Campionato Italiano Strada FCI 2009

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CAVALLO PAZZO

Maglia Iridata
1 Marzo 2006
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CALABRIA DEL NORD
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Bici
SPECIALIZED TARMAC VINER MAXIMA COLNAGO MASTER VINTAGE
Gentile Paolo, per offrirti un lavoro come il mio che mi consente di passare mezza giornata in bici e mezza al computer, dovrai farti prima 1.500.000 di km d'auto e 35 anni di versamenti INPS, dopo 17 anni di studi, in un certo senso anche a me è stato chiesto di dare spettacolo, nell'ottica di raggiungere sempre risultati esaltanti nel lavoro, forse l'ho fatto ?
Ti giungano i miei migliori auguri.
 

Soccio

Maglia Amarillo
13 Gennaio 2005
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Anywhere (Earth planet)
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Bici
Colnago C60
che topic!!!
...in questo topic c'è veramente tutto ciò che è il ciclismo amatoriale!!! sfottò, prese in giro, prove di forza, rivalità, pagliacciate, goliardia ..etc...etc....

dire qual'è il ciclismo che conta è relativo ....c'è chi si sente campione a fare le volate sui cavalcavia....e da solo(come me) chi a vincere i prosciutti tra gli amatori......
chi a vincere le GF....
chi a vincere il mondiale per professionisti...anzi 2.... etc etc....

il ciclismo è bello proprio per questo da sempre i più forti hanno preso in giro i più deboli....la storia ciclistica ricorda rivalità fortissime tra i più grandi campioni di sempre....anche se in corsa e spesso fuori C'ERA UN FORTE RISPETTO!
rispettare gli avversari è una dote che ho riscontrato in molti dei CAMPIONI che ho conosciuto!

certo una cosa è sentirsi campioni un'altra è farselo dire da mezzo mondo...e per fare ciò bisogna fare i risultati....(cioè vincere) dove e sopratutto il livello di partecipanti è particolarmente nutrito e di alto livello....
quindi un conto è vincere un a GF a livello regionale....un altro è vincere una GF a livello nazionale di solito al nord Italia....(non me ne vogliano i tanti amici del sud che ho qui)....dove c'è il massimo del livello di competizione e di forza sportiva!!!

io ammiro chi ama il ciclismo a 360°....dal cicloturista al forte amatore al 2° volte campione del mondo....ma per essere campioni....non basta andare forte in bici...bisogna esserlo anche dentro...poi a dir la verità...per fare i professionisti non basta neanche andar forte o vincere tra i dilettanti...ma altro!

certi atteggiamenti ...goliardici già commentati qui da altri rientrano negli sfotto' classici degli amatori....molto divertenti...anche se spesso molto controproducenti che....oltre ad alimentare molta invidia.....non contribuisono ad aiutare la persona nel mondo del ciclismo....perchè giudicano la persona!

comuque tengo a precisare che su questo topic hanno scritto solo persone che non hanno interesse a "passare" e che ormai sono negli amatori e che ci rimarranno a vita......quindi possono anche fare video più o meno simpatici tanto alla fine per loro e per noi non cambierà nulla l'importante è rispettare le regole del forum!
 
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vincenzofrati

Novellino
10 Marzo 2008
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io il duo takler li adoro......so troppo forti,in tutti i sensi,appena venite in campania vengo e mi presento,ma me lo fate un autografo?a colonna serve un lavoro?no problem ad altamura solo il pane sapete fare quindi come panettiere puoi andare...cosi quando finisci alle 12.00 ai voglia di allenamenti che puoi fare...cmq divertiamoci alla fine un sano sfotto' e' anche bello.......alla mediofondo in campania sulla salita mi ricordo che sfottevi a borrelli e marotti,mentre te le davano di santa ragione...ragione....hihihihihihihi
 

Mont Ventoux

Pignone
30 Dicembre 2005
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Ma seriamente, nessuno può paragonare il livello delle corse amatoriali a quello delle corse professionistiche. Troppa la disparità, ben analizzata da Alfredo Panzini.
Tuttavia, bisogna dare il giusto peso e valore anche alle categorie amatoriali, certo relativizzandone e contestualizzandone il livello, ma anche considerandola a pieno titolo come una fascia del ciclismo non professionistico.
Mica tutti quelli che giocano a calcio o a basket sono in grado di giocare in Serie A o in serie B. Ce ne sono migliaia di giocatori che frequentano le serie minori, più o meno competitive diciamo. Tanti di loro, proprio come i ciclisti amatoriali, non vivono di certo della loro pratica sportiva, per la quale al massimo usufruiscono di rimborsi spese o di qualche bonus partita, e sono lavoratori a tutti gli effetti, che fanno poi i salti morali per trovare il tempo per allenarsi.

Si potrebbe dire, al limite, che il brutto del ciclismo è che non esistono queste serie di merito. O si è professionisti, ed è difficile diventarlo e soprattutto diventarlo con merito, come dovrebbe essere, oppure, se si vuole vivere l'agonismo, bisogna far parte dell'immensa galassia amatoriale, che è troppo composita e variegata per essere ben gestita.
Questo è il punto.
L'amatore vero, quello serio, quello che vive il ciclismo soprattutto come una passione, conscio dei propri limiti ma che comunque si allena con sacrificio ed impegno, (perchè per gareggiare bisogna allenarsi duramente anche fra gli amatori, su questo non si sfugge) di per sè, è una figura assolutamente dignitosa e rispettabile, così come chi milita fra i dilettanti o in Eccellenza giocando a calcio. Quindi, le definizioni tipo "cicloinvornidi", le trovo assolutamente inaccettabili, perchè non nasciamo tutti Coppi o Merckx, ma neanche tutti quelli che giocano a calcio nascono Maradona.
Nè tutti quelli che mettono su una band e suonano o pubblicano dischi divenatno i PInk Floyd. Nè tutti quelli che dipingono diventano Morandi.

Il vero male sono le degenerazioni e le esasperazioni, ma da chi è che sono state portate?
Non sono forse state portate da tutta quella marea di gente che, non trovando posto fra i Professionisti (per incapacità o sfortuna poco conta) si è riversata proprio nel business amatoriale che conosciamo tutti noi frequentatori delle gare?
Se cosi è, e così è, non prendiamocela allora con la categoria amatoriale e con i ciclisti di Sedie D o E quale pure io sono, ma andiamo a vedere perchè questo fenomeno, cioè quello di far diventare il mondo amatoriale un parcheggio per gente trombata o che è stipendiata per correre proprio come fosse un Profesionista, è stato reso possibile.

Se si volesse combattere questo fenomeno, che si creasse almeno una categoria intermedia, senza che fra gli amatori e i Professionisti esista il nulla. Ce la si prende col mondo amatoriale ma chi è che lo ha "corrotto"?
Noi che corriamo accontendandoci di arrivare 30esimi o di vincere i premi di categoria?
Non credo proprio.
 

bolivar

Velocista
30 Settembre 2004
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Civitanova Marche
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Ottima disamina, quoto.
Nel valutare gli amatori come "suonati" c'è un pò spocchia di chi si atteggia a maestro.
Come hai ben detto il vero male sono le esasperazioni e degenarioni.
 

Mont Ventoux

Pignone
30 Dicembre 2005
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Nel valutare gli amatori come "suonati" c'è un pò spocchia di chi si atteggia a maestro.
Hai capito benissimo. Direi anche parecchia, spocchia. E in diversi casi, chiamasi pure frustrazione.
Comunque, questi problemi del nostro ciclismo, e per nostro intendo del pianeta amatoriale, sono uno dei motivi che mi fanno preferire tranquillamente le normali gare in circuito o al massimo le granfondo di dimensioni contenute o con pochi corridori "super". Qui in Puglia lo sono tutte, ma secondo me, ciò che ha favorito la nascita del business e il conseguente travaso di "trombati", è stato proprio il boom di queste granfondo. Il livello sempre più competitivo di queste manifestazioni, proprio indotto dalla partecipazione di corridori di un altro livello, a catena ha innalzato il livello di tutto il mondo amatoriale. Tutti, anche gli amatori di livello medio o comunque amatori nel senso vero del termine, sono stati costretti ad innalzare il livello delle prestazioni per stare al passo. Si va sempre più forte in gara, e per andare più forte, devi equipaggiare la bici a dovere (lasciamo perdere poi altri tipi di equipaggiamenti..), e per stare dietro ai circuiti devi spendere molti soldi, fra viaggi e alberghi. E le quote d'iscrizione lo stesso, alle granfondo per pacchi gara talora miseri.
E' un circolo di bisogni indotti che si autoalimenta, aumentando proprio lo stress e le esagerazioni di cui si parla.

Ci si diverte di più, e si fa una corsa più vera e attendibile, nelle gare in circuito. Non ci sono dubbi. Quello è il nostro livello. Gare di 70 o 80 km, dove se ti alleni e vai forte, puoi vincere o fare una bella figura. Ma sempre confrontandoti con "pari grado" e cilindrata.
Cosa me ne faccio di arrivare 500 esimo a un'ora di ritardo da un ex pro, che magari è partito pure mezz'ora prima? Che ciclismo è? Che giustizia è?
Molti cicloamatori dovrebbero capire questo secondo me, che si sta perdendo cioè il punto focale di quella che dovrebbe essere la nostra attività agonistica.
Che non ha senso fare il verso al professionista.
A ognuno il suo. Che ognuno competa al proprio livello.
Se si capisse questo, ci sarebbero anche validissimi e fondati motivi, molto fondati direi, per rispondere adeguatamente a chi ci da dei "cicloinvornidi"...
 
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Ho sempre pensato che siete dei grandi e questa è la dimostrazione che oltre ad andar forte in bici ed avere una tranquillità che non ho mai visto a nessuno, potete tranquillamente essere dei "personaggi" anche al di fuori del ciclismo.
Grande TAKLER e grande ELETTRICO e COLONNA....

ps:complimenti per l'ottimo risultato di quest'oggi(vi ho visto davvero pedalare con una tranquillità pazzesca) ... Questa è la dimostrazione che proprio come ha detto Elettrico in un messaggio di prima:TUTTI PARLANO E NESSUNO CONCRETIZZA!!!
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
18.952
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Garage - Officina
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Bici
quelle che non usa Peggio
sarebbe interessante scrivere un italiano grammaticamente corretto, così giusto per capire i concetti.
grazie
 

miky

Apprendista Scalatore
19 Aprile 2004
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77
Brianza
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Bici
bianca
Ora vi verrà spontaneo chiedervi: "mmm e' cos'è questa cosa tanto sognata che questi 2 sfigatelli dovevano avere se vincevano l'Italiano?"

mmmm vediamo , se vincevate gli italiani amatori ..... mmmmm .... un contratto da professionisti ? quello che non siete riusciti ad avere quando eravate dilettanti ?

no non penso .... vi avranno promesso un bel ghiacciolo .....
 
Stato
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