Davide Rebellin travolto ed ucciso da un camion

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Da svizzero:
- hai ragione (un poco) che da automobilisti siamo meno attenti in Itali che e in Svizzera
- le multe italiane ci arrivano comunque (ne so qualcosa)
- chi ti fa il pelo c’è anche in Svizzera (io su 100 uscite mi capita almeno 10 volte seriamente di rimanerci secco se non faccio attenzione molta attenzione)
- poi si più o meno ci fermiamo ai passaggi pedinali
Ma ti assicuro che anche in Svizzera bisogna avere 2 occhi davanti e almeno 1 dietro (grazie Varia) e anche i Santi in paradiso

In Svizzera ci vivo da 10 anni. Ma la Svizzera è solo un esempio. Ci sono paesi dove l'educazione si fa ed i risultati si vedono. non è una questione "genetica" eh...
Ci sono anche paesi peggio dell'Italia. In Uk per es.
 
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j-axl

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29 Maggio 2013
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ce l'ho
L'educazione per me bisognerebbe farla agli automobilisti (cioè alla gran parte della popolazione) non ai ciclisti. E non credo che la Fci sia il vettore migliore.
Oltretutto, Rebellin a parte, la gran parte degli incidenti in cui sono coinvolti "ciclisti" non sono di ciclosuonati col Garmin Varia, ma gente in bicicletta che non va in bici per sport.
Che poi la Fci possa avere un ruolo ci sta, ma direi che sarebbero altri enti a doversene occupare, come il ministero dei trasporti.
Considera però che la FCI rappresenta il ciclismo, anche se a livello agonistico, ed è l'unico ente federale che li raggruppa e ne conta un notevole numero di praticanti.
Ok, ci sono anche gli enti di promozione, e sarebbe bello si accordassero in questi casi per sostenere il ciclismo ed i praticanti.
Come dici, mica possiamo sperare lo faccia la FGC o il ministero dei trasporti....... :))):
 

jacknipper

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Credo, ahimè, che gli incidenti riguardino entrambe le categorie purtroppo, ossia sia chi la usa come mezzo di trasporto sia chi lo fa per sport.
Credi male, la maggior parte degli incidenti avviene in città e sono coinvolti ciclisti da diporto, cioè che usano la bici per andare al lavoro o a scuola
 

trecow

Gregario
25 Maggio 2012
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Le regole esistono, le pene (pure troppo severe) esistono, i controlli? non esistono... non vuol dire vivere in uno stato di polizia, servono controlli "agili" (basta la semplice presenza sul territorio di pattuglie) per attenuare i male comportamenti del 90% degli individui. In generale (nel nostro caso di automobilisti, ma anche ciclisti, scooteristi, monopattinisti ecc...). Più che "investire" in malfatte piste ciclabili pagassero 2 volanti e 4 agenti in +.. (oltre che darebbero da mangiare a 4 famiglie). Ma abbiamo il debbbbito.... e via a parlare d'aria fritta. Condoglianze alla famiglia di Davide, momento bruttissimo per looro.
 

lieou

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Credi male, la maggior parte degli incidenti avviene in città e sono coinvolti ciclisti da diporto, cioè che usano la bici per andare al lavoro o a scuola
Guarda, non ho statistiche alla mano, so purtroppo di troppi incidenti di ciclisti che si allenavano per strada, per cui se anche la maggior parte avviene in città non mi stupisco, ma ahimè la cosa riguarda anche chi si allena fuori.

Ad ogni modo, allego questo documento approfondito, ormai pur vecchio di 17 anni: https://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/monografie_ricerche/3_siss/incidenti.pdf

all'interno del quale si evince comunque che le bici già da tempo (o da sempre?) sono i mezzi di trasporto che causano meno incidenti (ma che ne subiscono di più, aggiungo io).
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Domenica tornando dal giro in bici mia moglie mi ha chiesto come fosse andata. Ho risposto: è stata una battaglia...

Credevo di essere abituato, ma alla fine si sono concentrati in 4 ore ore una serie di eventi che mi hanno fatto tirare un sospiro e pensare che mi era andata bene. Non sto ad elencarli tutti, credo che molti potrebbero raccontarne altrettanti, e sono convinto di abitare e pedalare in una zona relativamente fortunata per il traffico, etc. (Romagna), però la macchina di cacciatori che fa inversione improvvisamente mentre stavo arrivando in discesa ai 50 km/h circa, me la ricordo bene. E questo nonostante le luci anche di giorno (che spesso mi han salvato). Poi ho deciso di infilarmi a destra ed è stata la mia fortuna, la macchina mi aveva lasciato quel poco spazio, l'unico possibile.

Leggo spesso e se ne è parlato anche qui di odio tra categorie (soprattutto ciclisti/automobilisti): anche nel caso Rebelin non sono mancati sui media commenti (che sembravano pacati) di chi, anche se dispiaciuto, continua a sostenere che però...loro fanno sempre quello che vogliono, loro viaggiano in doppia/tripla fila, saltano i semafori, vanno in grupponi numerosi sparsi per la carreggiata. Che mi suona tanto come i commenti impropri per le vittime di stupro: eh ma se l'è cercata, andar di notte da sola a quell'ora, vestirsi in quel modo, e via dicendo.

Mi sono domandato perché la gente cerchi sempre giustificazioni utili soltanto a legittimare se non i propri comportamenti (mi auguro che chi commenta in certi modi non sia un potenziale stupratore), almeno la propria morale. Mi domando perché la gente (e non parlo solo di automobilisti) non riesca a vedere che le statistiche sono lì a dirci che la morte di Davide Rebelin e di altri non sono altro che morti annunciate. E che si potevano evitare, eccome! Mi domando perché quando andiamo per strada, e dico tutti, con qualsiasi mezzo, e maggior attenzione per i mezzi più pericolosi come stazza, velocità, etc., non valga il principio di "non fare agli altri quello che non vorresti che fosse fatto a te".

Se volessimo almeno togliere le colpe, ognuno di noi hai i propri peccati e peccatucci come utente della strada, che però possono causare più o meno danno, resterebbero i doveri. E a questo dovrebbero pensare i ciclisti in gruppo sparpagliato su una strada provinciale tortuosa, e che fanno altre manovre amene creando un disagio o pericolo agli altri utenti della strada, con la spocchia di chi ha ragione. A questo dovrebbero pensare gli automobilisti che sorpassano i ciclisti singoli a velocità assurde facendogli il pelo, oppure tutte le macchine in doppia fila o in divieto di sosta, che costringono i ciclisti ad allargare e diventare bersaglio delle auto (è morto un ragazzo a Roma lo scorso anno per questo motivo). E' ormai ovvio che la maggioranza degli utenti della strada tende ad interpretare il codice in funzione della propria convenienza, per il proprio tornaconto: tutto ciò che se ne fotte delle regole serve a creare un vantaggio. Un vantaggio a se stessi.

Perché questo si realizzi, nella quasi totalità dei casi, è implicito che qualcun altro avrà uno svantaggio. Ed è una ruota che gira: un giorno ti avvantaggi, e quello dopo (o dopo poche ore) c'è qualcuno che con il suo vantaggio ha creato un disagio a te. E alla fine tutto si riduce a imprecazioni reciproche, perché appunto si è bravi a legittimare i propri mal comportamenti, ma quelli altrui diventano un sopruso, intollerabili.

Ecco, la sintesi è tutta qui: non si cambiano le cose dall'alto né dal basso; da parte delle istituzioni, che pur dovrebbero migliorare la viabilità, la manutenzione (ma non deve essere una scusa per omettere buoni comportamenti sulla strada), e da parte dei singoli con manifestazioni che seppur legittime ed in grado di creare una coscienza, resteranno sempre uno specchio della solita battaglia noi/loro, generando altri malumori. Le cose si cambiano se i singoli cambieranno il loro punto di vista. Da soli, tutti noi (ciclisti, automobilisti, pedoni, etc.) dovremmo guardarci allo specchio e chiederci se vogliamo davvero continuare ad essere così. Se la risposta fosse sì (o se anche lo fossero i nostri futuri comportamenti), la morte di Davide e di tutti gli altri prima e dopo di lui, saranno state inutili. E non lo meritano, come accadde con Michele Scarponi, bisogna che la "voce" di questi morti parli a tutte le coscienze, nessuno escluso. E ci ricordi che siamo sì animali, ma abbiamo avuto secoli per comportarci in un modo che ci elevasse sopra le altre specie. E ora di ricordarlo, le leggi già ci sono e possono essere migliorate ed integrate. Il resto sta a noi, e non è poco.
 

bad

Apprendista Scalatore
22 Novembre 2006
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Non è proprio cosi, gli svizzeri sanno che non ci sono convenzioni tra Italia e Svizzera e, pertanto, anche in presenza di controlli sanno che le multe (sanzioni amministrative) non gli verranno applicate. Hanno invece degli accordi con la Francia ad es., quindi la multa francese arriva anche in svizzera...

Pero' qui al massimo si parla di eccessi di velocità, dubito che lo svizzero medio non si fermi ad un passaggio pedonale in presenza di pedoni....e questo per un motivo molto semplice. a scuola guida gli insegnano a farlo.
Quindi stai confermando che non è coscienza civica, ma è fregarsene delle regole perchè sicuri di non avere ripercussioni.
Immagino che a scuola guida in Svizzera spieghino anche che esistono i limiti di velocità o si limitano a spiegare i passaggi pedonali

ps: penso che una delle cause di incidenti sia proprio dovuto ad eccesso i velocità

in Italia questo si fa?
lo spiegano sicuramente, poi lo applicano in pochi ... ma come molte altre regole
 

valter65

Gregario
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giant propel
....il camionista , dalle riprese , passa dalla rotonda (svincolo) , per entrare nell'area di servizio ; dopo 5 minuti ne riesce affrontando la medesima rotonda in senso opposto , "incrociando il corpo dilaniato" (il corriere) e io aggiungo i resti della bicicletta distrutta ....se ne va , oltre confine . in Germania non esiste il fermo perchè l'omicidio stradale non è contemplato : ci ricordiamo i due compari tedeschi ubriachi in motoscafo sul lago di Garda , che uccisero travolgendo un'altra coppia di diportisti ? ....in Germania , a piede libero , sono rimasti (salvo errore della mia memoria)....ora vedremo gli sviluppi....
 

Ser pecora

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Quindi stai confermando che non è coscienza civica, ma è fregarsene delle regole perchè sicuri di non avere ripercussioni.
Immagino che a scuola guida in Svizzera spieghino anche che esistono i limiti di velocità o si limitano a spiegare i passaggi pedonali

ps: penso che una delle cause di incidenti sia proprio dovuto ad eccesso i velocità

E' quello che dicevo prima, è questione di educazione, non di chissà quale "sistema" innato.
E senza continuare nello specifico di questo o quel paese (che poi subentrano antipatie e simpatie) si puo' semplicemente educare meglio per gli aspetti specifici che interessano, che qui sono i rapporti tra automobilisti e ciclisti. CI sono anche realtä peggiori dell'italia a mio avviso in questo caso, ma anche migliori. Basta prendere da queste.

ps
non credo che la causa principale degli incidenti tra auto e bici sia l'eccesso di velocità, anche se non ho statistiche.
 

maccarello

Campagnolista
14 Gennaio 2020
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E se la scuola guida prevedesse anche delle lezioni in bici?
Forse aiuterebbe a rendere consapevoli di cosa voglia dire andare in bici nel traffico essendo esposti ai comportamenti imprudenti degli automobilisti e potrebbe contribuire ad una guida dell'auto più rispettosa e accorta.
Io, da quando vado in bici, al volante sono molto più attento e prudente con i ciclisti.
 
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Coverstem

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18 Agosto 2014
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Giant TCR pro team full integrated !!
....il camionista , dalle riprese , passa dalla rotonda (svincolo) , per entrare nell'area di servizio ; dopo 5 minuti ne riesce affrontando la medesima rotonda in senso opposto , "incrociando il corpo dilaniato" (il corriere) e io aggiungo i resti della bicicletta distrutta ....se ne va , oltre confine . in Germania non esiste il fermo perchè l'omicidio stradale non è contemplato : ci ricordiamo i due compari tedeschi ubriachi in motoscafo sul lago di Garda , che uccisero travolgendo un'altra coppia di diportisti ? ....in Germania , a piede libero , sono rimasti (salvo errore della mia memoria)....ora vedremo gli sviluppi....
Quindi se commetti un omicidio in Italia e ti prendono sul fatto possono accusarti di omicidio stradale, se scappi via, oltre all'omicidio stradale e all'omissione di soccorso, sei soggetto solo alla giustizia tedesca con meno aggravanti?
 

valter65

Gregario
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la mia personale opinione è che la sicurezza nasce da un insieme di fattori , non ultimo lo stato di dissesto , mancanza di manutenzione - anche la più elementare - e la fatiscenza delle nostre strade . Hanno voglia , a chiedere la distanza del metro e mezzo , quando almeno un metro di corsia a destra e' devastato nel fondo , con fratte e sterpaglie che spesso lo invadono e costringono l'utenza a viaggiare verso il centro della strada ; ognuno si deve prendere le proprie responsabilità Stato ed Amministrazioni in primis , nel creare una rete stradale civile ; poi sicuramente ci vogliono buon senso , senso civile , educazione stradale e non da parte di tutti gli utenti della strada....
 
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valter65

Gregario
11 Febbraio 2012
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Quindi se commetti un omicidio in Italia e ti prendono sul fatto possono accusarti di omicidio stradale, se scappi via, oltre all'omicidio stradale e all'omissione di soccorso, sei soggetto solo alla giustizia tedesca con meno aggravanti?
non lo so ..la considerazione è del giornalista del Corriere , circa il fermo dell'autista in Germania ...