automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)

Luke86

Gregario
23 Settembre 2010
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Bologna
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Cannondale Topstone Sora

Guarda caso ne lui ne la fidanzata che era accanto non ricordano nulla......

Conosco benissimo quella strada e nel tratto in cui è successo vi assicuro che è larga quasi come un'autostrada! C'è tantissimo spazio sia per le auto che per le bici, quindi per andare a fare un frontale deve aver fatto qualche cazzata bella grossa... è da quando è successo che ci penso, non li conoscevo ma fa davvero una gran rabbia.
Quel giorno addirittura ero passato in quel punto poco prima in bici con la mia compagna, veramente da brivido...poi ci sono ripassato ieri al ritorno da un giro sul Conero e ci sono dei gran segni di pneumatici a terra... cosa diavolo avrà combinato di preciso
 

Bileygr

Pignone
16 Luglio 2017
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Brianza
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Wilier GTR Team 2023
Vorrei condividere qualche pensiero, giusto prima di dormire, per chi avrà la pazienza di leggere.
Parlando di ciclisti "occasionali", quindi non mi riferisco al ciclista sportivo, ma alla classica persona che fa al massimo qualche km per andare/tornare dal lavoro, per qualche commissione, ecc... Mi capita molto spesso di vedere scene di persone che guidano con una mano e con l'altra con in mano l'immancabile cellulare, completamente immersi e incuranti di tutto quello che sta intorno. Addirittura (soprattutto i ragazzi) digitare a due mani. Una volta in bici sono arrivato sotto ad un tale in ciabatte, ho rallentato per non superarlo, dato che stavamo entrando in rotonda, ad un certo punto sento un trillo, vedo questo tizio che mette la mano in tasca e tranquillamente si mette ad armeggiare col cellulare in piena rotonda, senza guardare nulla.
Ora... questa è tutta gente che in caso di una buca, una macchina che non dà precedenza o qualsiasi altro evento che richieda reazione immediata, finirebbe in terra rischiando di farsi molto male. Eppure, pur rischiando del proprio, sembrano non aver la minima capacità di leggere/prevenire una potenziale situazione di pericolo anche grave.
In secondo luogo l' uso del cellulare non è percepito come qualcosa di negativo, da non fare, ma il percorso (che sia in auto, bici, ecc...) è visto come un "tempo morto" da riempire come se si fosse in una sala d'attesa.
Spesso quando leggiamo di gravi incidenti in cui purtroppo qualcuno perde la vita (solitamente il ciclista o il pedone) siamo portati a reagire di pancia invocando pene esemplari, sanzioni, ecc...
Il problema è che le sanzioni, le condanne, i processi arrivano sempre dopo... se determinati comportamenti non sono percepiti come pericolosi e manca la capacità di leggere una situazione non solo per evitare i nostri errori, ma soprattutto per crearsi del margine dai possibili errori altrui, le cose non potranno mai migliorare.
Una cosa a mio avviso di cui non di parla per niente, che qualche utente ha già citato in questo thread, è insegnare i principi della guida difensiva (o guida preventiva), che a mio avviso è molto più importante soprattutto se si guida un mezzo "debole". Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
 

4x16

Maglia Iridata
21 Marzo 2010
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Rovigo
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Conosco benissimo quella strada e nel tratto in cui è successo vi assicuro che è larga quasi come un'autostrada! C'è tantissimo spazio sia per le auto che per le bici, quindi per andare a fare un frontale deve aver fatto qualche cazzata bella grossa... è da quando è successo che ci penso, non li conoscevo ma fa davvero una gran rabbia.
Quel giorno addirittura ero passato in quel punto poco prima in bici con la mia compagna, veramente da brivido...poi ci sono ripassato ieri al ritorno da un giro sul Conero e ci sono dei gran segni di pneumatici a terra... cosa diavolo avrà combinato di preciso
Cosa diavolo avrà combinato di preciso non lo sapremo mai visto che entrambi hanno già dimenticato tutto......
Vorrei condividere qualche pensiero, giusto prima di dormire, per chi avrà la pazienza di leggere.
Parlando di ciclisti "occasionali", quindi non mi riferisco al ciclista sportivo, ma alla classica persona che fa al massimo qualche km per andare/tornare dal lavoro, per qualche commissione, ecc... Mi capita molto spesso di vedere scene di persone che guidano con una mano e con l'altra con in mano l'immancabile cellulare, completamente immersi e incuranti di tutto quello che sta intorno. Addirittura (soprattutto i ragazzi) digitare a due mani. Una volta in bici sono arrivato sotto ad un tale in ciabatte, ho rallentato per non superarlo, dato che stavamo entrando in rotonda, ad un certo punto sento un trillo, vedo questo tizio che mette la mano in tasca e tranquillamente si mette ad armeggiare col cellulare in piena rotonda, senza guardare nulla.
Ora... questa è tutta gente che in caso di una buca, una macchina che non dà precedenza o qualsiasi altro evento che richieda reazione immediata, finirebbe in terra rischiando di farsi molto male. Eppure, pur rischiando del proprio, sembrano non aver la minima capacità di leggere/prevenire una potenziale situazione di pericolo anche grave.
In secondo luogo l' uso del cellulare non è percepito come qualcosa di negativo, da non fare, ma il percorso (che sia in auto, bici, ecc...) è visto come un "tempo morto" da riempire come se si fosse in una sala d'attesa.
Spesso quando leggiamo di gravi incidenti in cui purtroppo qualcuno perde la vita (solitamente il ciclista o il pedone) siamo portati a reagire di pancia invocando pene esemplari, sanzioni, ecc...
Il problema è che le sanzioni, le condanne, i processi arrivano sempre dopo... se determinati comportamenti non sono percepiti come pericolosi e manca la capacità di leggere una situazione non solo per evitare i nostri errori, ma soprattutto per crearsi del margine dai possibili errori altrui, le cose non potranno mai migliorare.
Una cosa a mio avviso di cui non di parla per niente, che qualche utente ha già citato in questo thread, è insegnare i principi della guida difensiva (o guida preventiva), che a mio avviso è molto più importante soprattutto se si guida un mezzo "debole". Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
Tutto giusto e se vuoi una persona che guida la bici in modo difensivo eccomi qua; attraverso Rovigo 2 volte al giorno per A/R dal lavoro, 3+3,400km di costante allerta, mani suo freni, action cam accesa e vaffa in bocca, guardo sempre se mi viene data la precedenza pronto sui freni che tanto non la danno, occhi sempre negli abitacoli per vedere se il guidatore sta guardando il telefono o la strada e soprattutto per vedere se mi vede (scusa il giro di parole ma è così) e se guarda prima dalla parte giusta!!!
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Trek Emonda
Vorrei condividere qualche pensiero, giusto prima di dormire, per chi avrà la pazienza di leggere.
Parlando di ciclisti "occasionali", quindi non mi riferisco al ciclista sportivo, ma alla classica persona che fa al massimo qualche km per andare/tornare dal lavoro, per qualche commissione, ecc... Mi capita molto spesso di vedere scene di persone che guidano con una mano e con l'altra con in mano l'immancabile cellulare, completamente immersi e incuranti di tutto quello che sta intorno. Addirittura (soprattutto i ragazzi) digitare a due mani. Una volta in bici sono arrivato sotto ad un tale in ciabatte, ho rallentato per non superarlo, dato che stavamo entrando in rotonda, ad un certo punto sento un trillo, vedo questo tizio che mette la mano in tasca e tranquillamente si mette ad armeggiare col cellulare in piena rotonda, senza guardare nulla.
Ora... questa è tutta gente che in caso di una buca, una macchina che non dà precedenza o qualsiasi altro evento che richieda reazione immediata, finirebbe in terra rischiando di farsi molto male. Eppure, pur rischiando del proprio, sembrano non aver la minima capacità di leggere/prevenire una potenziale situazione di pericolo anche grave.
In secondo luogo l' uso del cellulare non è percepito come qualcosa di negativo, da non fare, ma il percorso (che sia in auto, bici, ecc...) è visto come un "tempo morto" da riempire come se si fosse in una sala d'attesa.
Spesso quando leggiamo di gravi incidenti in cui purtroppo qualcuno perde la vita (solitamente il ciclista o il pedone) siamo portati a reagire di pancia invocando pene esemplari, sanzioni, ecc...
Il problema è che le sanzioni, le condanne, i processi arrivano sempre dopo... se determinati comportamenti non sono percepiti come pericolosi e manca la capacità di leggere una situazione non solo per evitare i nostri errori, ma soprattutto per crearsi del margine dai possibili errori altrui, le cose non potranno mai migliorare.
Una cosa a mio avviso di cui non di parla per niente, che qualche utente ha già citato in questo thread, è insegnare i principi della guida difensiva (o guida preventiva), che a mio avviso è molto più importante soprattutto se si guida un mezzo "debole". Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
Purtroppo il telefono e' diventato a tutti gli effetti la nuova dipendenza, una droga vera e propria che ormai ha rapito tutti. Stasera ero a mangiare con mio figlio ventenne che sa benissimo che se lo tira fuori a tavola lo lancio dalla finestra e guardandomi intorno, non c'era un tavolo dove la gente non stesse con gli occhi sullo schermo. Coppie che non si sono scambiate una parola in un'ora, padre, madre e figli seduti assieme ognuno con il suo apparecchio. questa sorta di mondo parallelo naturalmente continua anche per strada , perche' tanto ormai la realta' e dentro lo schermo, non fuori. Se fate attenzione alle donne che camminano in giro, noterete che nonostante abbiano la borsetta lo tengono perennemente in mano e anche se non squilla, continuano a guardarlo. E quelli che quando sono con i figli piccoli non li degnano di uno sguardo per continuare a smanettare, che tristezza sono?
 

Andrè86

Cronoman
5 Giugno 2020
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Macerata
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Fuji Sportif
Qualcuno di voi guida in modo difensivo quando esce in bici?
Spesso, ma andare in bici in maniera "difensiva" non significa necessariamente rispettare il CDS alla lettera, alcune cose che faccio per difesa probabilmente fanno storcere il naso a molti di quelli che ce l'hanno coi ciclisti.
Ad esempio se sulla destra ci sono auto parcheggiate, cerco di tenere almeno un metro abbondante di distanza per evitare le sportellate di quelli che escono senza guardare. Oppure se c'è molto traffico, e percepisco un certo nervosismo tra gli automobilisti incolonnati, per evitare di ripartire insieme ai motorizzati che scalpitano per sorpassarmi, passo col rosso(ovviamente con la massima prudenza e dopo aver controllato bene che non ci siano auto della polizia nei paraggi). In alternativa, se non ho fretta, rimango dietro a tutti.
Oppure non mi faccio troppi scrupoli a violare qualche senso unico(sempre con la massima prudenza possibile, dando la precedenza a chi viene nel senso corretto), se questo mi permette di evitare strade più trafficate e pericolose.
Altra manovra "difensiva" che faccio spesso se c'è poco traffico e scarsa visibilità(notte, nebbia, oppure sole in faccia), e devo svoltare a sinistra, aspetto il momento in cui non passa nessuno, invece di segnalare col braccio e mettermi verso il centro della strada. In questo modo non devo fare affidamento sugli altri, anche se non mi dovessero vedere non rischio di essere investito.
 

lechuzo2008

Apprendista Passista
24 Gennaio 2018
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colnago
il senso di impunità che travalica in italia ( e non solo ) , in tutti i campi, questa mania di recuperare tutto e tutti, di accettare qualsiasi comportamento, studiarlo, analizzarlo e " guarirlo" , invece di condannarlo e punirlo severamente, ovviamente tutto studiato da chi ha fatto spegnere i cervelli alla grandissima parte della popolazione ( datemi pure del complottista, terrappiattista, ) porta inevitabilmente a situazioni che quotidianamente raccontiamo in questo thread!
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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www.sembola.it
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verde
il senso di impunità che travalica in italia ( e non solo ) , in tutti i campi, questa mania di recuperare tutto e tutti, di accettare qualsiasi comportamento, studiarlo, analizzarlo e " guarirlo" , invece di condannarlo e punirlo severamente, ovviamente tutto studiato da chi ha fatto spegnere i cervelli alla grandissima parte della popolazione ( datemi pure del complottista, terrappiattista, ) porta inevitabilmente a situazioni che quotidianamente raccontiamo in questo thread!
La "furbizia" e la piccolezza al tempo stesso dell'italiano medio la raccontavano già i registi più acuti negli anni 60. E solo qualche giorno fa, su RaiStoria c'era un vecchio documentario sulla sicurezza stradale di metà anni 60 con toni (e immagini) apocalittici.

Per quanto possa condividere in generale il concetto, direi che la situazione ha origini ben più lontane.
 

green dolphin

Maglia Amarillo
3 Gennaio 2008
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La "furbizia" e la piccolezza al tempo stesso dell'italiano medio la raccontavano già i registi più acuti negli anni 60. E solo qualche giorno fa, su RaiStoria c'era un vecchio documentario sulla sicurezza stradale di metà anni 60 con toni (e immagini) apocalittici.

Per quanto possa condividere in generale il concetto, direi che la situazione ha origini ben più lontane.
Quello su Roma, se non sbaglio...lo vidi anche io anni fa e pensai la stessa cosa: che ad oggi le problematiche erano le medesime, aggravate dal numero dei veicoli, lo stato delle strade inadeguato, etc. La cosa che mi colpì è che l'assicurazione non era ancora obbligatoria, ed un titolare di agenzia di assicurazione intervistato dal cronista non fosse minimamente preoccupato dalla non obbligatorietà, perché i cittadini avevano provveduto di loro iniziativa vista l'importanza. Poi certo, prendere come riferimento Roma, che già allora si connotava per una città un po' anarchica nella conduzione delle autovetture, faceva emergere una realtà in cui incidenti anche mortali erano all'ordine del giorno. Altre città più piccole in quegli anni non avevano certo quei problemi e numeri, e almeno fino alla fine degli anni '70 sono rimaste piccole isole felici in cui la convivenza tra gli utenti della strada era possibile senza fare troppi danni al prossimo.

L'avevo già segnalato anni fa, documentario molto istruttivo: si ritrova sia su Raiplay, ma anche su Youtube.
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Pillole di avvenimenti.
Sono in ferie e fra ieri e oggi ho preso la macchina per delle commissioni. Ieri, era brutto e ne ho approfittato per comprarmi un costume alla Decathlon e oggi sono andato alla Leroy Merlin perché si è fulminato il neon della cucina.
Ebbene, in entrambi i casi, quando il limite era dei 30 chi mi superava come se non ci fosse un domani? Scooteristi. Tutti bellamente menefreghisti. Almeno, gli automobilisti che mi stavano dietro non strombazzavano.

Due episodi col cellulare (non in bici).
Per andare al lavoro prendo il treno. L'anno scorso, era estate, salgono mi sembra sei ragazze, tutte allegre. Parlano. Come si siedono ognuna tira fuori il cellulare e smettono di parlare.
Oggi, dopo che sono andato a comprare il neon, vado al mare. Di fronte a me due ragazzi parlano e uno smanetta al cellulare. Gli ho dovuto gridare per non farlo venire addosso a me.
 
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sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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Quello su Roma, se non sbaglio...
Credo proprio che fosse quello o-o Gli archivi RAI sono favolosi.


lo vidi anche io anni fa e pensai la stessa cosa: che ad oggi le problematiche erano le medesime, aggravate dal numero dei veicoli, lo stato delle strade inadeguato, etc. ...
Io vivo in una piccola città e il problema di base è l'enorme aumento del numero di veicoli mentre le strade son sempre le stesse. Cito una piccola esperienza personale, nel 1978 sono stato tra i primi a frequentare la scuola media finalmente costruita nel quartiere in periferia ma non ancora completata, mancava ancora la palestra per cui le due ore di educazione fisica si svolgevano un po' dove capitava: talvolta ad un campetto da calcio privato ma di uso pubblico, talvolta sul campetto della parrocchia, più raramente nel vicino palazzetto del CUS e talvolta in un piazzale di un nuovo complesso di edifici, sempre vuoto. Una decina di anni fa mi è capitato di tornarci ed era coperto da autovetture parcheggiate...

Perlomeno oggi sulle strisce pedonali i veicoli (una parte non irrilevante) si fermano, che allora dovevi aspettare che non ci fosse davvero nessuno...
 
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Luke86

Gregario
23 Settembre 2010
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Cannondale Topstone Sora
Gli articoli di giornale dicevano che non ha lasciato segni di frenata...o mentono, oppure i segni di pneumatici che hai visto non c'entrano niente con l'incidente in questione.

Mi sembravano segni di una gran sterzata più che di una frenata ma chissà...me lo chiedo perché mi trasmette un senso di totale impotenza, sapere che mi può piombare addosso qualcuno dall'altro senso su una strada larghissima.
Sui vari articoli c'è scritto che le velocità erano basse, e se non c'è stata neanche una gran frenata allora questo qua proprio si è addormentato completamente tagliando tutto lo stradone e risvegliandosi solo dopo l'impatto
 

charlietrotter

Apprendista Velocista
8 Febbraio 2011
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Romagna
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vbr066 + og evkin cf025 disc + wcb r 085
Credo proprio che fosse quello o-o Gli archivi RAI sono favolosi.
Se e' quello che parla della SS Aurelia, dal confine con la Francia a Roma, allora l'ho visto anche io. E non ho potuto pensare che da allora sono stati fatti mooolti miglioramenti. Sembrava il far west. C'e' anche una scena con il morto in terra e un ciclista in bdc che guarda curioso (ho pensato che avevano anche allora un bel coraggio ad allenarsi in strada...). Pero' l'incoscienza e lo scarso senso civico e' lo stesso. "Mors tua, passo io...."
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Trek Emonda
ma putt troi.a....
riposa in pace, povero ragazzo! ......

oggi ho rifatto l'abbonamento ai rulli, così dirado un pò le uscite in strada!
Io ultimamente a causa del caldo intenso ho cominciato a caricare la mia bici e quella di mio figlio in auto e parto da quota 1000 mt evitando il trasferimento il pianura. Otre a partire ad una temperatura decisamente piu' piacevole, ho ridotto moltissimo i rischi in quanto poi faccio tutte stradine secondarie senza traffico. Logicamente il kilometraggio ne risente, ma la qualita' del giro e la tranquillita' ne hanno decisamente guadagnato.
 
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