Buona sera a tutti. Circa un mese fa ho avuto per circa 10 giorni la tachicardia (dico tachicardia per semplicità e brevità, perché mi hanno spiegato che si può parlare di tachicardia solo da 100 battiti in su a riposo, mentre io arrivavo al massimo a 85 a riposo).
La situazione, per dire la verità, non si è verificata in concomitanza con un'uscita in bicicletta, ma dopo avere subito un banale intervento chirurgico in anestesia locale.
All'inizio mi son detto: è l'adrenalina contenuta nell'anestetico (lo stesso che ti somministrano quando vai dal dentista). Passerà nel giro di un giorno o due ...e invece...
Dopo due settimane di polsi accelerato, mi sentivo stanco, spossato e... parecchio preoccupato.
Ho fatto: visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. Oltre al polso accelerato, sempre in quelle due settimane, avvertivo spesso nel corso della giornata, il fenomeno dell'extrasistole (sensazione del cuore che salta un battito).
Secondo il cardiologo dovrebbe essere tutto normale, nel senso che il mio cuore sembra essere sano sia dal punto di vista morfologico, sia dal punto di vista funzionale, sia dal punto di vista "elettrico".
Ad ogni modo, per agevolare una normalizzazione del battito, il cardiologo mi ha prescritto:
- mezza pastiglia di beta bloccante fino a fine agosto (sto seguendo la terapia da 20 giorni e, quindi, ho preso 10 pastiglie);
- analisi ematochimiche per verificare i valori della tiroide;
e mi ha consigliato:
- di evitare tassativamente
caffè e qualsiasi altro stimolante;
- di evitare sostanze tipo taurina, carnitina e, più in generale, quelle sostanze che si trovano negli
integratori;
- di evitare sforzi eccessivi, senza comunque smettere di allenarmi in bicicletta.
Ho colto l'occasione anche per eliminare del tutto dalla mia dieta:
- birra e vino (che, comunque, bevevo in quantità modeste).
Dopo circa 3 giorni dall'inizio della terapia con beta bloccate il battito si è normalizzato (a riposo è sempre tra 58 e 62), non avverto più extrasistoli e mi sento decisamente meglio anche se non sono ancora in forma al 100%.
Dopo due settimane di stop, ho ricominciato ad andare in bici nel fine settimana (come facevo prima) e la settimana scorsa ho fatto di nuovo, ad un ritmo molto blando e senza forzare minimamente, la mia solita salita di circa un paio di km con pendenza massima (a spanne) dell'10-12% sulla quale mi inerpico tutte le settimane, sia di sabato che di domenica.
Premesso che non ho ancora fatto le analisi del sangue per la verifica dei valori della tiroide, la cosa che mi lascia davvero perplesso è che, malgrado la visita specialistica, l'elettrocardiogramma e l'ecocardiogramma, non sia stato possibile accertare la causa del problema.
Il medico sembra ricondurre il tutto a stress eccessivo ed eccessivamente prolungato. In effetti è un anno che lavoro come un mulo dalle 8.00 del mattino alle 22.00 da lunedì al venerdì + il sabato mattina e quest'anno si sono anche verificate una serie di situazioni che mi hanno creato non poca ansia, a volte ai limiti della crisi di panico (problematica della quale, peraltro, non ho mai sofferto).
Tuttavia, mi chiedo se le cose stiano davvero così, cioè se tutto sia realmente riconducibile allo stress o se ci sia dell'altro.
Mi chiedo anche se, dopo che avrò finito la terapia con beta bloccante (farmaco che, peraltro, so già che di dover ridurre gradualmente e non interrompere da un giorni all'altro) continuerò a sentirmi bene o il problema del polso accelerato si ripresenterà.
Qualcuno di voi ha avuto il mio stesso iter ?
Secondo voi sarebbe opportuno che chiedessi anche un altro parere medico e mi sottoponessi ad altri esami ?
Grazie in anticipo e a presto.
Gianluca