si, lavoro in ospedale.
La carenza di personale di cui si parla è dovuta alla situazione che si è creata.
Il personale che presenta sintomi influenzali, da protocollo, in attesa dell'esito del tampone, viene esonerato dal servizio in via precauzionale e purtroppo in questo periodo tra influenza e coronavirus di persone non in servizio ce ne sono parecchie.
Settimana scorsa, prima del boom, ci volevano poche ore per avere il risultato del tampone mentre ora ci vogliono 4/5 giorni, quindi un dipendente sospetto positivo prima che si sappia se è positivo o no passa a casa diversi giorni, riuscire a sostituire tutti non è facile.
Alcuni colleghi di Codogno sono in servizio nostop da giorni perché non c'è personale che li possa sostituire, sembra inumano nel 2020 ma purtroppo è così. Anche riuscire a reperire i dispositivi di protezione (mascherine e camici monouso) sta diventando un'impresa, le ditte non consegnano dicendo di essere sfornite (o forse preferiscono vendere ai privati che le pagano di più rispetto ai prezzi delle forniture ospedaliere), i corrieri nemmeno, dicono che in ospedale non entrano e se vogliamo dobbiamo noi andare a ritirarci la merce in logistica. In questi giorni i ragazzi che lavorano nel nostro magazzino stanno viaggiando per tutto il nord Italia per riuscire a recuperare qualche mascherina. Siamo 1400 dipendenti su quattro ospedali e non tutti riusciamo ad avere UNA mascherina al giorno, qualcuno la deve riutilizzare nei giorni successivi. Eppure non siamo nel terzo mondo.
Per quanto riguarda i trasferimenti dei pazienti in altri ospedali meno in crisi già avviene, nei limiti del possibile qualche paziente è stato trasferito a Pavia e qualcuno a Cremona, ma se ti capitano molte emergenze contemporaneamente (non solo da coronavirus) non è detto che si abbia il tempo di stabilizzare il paziente e trasferirlo.
Sul comportamento delle persone invece non ti so rispondere, ti posso solo dire che i primi giorni della settimana nei paesi girava gente tutta scafandrata, anche al supermercato o per le strade, in ospedale non metteva piede nessuno, improvvisamente le sale d'attesa del pronto soccorso erano diventate deserte, anche tra i colleghi si percepiva la paura, con il passare dei giorni invece forse la gente si è abituata alla situazione, al pericolo invisibile, in parte molti hanno capito che non è ebola o un virus mortale e quindi già oggi al supermercato erano tutti senza mascherina.
Ti metto una foto che ho fatto oggi in "zona rossa", la strada è la Codognese che solitamente è molto trafficata