L?incredibile Tuft
di Marco Pastonesi
Tour de France, classifica finale, primo Svein Tuft. Cominciando dal fondo. Ma questo è solo un dettaglio. A 4 ore, 27 minuti e 55 secondi da Chris Froome. Che a una media di circa 40 chilometri all?ora, significa la bellezza di quasi 180 chilometri di distanza. Insomma, quando Froome ha tagliato il traguardo dei Campi Elisi sorridente, abbracciato ai suoi compagni di squadra, era come se Tuft dovesse ancora affrontare la salita di Semnoz, quella finale, ma della tappa del giorno prima.
Tuft è canadese, ha 36 anni, e in questo Tour ha stabilito un record ancora prima di cominciare a pedalare: il più vecchio esordiente, almeno della storia moderna. Se l?olandese Laurens Ten Dam è il più hippy, Svein Tuft è il corridore più selvaggio. A 15 anni ha mollato la scuola. Poco dopo ha cominciato a girare, lui e il suo cane Bear (che è un po? come un orso che si chiama Dog: ma gli orsi, a parte Yoghi, hanno nomi?), a dormire sotto le stelle, prima a piedi, poi in bici. Una mountain bike da 40 dollari. E siccome suo padre, norvegese, faceva il boscaiolo, sulla mountain bike Svein caricava solo un telo, una coperta di lana e un?ascia, mentre il cane Bear si arrangiava da solo, senza bagagli al seguito. Una volta il tandem si è spinto fino in Alaska: Tuft, sceso dalla bici, è salito sulle montagne. E anche Bear.
Si racconta che, durante il viaggio in Alaska, bagnato fradicio e con la tosse, Tuft entrò in una baracca disabitata. Lì trovò fornello, cibo e letto, e si fermò quattro giorni prima di tornare al mondo. Più o meno come il film ?Into the wild?. Solo che stavolta c?è il lieto fine.
Perché il lieto fine è la bicicletta. Per la precisione, quella da corsa. Tuft ha cominciato a lavorare in un negozio di biciclette. Aiutante meccanico. Anche garzone. E come garzone era il più forte: con la mountain bike riusciva a trascinare un pesante rimorchio. Tant?è che, quando saliva su una bici da corsa, non sentiva la catena, cioè non sentiva la fatica.
A 22 anni Svein ha cominciato a correre in bici. Era più orso di Bear: nei modi, nella tecnica, anche ? raccontano i compagni ? nell?odore. Una prima esperienza con la Broadmark Capital, poi uno stage con la statunitense Mercury, infine il primo contratto da professionista contratto con la Prime Alliance. Un anno, trascorso tutto l?inverno tra sci e snowboard, era così fuori allenamento che decise di percorrere a febbraio, con freddo e pioggia, la Highway 101 da Vancouver al sud della California, più di duemila chilometri, per raggiungere il raduno della squadra, solo con l?attrezzatura da campeggio, un sacco di patate e il solito Bear, bevendo dai ruscelli e cucinando con un fornelletto da campo.
Otto volte campione nazionale a cronometro, campione nazionale su strada nel 2011, vincitore del Giro di Cuba nel 2007 e del Tour of Beauce nel 2008, medaglia d?argento ai Mondiali crono nel 2008, vincitore nella cronosquadre al Tour 2013. E primo al Tour 2013. Cominciando dal fondo. Ma questo è solo un dettaglio.