Io lo definisco come immettermi, o svoltare a sinistra, senza costringere i veicoli che hanno la precedenza a toccare i freni per non venirmi addosso.(ovviamente non sempre è possibile, in caso di traffico intenso piccole violazioni delle precedenze sono normali e quasi inevitabili).
Nel caso di pedoni sulle strisce o ciclisti su corsia ciclabile, la mancata precedenza è quando sono costretti a rinunciare all'attraversamento o al passaggio per paura di essere messi sotto dai veicoli che arrivano senza rallentare e all'occorrenza fermarsi.
Prendo la tua risposta, ma essenzialmente le condivido tutte, a parte una cui rispondo dopo, e racconto.
Arrivo da una strada urbana a due corsie (percorribile in bici) in leggera discesa e prendo un po' di velocità. la strada si immette su una delle nostre farneticanti rotonde. sulla strada che faccio io, molto larga ci sono 3 o 4 auto in coda per corsia, passo in mezzo, tra le due corsie, guardo la rotonda, regolo la velocità per passare dietro all'unica auto che sta circolando. al mio avvicinarmi vedo che l'automobilista non ha letto la mia velocità e ha paura che le tagli la strada, rallento in modo da passare molto dietro cercando di perdere un dente solo e scalo, arrivo al segno di dare precedenza, lei rallenta ulteriormente, io sono già proiettato sulla fiancata, freno ancora di più e le passo comunque dietro, ripartendo tra le madonne perché i 4 rapporti che avrei dovuto scalare non li avevo scalati sperando che lei non frenasse dentro la rotonda.
mi ferma la pattuglia per espormi la sua posizione, che a me non è sembrata chiarissima e più o meno verteva su "ma se ti mette sotto pigli ragione te perché sei utente debole e lei passa un guaio". mi è sembrata un'argomentazione un po' strana, io continuavo a insistere che io ho fatto le cose per non farle cambiare ritmo. mi han lasciato perdere ma mi pare più perché sono passato per rompicoglioni che perché abbiano riconosciuto che avevo ragione. rimuginandoci sopra però ho un dubbio: io le distanze le ho calcolate bene per la velocità costante dell'automobilista e nonostante questa abbia poi frenato, perché le ha calcolate male lei, le sono passato dietro, non davanti, ma tecnicamente lei ha rallentato "per me". ha calcolato male lei i tempi ma effettivamente, nonostante io sia passato dietro e la valutazione errata fosse la sua, lei ha rallentato perché ha visto me (io non scriverei "per colpa mia"). non so come me la caverei a contestare una multa, probabilmente male, perché la parola del poliziotto conta di più, ma da un punto di vista personale, secondo voi mi devo sentire in colpa o sono nel giusto?
edit. aggiustato il periodo