automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)

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Ammiraglia
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Purtroppo non ho resistito alla tentazione di andare a leggere...e ho fatto male! Perchè sono articoli scritti solo per acchiappare clic e aumentare le entrate pubblicitarie di un "giornale" già alla deriva da tempo.
Lascatelo nel suo brodo di convinzione che è meglio...
Quando leggo le sue sparate mi ricorda mio nonno quando parlava al bar con i suoi amici!!! Quando lo imita Crozza mi sbellico dal ridere, quando sento quello vero mi viene da piangere.....il problema è che si da diffusione di tutto ciò che dice!
 
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Makmatti

Pedivella
25 Agosto 2024
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Domane sl
Il problema è che c'è gente, tanta, che la pensa come Feltri, e non nel modo "morbido" di quell'articolo.
Come si mostra il signor Feltri, ai media, la stessa gente, se provi ad argomentare anche solo con
"A Milano per andare da punto A a punto B, si fa prima in bici/monopattino rispetto alle auto, o ai mezzi, anche rispettando tutte le norme del codice della strada."
la risposta è
"Taci che non capisci un cazzo"
Perchè sono i custodi della verità, a volte un po' piu morbido ci si giustifica puntando il dito "loro fanno questo, che è ben peggio"
Cosa che avviene anche con chi la pensa diversamente, perchè per strada, a non rispettare le regole che ci sono e non quelle che ci si inventa, ci si fa più male tutti.
Dall'automobilista che parcheggia in pista, alle due ruote che vanno dove devono stare i pedoni, dai pedoni in pista, alla nipote del Vittorio che guida con il cellulare.
 

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Ammiraglia
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Il problema è che c'è gente, tanta, che la pensa come Feltri, e non nel modo "morbido" di quell'articolo.
Come si mostra il signor Feltri, ai media, la stessa gente, se provi ad argomentare anche solo con
"A Milano per andare da punto A a punto B, si fa prima in bici/monopattino rispetto alle auto, o ai mezzi, anche rispettando tutte le norme del codice della strada."
la risposta è
"Taci che non capisci un cazzo"
Perchè sono i custodi della verità, a volte un po' piu morbido ci si giustifica puntando il dito "loro fanno questo, che è ben peggio"
Cosa che avviene anche con chi la pensa diversamente, perchè per strada, a non rispettare le regole che ci sono e non quelle che ci si inventa, ci si fa più male tutti.
Dall'automobilista che parcheggia in pista, alle due ruote che vanno dove devono stare i pedoni, dai pedoni in pista, alla nipote del Vittorio che guida con il cellulare.
Purtroppo siamo un paese cresciuto col mito dell'auto, la strada è delle auto, per andare al lavoro bisogna andarci in auto, non poter arrivare in auto in centro è una compressione del diritto alla mobilità......le cose stanno cambiando, lentamente, i giovani (compresi i miei figli) non hanno più il mito dell'auto di proprietà ma purtroppo l'Italia è un paese sempre più proiettato verso l'inverno demografico!!!
 

Makmatti

Pedivella
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Purtroppo siamo un paese cresciuto col mito dell'auto, la strada è delle auto, per andare al lavoro bisogna andarci in auto, non poter arrivare in auto in centro è una compressione del diritto alla mobilità......le cose stanno cambiando, lentamente, i giovani (compresi i miei figli) non hanno più il mito dell'auto di proprietà ma purtroppo l'Italia è un paese sempre più proiettato verso l'inverno demografico!!!
Sono d’accordo, però sai l’italia è varia,
io abito in una provincia emiliana,
faccio 10km casa lavoro in bici, se non piove escluso quando è buio, e con l’ora legale prendo la macchina .
Ma non si puó pretendere lo facciano tutti, nel capoluogo ci sono anche mezzi e alternative, ma non ovunque si parla del 20% della popolazione della provincia che ha più possibilità di ridurre l’uso.
In un Milano città, dove ho vissuto, è ben concepibile limitare il traffico creando una ztl con più restrizioni dell’attuale. Nell’Hinterland dipende, in molte zone si è messi bene, ma in altre non c’è servizio o le aree di scambio non danno vantaggi.
Senza parlare che in certi posti, ti assumono solo se sei automunito.
 

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Ammiraglia
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Sono d’accordo, però sai l’italia è varia,
io abito in una provincia emiliana,
faccio 10km casa lavoro in bici, se non piove escluso quando è buio, e con l’ora legale prendo la macchina .
Ma non si puó pretendere lo facciano tutti, nel capoluogo ci sono anche mezzi e alternative, ma non ovunque si parla del 20% della popolazione della provincia che ha più possibilità di ridurre l’uso.
In un Milano città, dove ho vissuto, è ben concepibile limitare il traffico creando una ztl con più restrizioni dell’attuale. Nell’Hinterland dipende, in molte zone si è messi bene, ma in altre non c’è servizio o le aree di scambio non danno vantaggi.
Senza parlare che in certi posti, ti assumono solo se sei automunito.
Certo, non tutti hanno la possibilità di andare al lavoro in bici ma per capire che l'Italia è un paese fondato sull'uso dell'auto basta guardare lo stato del trasporto pubblico interurbano.....io abitavo a 12km dal mio posto di lavoro e, escluso il periodo scolastico, era praticamente impossibile avere una corriera che fosse a Rovigo in orario per entrare al posto di lavoro verso le 7:45 e rientrare a casa entro le 18!!!!!
 
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llbbfr

Novellino
5 Dicembre 2014
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lemond tourmalet 2005
Segnalo questo fatto gravissimo
Le Monde

Abitando in banlieu, ho praticamente smesso di andare in bici al lavoro, optando per gli affollatissimi mezzi pubblici. Troppo rischi. Per le uscite del week-end, mi allontano dalle urbanizzazioni, ma il traffico e la maleducazione degli automobilisti aumenta negli ultimi tempi
 
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Abitando in banlieu, ho praticamente smesso di andare in bici al lavoro, optando per gli affollatissimi mezzi pubblici. Troppo rischi. Per le uscite del week-end, mi allontano dalle urbanizzazioni, ma il traffico e la maleducazione degli automobilisti aumenta negli ultimi tempi
Grazie per la condivisione.
Mette in luce che lo scontro non esiste, con dei pazzoidi, solo in italia.
Faccio notare come le Monde sia una testata di orientamento politico decisamente “gauche” rispetto ad altri quindi mette il punto sul successo delle piste ciclabili della sindaca socialista, e su una polemica sui SUV.

Tra i problemi di Parigi immagino ci sia, tu magari puoi confermare, percorsi ciclabili spesso solo disegnati, o a pene dove è comune prendersi la sportellata, da auto ferme a lato, se non è occupata da un auto in sosta. Immagino pure gli svicoloni dei motociclisti etc.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Colnago 50 Anniversary
Altra perla di Feltri!!!

Non ho letto l'articolo e non lo leggerò, ma si tratta di una persona che viene invitata alle trasmissioni per fare ascolto. Pensa di dire una cosa intelligente mentre e provocatoria, quando in realtà è un insulto bello e buono e tutti si fingono scandalizzati, per primi i conduttori che lo chiamano e gli spettatori che lo stanno ad ascoltare. È una persona che va lasciata stare, come quei matti che si incontrano per la strada e che parlano da soli. Ho pena per lui per come si è ridotto.
 
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Non ho letto l'articolo e non lo leggerò, ma si tratta di una persona che viene invitato alle trasmissioni per fare ascolto. Pensa di dire una cosa intelligente mentre e provocatoria, quando in realtà è un insulto bello e buono e tutti si fingono scandalizzati, per primi i conduttori che lo chiamano e gli spettatori che lo stanno ad ascoltare. È una persona che va lasciata stare, come quei matti che si incontrano per la strada e che parlano da soli. Ho pena per lui per come si è ridotto.
Ho pensato la stessa cosa mentre leggevo l'articolo....un po' come quei vecchietti al bar davanti al bianchino che stramaledico il governo :mrgreen: il problema è che i vecchi al bar non li ascolta nessuno, lui che parla sui media viene ascoltato eccome!!!
 

fabiopon

Maglia Gialla
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Non ho letto l'articolo e non lo leggerò, ma si tratta di una persona che viene invitata alle trasmissioni per fare ascolto. Pensa di dire una cosa intelligente mentre e provocatoria, quando in realtà è un insulto bello e buono e tutti si fingono scandalizzati, per primi i conduttori che lo chiamano e gli spettatori che lo stanno ad ascoltare. È una persona che va lasciata stare, come quei matti che si incontrano per la strada e che parlano da soli. Ho pena per lui per come si è ridotto.
Cosa non si fa per l'audience... :mitra:ma la colpa è "nostra" che abbocchiamo...
 
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palmer

Apprendista Scalatore
20 Ottobre 2005
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vicino a Milano
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Due in carbonio, una in titanio, ma sette in acciaio
La narrazione che fanno passare i geni della comunicazione è la seguente: il monopattino, ma anche la bicicletta da quello che scrive questo giornalista nella risposta, è pericoloso. Le città sono delle auto e degli automobilisti: biciclette, monopattini e mezzi pubblici sono nemici delle auto, dunque devono essere annientati.
E' triste, ma è così.
Più sopra si parlava del traffico milanese: ebbene, io vivo a circa 6 km dal capolinea della metropolitana linea 1, e lavoro in pieno centro.
Conosco perfettamente le condizioni del traffico di questa città e la narrazione che viene fatta è la seguente: è colpa delle piste ciclabili se il traffico è intasato.
Una mente pensante, invece, capirebbe che la pista ciclabile è larga 1 metro, mentre le auto parcheggiate ai lati delle strade occupano ben più di questo spazio. Ma la colpa è delle biciclette. Ho perso le speranze, le nostre menti continuano a essere manipolate, oramai non conosciamo nemmeno la matematica più semplice.
 

bonny92

Scalatore
16 Luglio 2017
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Franciacorta, oddio un pò più in giù!
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Canyon ultimate cf sl disc 8.0 & Cannondale F29 team
...Conosco perfettamente le condizioni del traffico di questa città e la narrazione che viene fatta è la seguente: è colpa delle piste ciclabili se il traffico è intasato.,,
La cosa allucinante è che ne sono convinti molti, con tutti quelli che mi è capitato di parlarne (e di certo non tiravo fuori io l'argomento) che abitano o hanno abitato a milano la pensano così, l'unica che se ne rendeva conto che il problema non erano le bici e le ciclopedonali con cui ho parlato era una signora che si era trasferita da milano per avvicinarsi ai figli e qualche anno fa abitava sopra di me, la barzelletta è che aveva più di 80 anni... a differenza dei rincoglioniti vari 50/60 enni sentiti nel tempo...
 

fabiopon

Maglia Gialla
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Ma da uno che definisce i blocchi di cemento "perniciosi", cosa aspettarsi?!? La forma utilizzata in questo intervento vale già da sola quale sarà il livello del contenuto. Poi che la biciletta sia una cosa di sinistra è veramente il massimo...
Ma da "Il Giornale" cosa ti potevi aspettare?
 

green dolphin

Maglia Amarillo
3 Gennaio 2008
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Magari il Foscolo, quello in esilio e povertà!
Vero, probabilmente se fossero stati contemporanei, Foscolo avrebbe pubblicato una Orazione in dispregio di Messer Vittorio Feltri!

E comunque se si fosse fermato a "sarebbe meglio non regalare i monopattini" avrebbe realmente centrato il problema, perché ad oggi, con le infrastrutture di circolazione che abbiamo, il monopattino non è adatto ad essere inserito e utilizzato in modo sicuro. Mentre per le bici il problema è il contrario: sono le strade e tutto il resto a non essere più adatte, negli anni non c'è stato uno sviluppo parallelo per consentire a questa categoria di utenti di utilizzare gli spazi urbani ed extra urbani: è stato uno sviluppo a senso unico, ed ora le statistiche che citava anche Feltri sono lì a dimostrare la inefficacia delle scelte fatte, ed è difficile se non impossibile tornare indietro, perché le auto e gli automobilisti rivendicano la centralità che gli è stata concessa troppo facilmente. In più non c'è margine a livello di spazi, perché le città sono diventate quello che sono, e quindi se una categoria di utenza vuole più spazio, bisogna toglierlo all'altra, generando una situazione che non può che scontentare tutti.

Il tutto poi degenera nel conflitto politico, perché poi si creano fazioni e chi rivendica più spazio perché utente "debole" o a rischio, viene tacciato di essere un ecologista sinistroide a cui gettare addosso tutte le colpe se tolgono quattro parcheggi per fare una ciclopedonale, quando solo a Milano sono state stimate nella fascia 18-22 circa 60.000 vetture in divieto di sosta :-(
 

llbbfr

Novellino
5 Dicembre 2014
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Grazie per la condivisione.
Mette in luce che lo scontro non esiste, con dei pazzoidi, solo in italia.
Faccio notare come le Monde sia una testata di orientamento politico decisamente “gauche” rispetto ad altri quindi mette il punto sul successo delle piste ciclabili della sindaca socialista, e su una polemica sui SUV.

Tra i problemi di Parigi immagino ci sia, tu magari puoi confermare, percorsi ciclabili spesso solo disegnati, o a pene dove è comune prendersi la sportellata, da auto ferme a lato, se non è occupata da un auto in sosta. Immagino pure gli svicoloni dei motociclisti etc.

Confermo che un giornale di opposto orientamento riporta la notizia senza troppi commenti

Figaro

Il fatto è avvenuto in pieno centro, davanti a decine di testimoni, non ci sono dubbi sulla dinamica. La macchina ha usato la pista ciclabile per svincolarsi da una coda ed è passata sul piede del ciclista. Il ciclicsta si è messo davanti e ha scazzottato il cofano. Il guidatore è passato su ciclista che è morto sul colpo. Il tipo è già passato dal giudice istruttore e incrimianato per omicidio volontario.

Le piste ciclabili di Parigi non sono fatte troppo male, nei limiti di una città cresciuta a misura di macchina (o ancora prima a misura di carrozza a cavalli). Il comune disincentiva apertamente l'auto non con zone a traffico limitato ma riducendo le carreggiate a favore di piste ciclabili e creando ingorghi di proposito, in modo che utilizzare la macchina sia una perdita di tempo e causa di stress. L'automobilista stressato è quindi più pericoloso.

C'è da dire anche che la densità di popolazione non aiuta e tra pedoni anarchici, ciclisti in fixie che non frenano mai, bici elettriche truccate, moto che utlizzato la ciclabile e macchine che metto una ruota in ciclabile per sortire da una coda il caos è totale
 

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Confermo che un giornale di opposto orientamento riporta la notizia senza troppi commenti

Figaro

Il fatto è avvenuto in pieno centro, davanti a decine di testimoni, non ci sono dubbi sulla dinamica. La macchina ha usato la pista ciclabile per svincolarsi da una coda ed è passata sul piede del ciclista. Il ciclicsta si è messo davanti e ha scazzottato il cofano. Il guidatore è passato su ciclista che è morto sul colpo. Il tipo è già passato dal giudice istruttore e incrimianato per omicidio volontario.

Le piste ciclabili di Parigi non sono fatte troppo male, nei limiti di una città cresciuta a misura di macchina (o ancora prima a misura di carrozza a cavalli). Il comune disincentiva apertamente l'auto non con zone a traffico limitato ma riducendo le carreggiate a favore di piste ciclabili e creando ingorghi di proposito, in modo che utilizzare la macchina sia una perdita di tempo e causa di stress. L'automobilista stressato è quindi più pericoloso.

C'è da dire anche che la densità di popolazione non aiuta e tra pedoni anarchici, ciclisti in fixie che non frenano mai, bici elettriche truccate, moto che utlizzato la ciclabile e macchine che metto una ruota in ciclabile per sortire da una coda il caos è totale
Incredibile come si possa morire in maniera così assurda!!!
 

Makmatti

Pedivella
25 Agosto 2024
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Confermo che un giornale di opposto orientamento riporta la notizia senza troppi commenti
Grazie per aver del link, Figaro ha una linea decisamente Repubblicana (centrodestra in francia, in italia oggi sarebbe centro)
Articolo scritto meglio, senza divagare sulla Hidalgo (non molto amata dai lettori di Le Figaro), e su Brossat (non ne parliamo).
Commen.
Grazie anche per le tue impressioni, quindi siamo messi un po’ come tutte le grandi città italiane.
In Francia c’è anche un cartello che molti automobilisti italiani odierebbero, il triangolo con bici gialla e freccia ai semafori.
Significa che le in bici, con il rosso, si puo passare ma, dando la precedenza, sia a destra che a sinistra.
 

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