Se un provvedimento lo ritengo corretto e poi viene modificato, è coerente che io lo non lo ritenga più corretto. E ci sarà da prendersela con chi il provvedimento precedente non lo ha rispettato portando a una "punizione" per tutti, anche quelli che lo hanno rispettato.se la prenderanno con i legislatori che adesso difendono. scommetti?
Appunto...il problema è che la definizione di buonsenso e soggettiva , ognuno di noi ha la propria sensibiltà è difficile ottenere un comportamento omogeneo
,mi farebbe comodo ora che sto facendo il casalingo , almeno potrei fare qualche impennata
vittoria? ma sei consapevole di quello che sta succedendo nel mondo , o stai giocando a carta,sasso, forbice?Dai che ci siete vicina alla vostra vittoria.
E' l'intervento più equilibrato e saggio che abbia letto finora.Dico la mia su questo argomento e poi non intervengo più. Sono abbastanza stupito di come praticamente nessuno approfondisca il significato ultimo dei vari decreti, che per come lo leggo io non è 'è pericoloso uscire di casa' ma 'è pericoloso stare a contatto con gli altri'. Naturalmente il legislatore per fare passare questo concetto in maniera chiara e semplice deve fare una sintesi e la sintesi più efficace è 'spostatevi solo se necessario'. E fa un elenco di quali sono le cose necessarie. Poi è stato aggiunto un paragrafo specifico per l'attività fisica e sul perché sia stato aggiunto proprio sull'attività fisica ai miei occhi è talmente evidente che non bisogna nemmeno spiegarlo. Ora io sono abbastanza convinto che tutti, più o meno ovunque, se si affacciano dalla finestra e osservano quello che succede fuori sarebbero in grado di rendersi conto che esistono fasce orarie in cui c'è meno gente in giro o a fare la spesa e che si riesce più o meno tranquillamente a uscire senza entrare in contatto con nessuno o a distanza molto più ampia di un metro, passeggiando o facendo attività fisica, compresa la bici. Naturalmente questo richiede attenzione, osservazione, dedizione e soprattutto capacità di discernimento del fatto che la discriminante è stare da soli, con tutto quello che comporta. La moltitudine di comportamenti, di esigenze personali, casi soggettivi, situazioni di emergenza in base alle varie zone geografiche è ovviamente talmente vasta che non può essere contenuta in un decreto. Ma di base il punto della storia rimane quello di partenza, ovvero che non è pericoloso stare fuori casa, ma a contatto ravvicinato con altri esseri umani perché a quello che sappiamo è l'unico modo per contagiarsi. Quindi la discriminante non è - almeno non dovrebbe essere - tra chi sta in casa perché si sente investito di una missione superiore per salvare il paese e chi esce a fare qualcosa che al momento è consentito dalla legge. La discriminante è tra chi esce perché non è capace di rimanere distante dagli altri (gente che corre insieme, gente che gioca a carte sulle panchine, gente che esce in bici insieme, gente che va venti volte al supermercato in una giornata e altri milioni di casistiche) e chi esce evitando accuratamente di stare vicino agli altri. La consapevolezza e il buonsenso non si possono regolamentare oltre un certo livello, se non a costo di scontentare qualcuno o qualcun altro, cosa che probabilmente tra poco avverrà. Ma quello che a me suona strano è che in questo paese passiamo giornate intere a litigare su significati e interpretazioni delle norme senza nemmeno avere capito il senso ultimo di quelle norme. Invece per esempio di studiare una maniera per fare qualcosa che ci fa bene, tipo uscire, senza danneggiare gli altri. Se è possibile farlo, altrimenti non si fa. Ma a posteriori, non a priori.
E ridaiie con questo infantilismo.. Signora maestra lui è uscito a prendere le sigarette, allora io esco in bici... Se quello che fuma è un coglione e chi glielo permette anche di più non per forza devi essere coglione pure tu..Che sarebbe paradossale non consentire responsabilmente e nel rispetto del decreto di fare sport, magari in solitaria ed alle 5 del mattino come faccio io (visto che per fortuna continuo a lavorare) per poi consentire a milioni di italiani di uscire da casa per comprare le sigarette, prima causa di morte per patologie dell’apparato respiratorio.
(ANSA) - ROMA, 18 MAR - "Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all'aperto". Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervistato dal Tg1 sulle misure anti Coronavirus. "Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l'appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto", ha spiegato.
Perciò, se mi faccio male in casa, sto fuori dalla porta che non vorrei gravare sulla sanità.....L'anno scorso, mentre ero a passeggio in bici con mio figlio, sono caduto malamente. Mentre mi portavano all'ospedale in ambulanza, mi sentivo una merda, non per il male che in effetti avevo, ma per il casino che stavo creando.
Ambulanza, auto medica, un dottore, un infermiere e 2 autisti sono stati impegnati per me per almeno un paio d'ore. Poi all'ospedale dottori ed infermieri per visite, esami, ancora visite per 3 giorni. Per non parlare poi di amici e parenti che si sono mobilitati per sistemare i figli durante i 3 giorni di ricovero….
Dovesse capitarmi ora una situazione simile, perché non sono riuscito a stare fermo qualche settimana, non me lo potrei mai perdonare.
Perdona ma questo discorso lo puoi fare a livello filosofico, oppure parlando amabilmente ed esponendo un tuo consiglio ad un interlocutore. Giusto o sbagliato la valutazione morale è personale.ma nessuno parla di interpretare le leggi. Il punto è che la vita umana inizia "al di qua" delle leggi. La legge ti dice cosa puoi fare, all'uomo poi il decidere cosa vuole fare. Appiattirsi solo sul "posso non posso" rende il mondo arido. Esiste un mondo che va al di la di quanto disposto dalla legge, fidati, è bello!
Mi permetto di risponderti anche se la domanda non è stata rivolta a me.Una domanda. Se stasera uscira' una modifica al decreto che vieta l'attivita' all'aria aperta e qualcuno qui continuera' a difendere il proprio diritto di allenarsi in bici cosa ne penserai?
infatti io lo farei....vediamo se i tanti moralizzatori poi non si lamentano della cacca del cane in terrazzo!!!Vi ho lasciato a pagina 208, vi ritrovo a pagina 214, e vedo che continuate a non capire un cazzo, si può uscire in bici? Si. Se esco in bici arreco danni al prossimo? Si. Perché? Perché i nostri governanti ci vedono andare in bici e pensano ma allora questi non hanno capito niente, orsù facciamo un altro decreto con il divieto assoluto di uscire all'aperto, a piedi, in bici o con il cane. Così saremo tutti più contenti via
Perciò, se mi faccio male in casa, sto fuori dalla porta che non vorrei gravare sulla sanità.....
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