con 200 g in più sulle ruote, cosa che fa inorridire almeno la metà della gente su questo forum.

Ecco, li sì che mi piacerebbe vedere una presa di posizione di atleti e organizzatori. Allo stesso tempo hai voglia a fare statistiche su una ruota scoppiata per milioni di km cumulativi senza guasti fatali. E giustamente i corridori potrebbero rimandare la proposta al mittente e pretendere di correre su asfalto impeccabile ogni km di strada: ingestibile.

Personalmente, rimango dell’idea che nessuno obbliga nessuno a scendere in gara a 80 km/h dal Grossglockner e se fori te la puoi prendere solo con il destino.
Mi sembra un poco cinico, come non prevedere per chi lavora in fonderia l'uso di guanti o di occhiali di sicurezza perche' tanto " si tratta di lavoro in fonderia" non di ufficio postale. Si parla di gente che ci lascia le penne intanto che svolge il proprio lavoro anche se inforcando una BDC. Penso che UCI/Organizzatori/Corridori/Fornitori tecnici/Sponsors ed Autorita' dovrebbero ( lo faranno prima o poi ) affrontare il problema e risolverlo per assicurare la continuita' della disciplina sportiva chiamata Ciclismo su Strada. Lo hanno fatto nell'Automobilismo, nel Motociclismo etc. , lo si fara' anche nel Ciclismo. Per noi amatori e' diverso, noi scegliamo di scendere alla velocita' e prendere i rischi che ci sentiamo di affrontare; per un Pro e' diverso , deve andare a tutta per il contratto di lavoro che lo lega alla squadra, altrimenti perde il lavoro / non va avanti in carriera. Per questo deve essere tutelato minimizzando ( ove possibile ) i rischi : esiste per esempio un peso minimo obbligatorio per la BDC per evitare che telai troppo leggeri avessero problemi di collasso in esercizio, altrimenti avremmo telai da 5 kg o meno.
 
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Mi sembra un poco cinico, come non prevedere per chi lavora in fonderia a non usare i guanti o gli occhiali di sicurezza perche' tanto " si tratta di lavoro in fonderia" non di ufficio postale. Si parla di gente che ci lascia le penne intanto che svolge il proprio lavoro anche se inforcando una BDC. Penso che UCI/Organizzatori/Corridori/Fornitori tecnici/Sponsors ed Autorita' dovrebbero ( lo faranno prima o poi ) affrontare il problema e risolverlo per assicurare la continuita' della disciplina sportiva chiamata Ciclismo su Strada. Lo hanno fatto nell'Automobilismo, nel Motociclismo etc. , lo si fara' anche nel Ciclismo
Si come no… proprio come nel motociclismo… via il Mondiale dal Mountain Course! Si corre solo su pista, con vie di fuga, tute, caschi, protezioni, elettronica… per carità, passi da gigante sulla sicurezza dei piloti… Poi una domenica pomeriggio ti capita di correre in Malesia, di scivolare e di avere due piloti che ti seguivano, che ti passano sopra la testa. Con chi te la vuoi prendere? Potevi evitarlo? Torniamo sempre lì: talvolta è solamente una questione di sfortuna maledetta… È illusorio pensare di controllare ogni variabile degli sport di velocità su supporti fisicamente instabili come due ruote. Con la velocità, ma anche con la gravità (vedi Alpinismo) ci si può far male. Chi pratica queste attività a livello professionistico è il primo a saperlo.

PS: e comunque l’esempio del fonditore senza guanti IMHO è un po’ tirato. Non è che li hanno costretti a scendere dal Grossglockner in monopattino, sotto la neve…
 
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calmorr

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Passo e chiudo: non si tratta di cercare la perfezione assoluta ( zero rischi , zero accidenti) ma di fare il possibile per diminuirli. Lo si fa sul lavoro ( si cerca di farlo ) lo si puo' fare anche nel ciclismo
 

SeoTFSI

Gregario
10 Luglio 2015
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.
imporre una velocità massima, chesso' ad esempio di 50/60km/h o anche meno, dipenderebbe dall' indice pericolosità della discesa. Credo che con la tecnologia e telemetria odierna si possa tranquillamente fare.
Ci avrei scommesso che sta fesseria sarebbe venuta fuori. Mettiamo anche i limiti di velocità a 180 alle f1 già che ci siamo.
Come se li obbligasse qualcuno a fare questi sport estremi!
 

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Jaka Primozic, che seguiva Andre Drege nella discesa, avrebbe dichiarato alla polizia austriaca che a una velocità tra gli 80 e i 100 km/h, la ruota posteriore avrebbe cominciato improvvisamente ad avere dei problemi, seguiti dalla fuoriuscita di qualcosa di bianco dal copertone. Un attimo dopo Drege sarebbe caduto.

Sfortuna maledetta :-(
Modalita Teoria tutta da dimostrare ON

Aveva copertoni hookless? Chi sa se sono testati per quelle velocita’ e a che pressioni … potrebbe averlo ucciso l’hookless …

Modalita’ teoria tutta da dimostrare OFF
 

longjnes

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Modalita Teoria tutta da dimostrare ON

Aveva copertoni hookless? Chi sa se sono testati per quelle velocita’ e a che pressioni … potrebbe averlo ucciso l’hookless …

Modalita’ teoria tutta da dimostrare OFF
beh non si sa cos'è successo. la roba bianca probabilmente è il lattice. tra 80 e 100 se ti esce il copertone che ti blocca la ruota non ti salvi. la caduta è abbastanza certa e serve solo fortuna che questo ragazzo aihme non ha avuto. ma non si sa cosa è successo. chi ha raccattato la bici magari ha fornito dettagli ulteriori.
 

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Si come no… proprio come nel motociclismo… via il Mondiale dal Mountain Course! Si corre solo su pista, con vie di fuga, tute, caschi, protezioni, elettronica… per carità, passi da gigante sulla sicurezza dei piloti… Poi una domenica pomeriggio ti capita di correre in Malesia, di scivolare e di avere due piloti che ti seguivano, che ti passano sopra la testa. Con chi te la vuoi prendere? Potevi evitarlo? Torniamo sempre lì: talvolta è solamente una questione di sfortuna maledetta… È illusorio pensare di controllare ogni variabile degli sport di velocità su supporti fisicamente instabili come due ruote. Con la velocità, ma anche con la gravità (vedi Alpinismo) ci si può far male. Chi pratica queste attività a livello professionistico è il primo a saperlo.

PS: e comunque l’esempio del fonditore senza guanti IMHO è un po’ tirato. Non è che li hanno costretti a scendere dal Grossglockner in monopattino, sotto la neve…
a mio avviso anche ironicamente @calmorr ha riassunto in pieno il problema nessuno li obbliga se non il loro lavoro, ovvero quello di corre sempe piu veloci e dovrebbe essere tutta l'organizzazzione a garantire che lo possano fare il piu in sicurezza possibile....non è di facile soluzione anzi non ce soluzione alcuna per adesso se non passare a bici da 15kg che pero ti danno piu sicurezza a correre sempre di piu.
purtroppo abbiamo raggiunto una pseudo sicurezza con i freni a disco che pero anzi fanno anche peggio danno una confidenza e una sicurezza e si sentono anche sicuri di montare il 54 55 60...
 
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paoloderapage

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21 Luglio 2023
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a mio avviso anche ironicamente @calmorr ha riassunto in pieno il problema nessuno li obbliga se non il loro lavoro, ovvero quello di corre sempe piu veloci e dovrebbe essere tutta l'organizzazzione a garantire che lo possano fare il piu in sicurezza possibile....non è di facile soluzione anzi non ce soluzione alcuna per adesso se non passare a bici da 15kg che pero ti danno piu sicurezza a correre sempre di piu.
purtroppo abbiamo raggiunto una pseudo sicurezza con i freni a disco che pero anzi fanno anche peggio danno una confidenza e una sicurezza e si sentono anche sicuri di montare il 54 55 60...
esatto... rendere le bici più sicure le rende più veloci. Possiamo anche fargli montare pnumatici da 45 che scorrono meno e poi te li ritrovi a prendere le curve 5-10km/h più veloce che con i 28mm...
Allo stesso tempo non ha senso rendere le bici meno sicure con gomme e freni peggiori perchè si aumenta la probabilità di cadere le la difficoltà nel gestire ''situazioni d'emergenza''.
Limitando i rapporti si rischia di vederli ricorrere continuamente a posture ''super aero'' come Pogi in tappa 4 che ha atto tutti i dritti con le mani quasi sul cannotto...
 

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