Secondo me occorre prendere esempio dal mercato degli orologi.Questo approccio mi piace molto di più.
Se il futuro ci riserva delle sorprese e dei nuovi mezzi, dove per "nuovi" si intende di nuova concezione, la cosa non mi disturba affatto, anzi mi stimola eccome.
Io sono contrario alla visione dell'acciaio come materiale per continuare a produrre sempre le stesse biciclette, con le stesse concezioni, ecc...., una cosa che a mio avviso è completamente priva di senso.
L'orologio meccanico può essere considerato obsoleto come tecnologia ma continua a tenersi sul mercato innovando in due ambiti:
-nell'estetica e nella raffinatezza delle finiture
-nelle complicazioni (assolutamente inutili, eppure costosissime e ricercatissime dagli estimatori che possono permettersele)
Quello di cui sono certo è che nessuno che produce orologi meccanici punta a farli più precisi di quelli al quarzo.
Se usciamo dalla metafora, secondo me una produzione di bici in acciaio non deve puntare a competere sul terreno del carbonio (i cui punti forti sono rigidità "controllata", leggerezza, aerodinamica, ecc...), ma può dire molto sull'estetica/raffinatezza e su qualche innovazione costruttiva che abbia un senso in termini di durata, comodità, sensazioni alla guida,. Guarda caso questi sono i punti deboli del carbonio.
E' un approccio romantico/chic? Sì!