Pure tu che ti fidi di quello che scriviamo, peròmannaggia a me ed a quando vi ascolto
Pure tu che ti fidi di quello che scriviamo, peròmannaggia a me ed a quando vi ascolto
Azz, sessione simile a quella che usavo lo scorso anno, ma che prevedeva una sola serie: fino ala ripetuta da 30” tutto uguale, ma dopo i 20” di recupero ci attaccavi un Nx(30”/20”). La sessione era presa da un articolo di italiani che avevano confrontato un po’ di sessioni di vo2max per vedere quale permetteva di spendere più tempo ad una certa frazione di vo2max (ora purtroppo non ricordo il nome dell’articolo e non ce l’ho salvato suo pc; se ricordo bene i ricercatori erano dell’Università di Udine). A mio avviso la versione che usavo io dovrebbe essere “superiore” per il semplice fatto che non hai più serie e così dovresti riuscire ad accumulare più tempo nella zona desiderata (di fatto i primi 7’ della serie li usi per portarti nel range desiderato). Mentalmente credo sia anche meno una tortura non dover ripartire con la trafila dei 3’ e poi andare a scalare.3 min Vo2, 2 min recupero, 2 min vo2 , 1 min 20 sec recupero, 60 sec vo2, 40 sec recupero, 45 sec Vo2, 30 sec recupero, 30 sec Vo2, 20 sec recupero.
alla fine hai fatto 7 min e 15 fuori soglia.
lo ripeti tot volte con un recupero tra una serie e l'altra, alla fine del giro avrai totalizzato in modo sostenibile un grande volume fuori soglia.
Concordo su tutto. Diciamo che sono sempre più sul versante cauto nel programmare in modo tale da non mischiare troppo le carte e non saltare alcuni passaggi preparatori, anche dal punto di vista mentale: una sessione vo2max intermittente o, peggio ancora, quella di cui parlavo nel messaggio precedente son sessioni che mettono a dura prova le due componenti (trasporto e utilizzo); poi c’è da dire che ultimamente ho trovato più beneficio dallo spendere quanto più tempo possibile nelle zone desiderate e quanto più frequente possibile piuttosto che sganciare l’atomica una volta a settimana (quindi cerco di trovare la via a minor impatto sul corpo in modo tale che le sessioni siano abbastanza sostenibili nel tempo).Anche qui sono d'accordo (ammesso che il mio parere abbia qualche rilevanza, eh )
Era un discorso molto generale: esercitandoti in ambito severo enfatizzi per definizione la componente di trasporto, visto che è l'unico ambito di intensità che ti porta velocemente a VO2max (o comunque a % elevate, se ragioniamo per intervalli).
Il discorso potrebbe essere: enfatizzo molto il trasporto, ma potrei essere più limitato lato utilizzazione? (I pro tendenzialmente no, io in questo momento sicuramente). Quindi potrei trovarmi ad applicare uno stimolo che, pur spostando sicuramente quel limite, lo fa con una resa non così favorevole. Avrebbe forse più senso utilizzare esercizi intervallati più brevi che stimolino di più questo aspetto periferico prima di dare maggior enfasi altrove (è solo un esempio). Se invece è più utile massimizzare la permanenza a % elevata del massimo devo necessariamente scegliere intervalli un pochino più lunghi, tipo quelli che citi. Quanta enfasi dare a una cosa o all'altra dipende dal contesto (ne han scritto molto, su libri e articoli, Laursen e Buchheit).
(Senza dimenticare, ad esempio, che un pro ha poco/pochissimo margine di aumento per VO2max, quindi con questi sforzi modificano altri aspetti che gli permettono di aumentare la potenza nel range che li porta a VO2max - efficienza lorda?- piuttosto che la sostenibilità oltre a contribuire ad aumentare il carico sostenibile).
AssolutamenteNon si fa ciò che piace, ma ciò che è necessario
Se mi ritaglio
Altri modo efficace sono:Vedi l'allegato 434586
mannaggia a me ed a quando vi ascolto
raccattato 50' liberi ieri sera........
Sarà che avevo fatto un 8 km di corsa al mattino, sarà, soprattutto, che avendo un rullo basico, non avevo riferimenti di watt, nè di velocità, nè di altro, avevo solo il cardio
Beh, arrivato sfinito. Anche perchè, se i 3 minuti ed i 2 li ho fatti spingendo bene, a tempo inferiore li ho fatti "a brutto muso". Mi è bastata una serie
In caso, ecco l’articolo di cui parlavoAzz, sessione simile a quella che usavo lo scorso anno, ma che prevedeva una sola serie: fino ala ripetuta da 30” tutto uguale, ma dopo i 20” di recupero ci attaccavi un Nx(30”/20”). La sessione era presa da un articolo di italiani che avevano confrontato un po’ di sessioni di vo2max per vedere quale permetteva di spendere più tempo ad una certa frazione di vo2max (ora purtroppo non ricordo il nome dell’articolo e non ce l’ho salvato suo pc; se ricordo bene i ricercatori erano dell’Università di Udine). A mio avviso la versione che usavo io dovrebbe essere “superiore” per il semplice fatto che non hai più serie e così dovresti riuscire ad accumulare più tempo nella zona desiderata (di fatto i primi 7’ della serie li usi per portarti nel range desiderato). Mentalmente credo sia anche meno una tortura non dover ripartire con la trafila dei 3’ e poi andare a scalare.
Nel caso, ho recuperato un allenamento fatto lo scorso anno e il tempo totale di sangue, sudore e lacrime si aggirava sui 33’
Quello da 20'senza critiche, solo per parlare
ma quello da 1h o quello da 20'?
perchè fare 1h a tutta è bello tosto, oltre a trovare salite da 1h da fare in inverno...
ma quello da 20' io non trovo tutta questa difficoltà, magari è più lo stress di fare un test che la fatica
il 50% dei ciclisti (anche i ragazzini) nel giro in compagnia si tirano il collo e fanno salite a tutta ma non si preparano psicologicamente il giorno prima
interessante però bisogna tener conto della tipologia di atleta e della specialità, in questo caso credo penso xc mtb. Una disciplina che richiede oltre a un buon motore aerobico anche una grossa potenza anaerobica e un aumento di massa muscolare potrebbe aiutare, nel ciclismosu strada specie su corridori da corse a tappe il discorso è diverso secondo mePer non aprire una discussione nuova mi collego a questa per considerare aspetti collegati al vo2max nei pro.
L’altro giorno sui rulli ascoltavo questo video e dal minuto 6 al minuto 8 vengono fatte alcune considerazioni riguardo ai valori di vo2max in relazione al peso e se e quando valga la pena sacrificare alcuni punti di vo2max in favore di un po’ di massa magra
sarebbe stato interessante uno sviluppo che tenesse conto di come si modificherebbe la frazione di utilizzo a varie intensità
Non ho fatto anticipazioni di proposito e vedo che siano arrivati alle stesse conclusioni (mi riferisco alla possibile specificità del commento in relazione alla disciplina).interessante però bisogna tener conto della tipologia di atleta e della specialità, in questo caso credo penso xc mtb. Una disciplina che richiede oltre a un buon motore aerobico anche una grossa potenza anaerobica e un aumento di massa muscolare potrebbe aiutare, nel ciclismosu strada specie su corridori da corse a tappe il discorso è diverso secondo me
Sicuramente il "punto di miglior compromesso" a intensità diversa si modifica - ad esempio perché a intensità inferiore, tipo transizione heavy-severe, ha un po' più importanza la massima capacità metabolica e quindi la massa mitocondriale (che assume maggiormente il ruolo di fattore limitante per lo sfruttamento dell'ossigeno e quindi per la capacità di prestazione) ovvero la massa ossidativa attiva, ammesso che la si possa chiamare così. Oltre a dipendere chiaramente anche dalle caratteristiche individuali (come da voi osservato) e dal grado di sviluppo del singolo (che cambia le modalità di sfruttamento degli aspetti coinvolti). In termini pratici ha probabilmente più senso parlare di "range di ragionevole compromesso" in base a tutti gli aspetti coinvolti (come praticamente per ogni aspetto, peraltro).sarebbe stato interessante uno sviluppo che tenesse conto di come si modificherebbe la frazione di utilizzo a varie intensità
Non ci resta che sperare che dopo le Olimpiadi i norvegesi del triathlon pubblichino ciò che stanno “promettendo” da anni e che ci sia un livello di dettaglio decente :)Sicuramente il "punto di miglior compromesso" a intensità diversa si modifica - ad esempio perché a intensità inferiore, tipo transizione heavy-severe, ha un po' più importanza la massima capacità metabolica e quindi la massa mitocondriale (che assume maggiormente il ruolo di fattore limitante per lo sfruttamento dell'ossigeno e quindi per la capacità di prestazione) ovvero la massa ossidativa attiva, ammesso che la si possa chiamare così. Oltre a dipendere chiaramente anche dalle caratteristiche individuali (come da voi osservato) e dal grado di sviluppo del singolo (che cambia le modalità di sfruttamento degli aspetti coinvolti). In termini pratici ha probabilmente più senso parlare di "range di ragionevole compromesso" in base a tutti gli aspetti coinvolti (come praticamente per ogni aspetto, peraltro).
Bu! Se ci sei, batti un colpo :)Non ci resta che sperare che dopo le Olimpiadi i norvegesi del triathlon pubblichino ciò che stanno “promettendo” da anni e che ci sia un livello di dettaglio decente :)
senza nulla togliere ma penso che non abbiano scoperto niente di nuovo, semplicemente l hanno reso scientifico, io vengo dalla corsa dove da tempo si utilizza questo approccio, alti volumi a intensità sotto soglia. Il limite è appunto il volume d lavoro che non può aumentare all'infinito (specie per un amatore) quindi si arriva ad un plateau... a questo punto se non si inserisce pian piano alta intensità non si migliora.Non ci resta che sperare che dopo le Olimpiadi i norvegesi del triathlon pubblichino ciò che stanno “promettendo” da anni e che ci sia un livello di dettaglio decente :)
Non so quanto di nuovo abbiano scoperto, ma di sicuro avranno messo insieme i pezzi e portato atleti ad allenarsi in maniera sostenibile per 30-35-40h a settimana, il che non mi sembra poco. Non so cosa aspettarmi dalle pubblicazioni-se saranno peer reviewed o se saranno “solo” dei casi studio-ma spero si potrà intravvedere come mettere insieme i diversi marker che misurano quasi su base quotidiana per avere un’idea di dove sono e di quale è la via per raggiungere ciò che vogliono.senza nulla togliere ma penso che non abbiano scoperto niente di nuovo, semplicemente l hanno reso scientifico, io vengo dalla corsa dove da tempo si utilizza questo approccio, alti volumi a intensità sotto soglia. Il limite è appunto il volume d lavoro che non può aumentare all'infinito (specie per un amatore) quindi si arriva ad un plateau... a questo punto se non si inserisce pian piano alta intensità non si migliora.
Parlo solo per esperiena personale, non ho competenze in materia
assolutamente d'accordo, l'unico limite è appunto applicarlo al piamo di allenamento di un amatore anche evoluto ma anche di un elite forse, 40 ore settimanali sono veramente tante nel lungo periodo anche per chi lo fa di lavoroNon so quanto di nuovo abbiano scoperto, ma di sicuro avranno messo insieme i pezzi e portato atleti ad allenarsi in maniera sostenibile per 30-35-40h a settimana, il che non mi sembra poco. Non so cosa aspettarmi dalle pubblicazioni-se saranno peer reviewed o se saranno “solo” dei casi studio-ma spero si potrà intravvedere come mettere insieme i diversi marker che misurano quasi su base quotidiana per avere un’idea di dove sono e di quale è la via per raggiungere ciò che vogliono.
Prorprio oggi guardavo alcuni podcast/video e Blummenfelt in un anno è passato da avere vo2max misurato di 83(dopo Kona 2022) a oltre 100 (un mese fa). Magari è perché Blummenfelt è Blummenfelt (da ricordarsi comunque che fino a 8 anni fa era uno mediocre) ma il dubbio che Bu non sia uno sprovveduto/markettaro (vedi la
Santara tech, azienda che ha fondato con Blummenfelt e Iden) ce l’ho; semmai il problema sarà fargli vuotare tutto il sacco
Da quel che so Ferrari utilizzava un modello a 4 zone, potrebbe essere questo il motivo... sul fatto che lavorare in z4 riduca la z4 mi piacerebbe avere chiarimentiVedi l'allegato 438031
che avesse ragione lui?
*tropposul fatto che lavorare* in z4 riduca la z4 mi piacerebbe avere chiarimenti
lui dice fare ''troppo'' sopra z4 riduce z4. Se ti alleni troppo sulla capacita' anaerobica scende di conseguenza la capacita' aerobica, googla''vlamax vs vo2max''Da quel che so Ferrari utilizzava un modello a 4 zone, potrebbe essere questo il motivo... sul fatto che lavorare in z4 riduca la z4 mi piacerebbe avere chiarimenti