Sono andato a vedere , sui vari siti che raccontano la storia del ciclismo , perchè volevo avere riscontro di un fatto che avevo letto , prima di scriverlo qui sul forum.
Il primo specchietto retrovisore della storia , è stato inventato dal grande velocista pistard Antonio Maspes , era posto sul dorso del guantino , serviva per controllare i movimenti dell'altro velocista , in modo da anticiparlo nello sprint senza farsene accorgere. Naturalmente aveva un uso solo sportivo e non di sicurezza.
Beh, il mio specchietto mi permette anche di controllare cosa succede dietro "ciclisticamente" parlando. Esempio, un paio di settimane fa pedalando sulla ciclabile, vedo un ciclista che da una stradina laterale si sarebbe immesso sulla ciclabile che stavo percorrendo io. Io all'incrocio tiro dritto, ma dopo un po' "sbircio" nello specchietto per vedere che direzione prendeva il ciclista, senza però dare nell'occhio voltandomi e pedalando con nonchalance con la testa dritta davanti a me. A-haaaaa, aveva preso la mia stessa direzione e lo vedo "sui pedali" per tentare di prendere la mia ruota. Lui ovviamente, non avendomi visto girare la testa, non sapeva che io sapevo. Quindi ho aumentato la frequenza e la velocità, e mi "divertivo" a vedere che nonostante lo sforzo la sua immagine diventava sempre più piccola, finché ha desistito (per fortuna, perché non ce la facevo più).
Vabbé un gesto un po' infantile, ma si sa come siamo noi ziklisti
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