De Rosa Titanio 3.2,5

Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
5.420
50
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Certo che hai fegato da vendere ad addentrarti in una discussione del genere con Pegoretti in persona:azz:azzo-o

Peccato solo che la mia posizione nasceva da un'incomprensione poichè pensavo che si stesse parlando dell'E.O.S. invece del più recente modello grado 9.
In caso contrario avrei avuto ragione.
Viva il made in Italy ed onore ad uno degli artigiani più rappresentativi.

Resto perplesso sul fatto che avresti avuto ragione....la guidabilità non è influenzata SOLO dal diametro di sterzo (insomma, non è sempre detto che più grosso è meglio è:mrgreen:), ma da un complesso di cose, prima di tutto la geometria e gli angoli del telaio...comunque ribadisco che hai fegato da vendere....io round non lo contraddirei mai, al massimo chiederei il perchè di una sua certa idea, sicuro di imparare qualcosa dalla sua rispostao-o

il tema e il confronto non era tra due modelli ma tra due leghe diverse o almeno cosi avevo capito , come si diceva sopra Bisogna sempre considerare che tutto ciò che è stato fatto nel passato non è da buttare e che tante cose proposte adesso non è che siano poi tanto nuove , l'esaltazione del nuovo come passo gigantesco in avanti rispetto al passato mi lascia sempre perplesso , non sono moltissime le cose o le idee che possano vantare questo. il resto si chiama mercato.

Se posso permettermi, nello specifico di questa discussione ti pare che le innovazioni chiamate in causa da re_bike possano essere considerate importanti e decisive al fine di un miglioramento del comportamento della bici?oppure sono innovazioni "farlocche"?o-o
 

round

Apprendista Passista
26 Giugno 2007
800
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Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
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Incomincio col dire che non conosco il telaio in questione , ho solo la breve descrizione circa misura sterzo etc..etc. Non sono innovazioni e non sono importanti e decisive al fine del miglioramento del comportamento della bici , innovazione è una parola importante , molto abusata e andrebbe usata con parsimonia, possono essere considerate importanti al fine del rendimento del telaio o della bici che dir si voglia , come sempre bisogna capirsi circa il termine innovazione , se guardi da un altro punto di vista la cosa ( 1 1/8 diametri maggiori etc) può esser considerato un passo indietro rispetto al telaio in questione , dipende da che uso che ne farai del mezzo , se usi la bici per fare lunghe distanze , non hai bisogno accelerazioni estreme prediligi il comfort la prima soluzione sorpassa la seconda .
il comportamento inteso come giudabilità , tenuta , precisione etc..etc è indipendente dall' uso del materiale ma è fortemente influenzato dalla geometria del telaio.

quindi ritieni che, oltre al diametro dei tubi, nemmeno la larghezza del diametro del tubo di sterzo sia una innovazione importante al fine di migliorare la guidabilità, la tenuta e la precisione del telaio?

Quindi a parità di altri parametri del telaio, tu ritieni che uno con tubo di sterzo di diametro minore darà le stesse sensazioni di guida di uno con tubo di sterzo di diametro maggiore?o-o
 

round

Apprendista Passista
26 Giugno 2007
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quindi ritieni che, oltre al diametro dei tubi, nemmeno la larghezza del diametro del tubo di sterzo sia una innovazione importante al fine di migliorare la guidabilità, la tenuta e la precisione del telaio?

Quindi a parità di altri parametri del telaio, tu ritieni che uno con tubo di sterzo di diametro minore darà le stesse sensazioni di guida di uno con tubo di sterzo di diametro maggiore?o-o

XX
 
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Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
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50
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la ragione vera per cui si è incrementato il diametro del tubo di sterzo è stata per avere la possibilità di usare diametri del diagonale maggiori , il pollice che è 31.7 di diametro ti costringeva a usare diametri massimi del diagonale vicini alla misura stessa del diametro tubo sterzo o leggermente maggiori con piccoli schiacciamenti o creare forme complesse come negli anni 90 ma che rientravano sempre in questa misura su un asse .
con il pollice 1/8 il tubo sterzo è passato a 36.5 , (acciaio parlando ) naturalmente i diametri del diagonale hanno seguito la tendenza .
le sensazioni di guida saranno le stesse a parita di geometria dell'avantreno e di tubi del telaio.
saluti

Grazie ancora....mi capita spesso di ringraziarti ultimamente!o-o
 

RE_Bike

Gregario
2 Agosto 2005
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Reggio Emilia
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Bici
Litespeed Archon
Permettimi di dirti due cose in modo estremamente cordiale e senza voglia di far polemica , non affermare cose di questo tipo se non ne sei certo al 100% , il passaparola o "io ho sentito dire" innesca idee nella gente difficili da sradicare ,
la maggioranza degli appassionati rimarrebbe delusa ad una informazione di questo tipo , personalmente mi girerebbero non poco le balle se dicessero che faccio fare il lavoro esternamente e non fosse vero.
Credo anche Doriano De rosa , la cosa inoltre non fà del bene verso chi tenta di far sopravvivere questo mestiere in italia innescando sospetti verso tutti.
E ormai siamo rimasti veramente in pochi.
Dario Pegoretti

Mi sa che hai ragione ed ammetto di essere stato "superficiale".

Se però si sentono certe voci non è solamente colpa nostra.
Fino a pochi anni fa l'Italia era la nazione di riferimento per quel che riguardava l'innovazione, lo stile e la professionalità ne ciclismo su strada.

In questi anni solamente Campagnolo ha avuto il giusto approccio per riprendersi dalla crisi degli anni 80. Innovazione, audacia e ricerca continua per offrire il meglio che la tecnologia possa offrire.
Non so se effettivamente tutta la produzione viene fatta in Italia ma sinceramente non mi verrebbe neanche da dubitare.

Al contrario la maggior parte dei "grandi" telaisti stanno gradulmente trasferendo la produzione (quindi tecnologia) nei paesi dell'est.
Praticamente progettano un telaio con un sistema 3D facendo poi realizzare lo stampo direttamente in Cina, limitandosi al controllo qualità ed alla verniciatura.

Questo ragionamento alla lunga porta al disastro a meno che non ci siano degli imprenditori seri con grandi capacità manageriali (come i grandi marchi americani).

Prova a pensare a Cervelo. Ma chi cavolo sono sti canadesi....
In Canada (te lo confermo perchè ci sono andato 2 settimane fa) il ciclismo non è neanche tanto diffuso. Eppure questo marchio sta prendendo sempre più quote.
Analogo discorso per Cannondale, Trek e Specialized.

I nostri telaisti ed i nostri grandi marchi devono sforzarsi a fare la cosa giusta senza inseguire il guadagno derivante da una produzione fatta realizzare in Cina (o Tiwan).

Quindi ammetto di essere stato "superficiale" ma se i nostri imprenditori si dimostrassero più seri probabilmente non avrei di questi dubbi...

Comunque sei un "grande".

At salòt
 

Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
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Mi sa che hai ragione ed ammetto di essere stato "superficiale".

Se però si sentono certe voci non è solamente colpa nostra.
Fino a pochi anni fa l'Italia era la nazione di riferimento per quel che riguardava l'innovazione, lo stile e la professionalità ne ciclismo su strada.

In questi anni solamente Campagnolo ha avuto il giusto approccio per riprendersi dalla crisi degli anni 80. Innovazione, audacia e ricerca continua per offrire il meglio che la tecnologia possa offrire.
Non so se effettivamente tutta la produzione viene fatta in Italia ma sinceramente non mi verrebbe neanche da dubitare.

Al contrario la maggior parte dei "grandi" telaisti stanno gradulmente trasferendo la produzione (quindi tecnologia) nei paesi dell'est.
Praticamente progettano un telaio con un sistema 3D facendo poi realizzare lo stampo direttamente in Cina, limitandosi al controllo qualità ed alla verniciatura.

Questo ragionamento alla lunga porta al disastro a meno che non ci siano degli imprenditori seri con grandi capacità manageriali (come i grandi marchi americani).

Prova a pensare a Cervelo. Ma chi cavolo sono sti canadesi....
In Canada (te lo confermo perchè ci sono andato 2 settimane fa) il ciclismo non è neanche tanto diffuso. Eppure questo marchio sta prendendo sempre più quote.
Analogo discorso per Cannondale, Trek e Specialized.

I nostri telaisti ed i nostri grandi marchi devono sforzarsi a fare la cosa giusta senza inseguire il guadagno derivante da una produzione fatta realizzare in Cina (o Tiwan).

Quindi ammetto di essere stato "superficiale" ma se i nostri imprenditori si dimostrassero più seri probabilmente non avrei di questi dubbi...

Comunque sei un "grande".

At salòt

Mi intrometto un'altra volta, per fare i complimenti al tono del tuo intervento (vedi che da round c'è solo da imparare?) e per confermare che una parte, ma solo una parte, della produzione campagnolo è in Romaniao-o
 

geminiani

Apprendista Passista
18 Agosto 2006
1.180
11
lissone
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Bici
baci
Mi permetto un OT grande come una casa, me ne scuso preventivamente.

Nell'ultimo anno sono stato a trovare qualche telaista, alcuni ancora in attività, altri ormai in pensione e credo di essermi fatto almeno un'idea minima di quanto ci sia dietro alla costruzione di un telaio.
Quando facevo una domanda o chiedevo perchè un particolare era fatto così ogni risposta era preceduta da un sospiro e in quel sospiro c'era tutto. C'erano tutti i tentativi fatti per arrivare a quella forma. Perchè la prima idea non si era rivelata molto buona e la seconda nemmeno, perchè neanche la terza soluzione lo soddisfaceva appieno e a volte nemmeno la quarta. Più era lungo il sospiro e più tentativi c'erano voluti. Solo dopo veniva una risposta che, per quanto precisa e tecnica, non mi diceva quanto tempo e fallimenti c'erano voluto ad arrivarci. E più vedevo passione nel telaista più la lista di tentativi, di tempo perso per trovare la soluzione si allungava.
Secondo me dovrebbero essere queste cose a distinguere un buon telaio da uno normale. Il peso, il carbonio usato, il grado del titanio sono cose che dovrebbero avere un'importanza minima ma che sono così facili da scrivere nelle pubblicità. Del resto si facevano ottimi telai anche 40 anni fa con l'acciaio di allora e i tubi sottili.
Io la penso così, scusate l'OT.
 

doriano de rosa

Novellino
6 Marzo 2010
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10
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Permettimi di dirti due cose in modo estremamente cordiale e senza voglia di far polemica , non affermare cose di questo tipo se non ne sei certo al 100% , il passaparola o "io ho sentito dire" innesca idee nella gente difficili da sradicare ,
la maggioranza degli appassionati rimarrebbe delusa ad una informazione di questo tipo , personalmente mi girerebbero non poco le balle se dicessero che faccio fare il lavoro esternamente e non fosse vero.
Credo anche Doriano De rosa , la cosa inoltre non fà del bene verso chi tenta di far sopravvivere questo mestiere in italia innescando sospetti verso tutti.
E ormai siamo rimasti veramente in pochi.
Dario Pegoretti
Ciao Dario,
voglio ringraziarti per tutto ciò che hai scritto.Fa piacere un pò di solidarietà
tra colleghi.E complimenti per le tue bellissime creazioni.
Doriano.
 

Ciclo

Apprendista Velocista
27 Luglio 2009
1.591
18
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E' quasi emozionante vedere due colossi del ciclismo che si parlano su un forum dove anche noi "mortali" possiamo partecipare.

Spesso vi conosciamo più per quel nome sull'obliquo che per altro. Non siete persone "in carne ed ossa" ma entità.

Ci avete dato una bella lezione. Almeno questo vale per me.
 

RE_Bike

Gregario
2 Agosto 2005
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Bici
Litespeed Archon
E' quasi emozionante vedere due colossi del ciclismo che si parlano su un forum dove anche noi "mortali" possiamo partecipare.

Spesso vi conosciamo più per quel nome sull'obliquo che per altro. Non siete persone "in carne ed ossa" ma entità.

Ci avete dato una bella lezione. Almeno questo vale per me.

Ed è tutto partito da un mio intervento....

A parte gli scherzi sarebbe istruttivo avere anche una replica in merito alla mia analisi nella quale motivavo l'origine del mio "errore".

Sarebbe veramente interessante l'opinione di De Rosa che, essendo uno dei marchi più prestigisi al mondo, dovrebbe avere già seriamente riflettuto sulla situazione attuale del "made in Italy". Mi piacerebbe conoscere la sua opinione in merito al futuro. In particolar modo, quale direzione prenderà il mercato e come sarà gestita la produzione nel prossimo decennio.

Sono appassinato di ciclismo da circa 10anni ed in questo periodo ho visto dei veri e propri stravolgimenti.
Sia per quel che riguarda i materiali (da alluminio a carbonio) alla nascita di nuovi marchi, nonchè il declino di altri.
Cosa dire poi della produzione trasferita in nel far east?

Insomma, amo il mio paese e sono preoccupato che nel prossimo decennio perderemo anche la leadership mondiale nel ciclismo.
 

Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
5.420
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Ed è tutto partito da un mio intervento....

A parte gli scherzi sarebbe istruttivo avere anche una replica in merito alla mia analisi nella quale motivavo l'origine del mio "errore".

Sarebbe veramente interessante l'opinione di De Rosa che, essendo uno dei marchi più prestigisi al mondo, dovrebbe avere già seriamente riflettuto sulla situazione attuale del "made in Italy". Mi piacerebbe conoscere la sua opinione in merito al futuro. In particolar modo, quale direzione prenderà il mercato e come sarà gestita la produzione nel prossimo decennio.

Sono appassinato di ciclismo da circa 10anni ed in questo periodo ho visto dei veri e propri stravolgimenti.
Sia per quel che riguarda i materiali (da alluminio a carbonio) alla nascita di nuovi marchi, nonchè il declino di altri.
Cosa dire poi della produzione trasferita in nel far east?

Insomma, amo il mio paese e sono preoccupato che nel prossimo decennio perderemo anche la leadership mondiale nel ciclismo.

Secondo me l'abbiamo già persa. Sarebbe davvero storico l'intervento a riguardo di ciò che tu chiedi, ma la vedo davvero dura, essendo il sig. De Rosa un uomo notoriamente schivo (anche qui sul forum, infatti ha solo 4 messaggi!)....ma la speranza è sempre l'ultima a morire!o-o
 

RE_Bike

Gregario
2 Agosto 2005
696
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Reggio Emilia
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Bici
Litespeed Archon
Secondo me l'abbiamo già persa. Sarebbe davvero storico l'intervento a riguardo di ciò che tu chiedi, ma la vedo davvero dura, essendo il sig. De Rosa un uomo notoriamente schivo (anche qui sul forum, infatti ha solo 4 messaggi!)....ma la speranza è sempre l'ultima a morire!o-o

Potrà essere anche "schivo" ma sicuramente è intelligiente e come tale potrebbe sorprenderci.

In fin dei conti i quesiti che pongo non riguardano solamente me ma anche i suoi fans e tutti gli italiani appassionati di ciclismo.

Nel lavoro ho imparato ad ascoltare i clienti che "gestisco". Ammetto che come ex tecnico ho fatto molta fatica, ma ti assicuro che se un cliente fa delle critiche alla mia azienda oppure al prodotto che tratto, il più delle volte ha ragione. Gli uffici tecnici tendono a liquidare i problemi dicendo "il cliente non capisce niente" ma fortunatamente non hanno l'ultima parola.
Quando trovo situazioni "difficili" (perfortuna solo 1 o 2 volte l'anno) ho sempre fatto analisi serie ed oneste recuperando il rapporto con i clienti. Magari la commessa che gestivo perdeva marginalità ma non è questo il punto.
Tutto questo per dirti che se lo faccio io che sono un impiegato "medio" penso che De Rosa in persona possa spendere aulche minuto per scrivere la sua opinione nel forum di referimento per il ciclismo su strada.
 

mapie

Apprendista Velocista
3 Marzo 2007
1.411
25
Terni - Italia
www.max-bdc.it
Bici
De Rosa
Io sono stato uno degli ultimi fortunati a prendere una Titanio XS da affiancare ad un King 3.
Ho sempre posseduto due bici e facendo circa 15-16'000 km l'anno ho sempre cercato di utilizzare le due bici equamente.
Da quando ho preso il Titanio Xs (un anno e mezzo circa) con il King 3 ho percorso meno di 5'000 Km.
Ora sto attendendo la consegna di un King 3 RS Custom, vediamo cosa succederà.
Comunque prendilo ad occhi chiusi, vedrai che non te ne pentirai.
 

doriano de rosa

Novellino
6 Marzo 2010
7
10
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Ed è tutto partito da un mio intervento....

A parte gli scherzi sarebbe istruttivo avere anche una replica in merito alla mia analisi nella quale motivavo l'origine del mio "errore".

Sarebbe veramente interessante l'opinione di De Rosa che, essendo uno dei marchi più prestigisi al mondo, dovrebbe avere già seriamente riflettuto sulla situazione attuale del "made in Italy". Mi piacerebbe conoscere la sua opinione in merito al futuro. In particolar modo, quale direzione prenderà il mercato e come sarà gestita la produzione nel prossimo decennio.

Sono appassinato di ciclismo da circa 10anni ed in questo periodo ho visto dei veri e propri stravolgimenti.
Sia per quel che riguarda i materiali (da alluminio a carbonio) alla nascita di nuovi marchi, nonchè il declino di altri.
Cosa dire poi della produzione trasferita in nel far east?

Insomma, amo il mio paese e sono preoccupato che nel prossimo decennio perderemo anche la leadership mondiale nel ciclismo.

Ti confesso che il tuo primo intervento mi ha lasciato di sasso.
Io mi occupo della "produzione" di telai da 35 anni.Mi occupo di titanio da
circa 17 anni.E per la precisione,produco tra titanio e acciaio,circa 150
telai all'anno.Se per l'acciaio,ho avuto un grande maestro,con il titanio,ho dovuto farmi un esperienza da solo.
Per il titanio progetto ogni singolo
particolare e ogni tipo di geometria mi venga richiesta.Inoltre,sgolo tubi,
mi occupo del lavaggio e della saldatura dei telai,oltre al controllo dell'al
lineamento di ogni singolo telaio.Per finire,ho grande attenzione per i test
distruttivi che eseguo in officina. Sono la chiave per ottenere delle migliorie reali,non sto parlando di marketing o di fumo negli occhi degli utenti.Tutto questo,è riscontrabile,venendo a Cusano in via Bellini,dove
ha sede la nostra officina.
Come forse avrai capito,io mi reputo un artigiano o meglio,un telaista.
E con un pizzico di orgoglio, un telaista che segue la vera tradizione Italiana.Non ti nascondo che ,per quanto riguarda il made in Italy,il
panorama attuale è veramente triste.Ma lascio agli affermati managers
dell'industria della bici,eventuali approfondimenti.
Doriano De Rosa.
 

otello

Passista
25 Luglio 2005
3.804
24
39
Trento
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Bici
CAAD9 + CAAD4
Ti confesso che il tuo primo intervento mi ha lasciato di sasso.
Io mi occupo della "produzione" di telai da 35 anni.Mi occupo di titanio da
circa 17 anni.E per la precisione,produco tra titanio e acciaio,circa 150
telai all'anno.Se per l'acciaio,ho avuto un grande maestro,con il titanio,ho dovuto farmi un esperienza da solo.
Per il titanio progetto ogni singolo
particolare e ogni tipo di geometria mi venga richiesta.Inoltre,sgolo tubi,
mi occupo del lavaggio e della saldatura dei telai,oltre al controllo dell'al
lineamento di ogni singolo telaio.Per finire,ho grande attenzione per i test
distruttivi che eseguo in officina. Sono la chiave per ottenere delle migliorie reali,non sto parlando di marketing o di fumo negli occhi degli utenti.Tutto questo,è riscontrabile,venendo a Cusano in via Bellini,dove
ha sede la nostra officina.
Come forse avrai capito,io mi reputo un artigiano o meglio,un telaista.
E con un pizzico di orgoglio, un telaista che segue la vera tradizione Italiana.Non ti nascondo che ,per quanto riguarda il made in Italy,il
panorama attuale è veramente triste.Ma lascio agli affermati managers
dell'industria della bici,eventuali approfondimenti.
Doriano De Rosa.

Ecco, io in questa discussione non c'entro nulla.
Mi affascina da sempre il 3.2,5 e, mi permetto, interventi come questo mi fanno venire voglia di comprarlo.
 

user001

Gregario
12 Giugno 2005
629
2
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Nessuna risposta è stata data da chi lo possiede o lo ha provato, tutto viene dato per sentito dire, per scontato !
Ho gia' una Neo Pro e una King 3 Rs (splendide bici) e anche a me affascinerebbe molto possedere un titanio De Rosa o anche la bellissima Neo Primato in acciaio, ma sono in dubio se togliermi questa fissa che dura da tempo o meno.
 

Bartali

Velocista
16 Ottobre 2006
5.420
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Nessuna risposta è stata data da chi lo possiede o lo ha provato, tutto viene dato per sentito dire, per scontato !
Ho gia' una Neo Pro e una King 3 Rs (splendide bici) e anche a me affascinerebbe molto possedere un titanio De Rosa o anche la bellissima Neo Primato in acciaio, ma sono in dubio se togliermi questa fissa che dura da tempo o meno.

Ma cosa dici....hai letto il messaggio di mapie?o-o
 

RE_Bike

Gregario
2 Agosto 2005
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Ti confesso che il tuo primo intervento mi ha lasciato di sasso.
Io mi occupo della "produzione" di telai da 35 anni.Mi occupo di titanio da
circa 17 anni.E per la precisione,produco tra titanio e acciaio,circa 150
telai all'anno.Se per l'acciaio,ho avuto un grande maestro,con il titanio,ho dovuto farmi un esperienza da solo.
Per il titanio progetto ogni singolo
particolare e ogni tipo di geometria mi venga richiesta.Inoltre,sgolo tubi,
mi occupo del lavaggio e della saldatura dei telai,oltre al controllo dell'al
lineamento di ogni singolo telaio.Per finire,ho grande attenzione per i test
distruttivi che eseguo in officina. Sono la chiave per ottenere delle migliorie reali,non sto parlando di marketing o di fumo negli occhi degli utenti.Tutto questo,è riscontrabile,venendo a Cusano in via Bellini,dove
ha sede la nostra officina.
Come forse avrai capito,io mi reputo un artigiano o meglio,un telaista.
E con un pizzico di orgoglio, un telaista che segue la vera tradizione Italiana.Non ti nascondo che ,per quanto riguarda il made in Italy,il
panorama attuale è veramente triste.Ma lascio agli affermati managers
dell'industria della bici,eventuali approfondimenti.
Doriano De Rosa.

Su una cosa almeno avevo ragione, ossia che sei intelligiente e con poche parole hai trasmesso la passione di una vita che ti ha consentito di arrivare ai vertici mondiali.

Ammiro le persone che come te lavorano con passione arrivando a creare vere e proprie eccellenze.

Spero che i tuoi figli si rendano conto di quello che ha fatto il loro papà e che facciano sempre la scelta giusta per il bene dall'azienda che hai creato.

Mario Menozzi
 

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