News Due campioni UCI Gran Fondo sospesi per doping

ian

Apprendista Scalatore
2 Dicembre 2011
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Bici
Legnano
Contenti loro contento pure me . Fosse per me renderei il doping libero sia per amatori che per pro cosi' da vedere gente schiantarsi al suolo dopo aver fatto i 40 orari in salita !!! Se si vogliono distruggere liberi di farlo !
Ma sì, i controlli peraltro costano, quindi se nelle gare professionistiche si vogliono stabilire delle regole perché in fondo è un lavoro (e i controlli antidoping diventano quasi una forma di assicurazione per la salute dell'atleta, come le visite mediche e i presidi per la sicurezza per un normale lavoratore) per gli amatori lascerei proprio tutto libero. E queste notizie mi lasciano quasi indifferente, anzi mi spiace perché probabilmente queste persone hanno dei seri problemi:roll:.
 

longjnes

Maglia Rosa
10 Luglio 2008
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Gianni2
scusate, mi era scappato il mess. completo il pensiero
Per me possono doparsi fino a scoppiare, il ciclismo amatoriale è quello delle pippe, quello di chi fa altro per campare.
senza mancare di rispetto dal primo, che si allena duramente per impiegare il meno possibile e primeggiare ,all'ultimo che parte senza condizione, ma con il coraggio di partire, si può affermare che nel mondo ce ne sono tanti meglio che sanno fare quel mestiere, e di quel mestiere ne hanno fatto un lavoro.
Per togliere il doping sarebbe semplice: togliere i premi in denaro, smettere di esaltare la competività e favorire la partecipazione e il pedalare esaltando e raccontando l'evento , gli aneddoti, dando voce a chi partecipa. Togliere visibilità a chi arriva primo insomma.
Perche chi si dopa nel mondo amatoriale ha effettivamente qualche problema comportamentale, derivato dal desiderio di visibilità. A me fanno pena, non rabbia. Ne giustifico le mie scarse prestazioni con il doping degli altri. Se tutti mi arrivano davanti è certo che la maggior parte di essi sono più bravi.
Tolta l'equazione, arrivi primo finisci su tutti i giornali , il doping amatoriale sarebbe ...quasi... sparito. dico quasi perche qualcuno lo farebbe anche solo i kom o i kudos su strava.
vedere articoli a 10 giorni dall'evento del tipo "chi vincerà la novecolli quest'anno?" è ridicolo. perche banalmente la risposta è e sarà sempre la stessa: una pippa del ciclismo!
 

ian

Apprendista Scalatore
2 Dicembre 2011
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Torino
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Legnano
vedere articoli a 10 giorni dall'evento del tipo "chi vincerà la novecolli quest'anno?" è ridicolo. perche banalmente la risposta è e sarà sempre la stessa: una pippa del ciclismo!
Esattamente, poi che un amatore, riempiendosi come una cavia da laboratorio fino a farsi scoppiare il cuore, possa ottenere risultati comparabili a un professionista è un altro discorso. Perché la comparazione delle prestazioni avviene alla luce di un contesto (fatto di controlli, rintracciabilità, passaporto biologico) totalmente diverso.
Anche io posso battere Vettel in un giro di pista se ho a disposizione una Ferrari e lui un'ape con 4 quintali di pietre nel cassone.
 

pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
scusate ma dissento da chi afferma:" che facciano quello che vogliono, che prendano tutto il possibile e scoppino"
c@__o, questi (riferito ai due presunti casi in questione) si sono sparati medicinali essenziali per alcuni, che servono a dare speranza di vita e/o di poter combattere una malattia.
io mi incavolo per questo. sarà perché ho avuto parenti stretti che con quelle medicine hanno vinto la malattia, ed alcuni che hanno perso invece quella sfida, ma santo cielo, usare medicinali salva vita per un cosa così "inutile"......mi fa veramente venire il sangue alle vene

poi, visto che sconfiggerlo del tutto il problema, secondo me, è utopia, almeno si potrebbe cominciare ad eliminare premiazioni per chi vince, celebrazioni ect ect

perché una manifestazione come la MDD, invece che inquadrare sempre i primi, con didascalie su curriculum ed altro, non comincia lei a fare da apripista e magari evita le premiazioni, le interviste ai primi......
di certo non avrebbe un calo degli iscritti. ed anche i giornali, che se hanno 20 righe per descrivere la corsa, ne impiegano 15 per spiegare chi ha vinto, e con quale azione meravigliosa
 

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Perche chi si dopa nel mondo amatoriale ha effettivamente qualche problema comportamentale, derivato dal desiderio di visibilità.

Il che contraddice il discorso dei soldi. L'amatore non lo fa per soldi, né per i premi. Lo fa per vanità, per non essere l'ultimo del gruppo, per essere "qualcuno", etc.etc.

Le randonnée non hanno classifiche, non sono nemmeno gare, ma c'è gente che si bomba pure li. O che taglia i percorsi (che è come fare una competizione di sollevamento pesi, ma metterli finti sul bilanciere).

Idem quelli che si pompano come vitelli di steroidi per essere "fisicati" ed acquistare abbastanza autostima da fare il ganzo con una donna/uomo. Autostima comprata sotto forma di pillole o fialette.

Io ho conosciuto un tizio che si bombava e non faceva nemmeno mezza gara. Solo per "farsi bello" nelle uscite di gruppo. E la cosa più triste è che funzionava, perché tanti compagni di uscita lo prendevano ad esempio e gli chiedevano consigli su come mangiare, come allenarsi, la tal bici, etc.. tanto che un tot di questi hanno montato le O'Symetric quando le ha montate lui....manco fosse Froome...
Poi, dopo un paio d'anni si è stufato ed ora corre a piedi.

Secondo me i soldi c'entrano poco. E ad un certo livello persino per i pro. Perché il vero sportivo, quello con la fame di vittoria, non lo fa per i soldi, lo fa per vincere, per l'adrenalina di alzare le braccia sul traguardo, di salire sul gradino più alto del podio. I soldi arrivano dopo e casomai possono anche togliere questa fame.

Ci sono i pro che corrono solo per i soli e per i contratti, e non sono i cannibali. Anzi, sono quelli che alla prima cosa che va storta vanno a casa. Uno noto per essere così è Landa ad es.

La risposta più onesta proprio di un pro è stata quella di Johnatan Vaughters, il team manager della EF, che ha smesso da corridore perché: "quando sei abituato ad andare veloce, non riesci più a tornare indietro". Intendendo che una volta imboccata la strada del doping non torni indietro.

Altri due centesimi:

-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1

-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).
 

lap74

Apprendista Scalatore
[TrainerRoad] Team BDC
21 Maggio 2008
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Ascoli Piceno
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Bici
Scott Addict Gravel Tuned Sram Force AXS monocorona
Il che contraddice il discorso dei soldi. L'amatore non lo fa per soldi, né per i premi. Lo fa per vanità, per non essere l'ultimo del gruppo, per essere "qualcuno", etc.etc.

Le randonnée non hanno classifiche, non sono nemmeno gare, ma c'è gente che si bomba pure li. O che taglia i percorsi (che è come fare una competizione di sollevamento pesi, ma metterli finti sul bilanciere).

Idem quelli che si pompano come vitelli di steroidi per essere "fisicati" ed acquistare abbastanza autostima da fare il ganzo con una donna/uomo. Autostima comprata sotto forma di pillole o fialette.

Io ho conosciuto un tizio che si bombava e non faceva nemmeno mezza gara. Solo per "farsi bello" nelle uscite di gruppo. E la cosa più triste è che funzionava, perché tanti compagni di uscita lo prendevano ad esempio e gli chiedevano consigli su come mangiare, come allenarsi, la tal bici, etc.. tanto che un tot di questi hanno montato le O'Symetric quando le ha montate lui....manco fosse Froome...
Poi, dopo un paio d'anni si è stufato ed ora corre a piedi.

Secondo me i soldi c'entrano poco. E ad un certo livello persino per i pro. Perché il vero sportivo, quello con la fame di vittoria, non lo fa per i soldi, lo fa per vincere, per l'adrenalina di alzare le braccia sul traguardo, di salire sul gradino più alto del podio. I soldi arrivano dopo e casomai possono anche togliere questa fame.

Ci sono i pro che corrono solo per i soli e per i contratti, e non sono i cannibali. Anzi, sono quelli che alla prima cosa che va storta vanno a casa. Uno noto per essere così è Landa ad es.

La risposta più onesta proprio di un pro è stata quella di Johnatan Vaughters, il team manager della EF, che ha smesso da corridore perché: "quando sei abituato ad andare veloce, non riesci più a tornare indietro". Intendendo che una volta imboccata la strada del doping non torni indietro.

Altri due centesimi:

-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1

-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).
Il tuo discorso non fa una piega, complimenti!
 

Doppiomisto

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2013
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Alto Milanese
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Alcune...
Il che contraddice il discorso dei soldi. L'amatore non lo fa per soldi, né per i premi. Lo fa per vanità, per non essere l'ultimo del gruppo, per essere "qualcuno", etc.etc.

Le randonnée non hanno classifiche, non sono nemmeno gare, ma c'è gente che si bomba pure li. O che taglia i percorsi (che è come fare una competizione di sollevamento pesi, ma metterli finti sul bilanciere).

Idem quelli che si pompano come vitelli di steroidi per essere "fisicati" ed acquistare abbastanza autostima da fare il ganzo con una donna/uomo. Autostima comprata sotto forma di pillole o fialette.

Io ho conosciuto un tizio che si bombava e non faceva nemmeno mezza gara. Solo per "farsi bello" nelle uscite di gruppo. E la cosa più triste è che funzionava, perché tanti compagni di uscita lo prendevano ad esempio e gli chiedevano consigli su come mangiare, come allenarsi, la tal bici, etc.. tanto che un tot di questi hanno montato le O'Symetric quando le ha montate lui....manco fosse Froome...
Poi, dopo un paio d'anni si è stufato ed ora corre a piedi.

Secondo me i soldi c'entrano poco. E ad un certo livello persino per i pro. Perché il vero sportivo, quello con la fame di vittoria, non lo fa per i soldi, lo fa per vincere, per l'adrenalina di alzare le braccia sul traguardo, di salire sul gradino più alto del podio. I soldi arrivano dopo e casomai possono anche togliere questa fame.

Ci sono i pro che corrono solo per i soli e per i contratti, e non sono i cannibali. Anzi, sono quelli che alla prima cosa che va storta vanno a casa. Uno noto per essere così è Landa ad es.

La risposta più onesta proprio di un pro è stata quella di Johnatan Vaughters, il team manager della EF, che ha smesso da corridore perché: "quando sei abituato ad andare veloce, non riesci più a tornare indietro". Intendendo che una volta imboccata la strada del doping non torni indietro.

Altri due centesimi:

-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1

-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).

Tutto giusto e condivisibile, ma a mio avviso di fronte a "notizie" del genere un grandissimo STICAZZI sarebbe la risposta più adeguata.
 

ian

Apprendista Scalatore
2 Dicembre 2011
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Legnano
-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1
Va be' di modi leciti per farsi del male ce ne sono un po', non è nemmeno questo il principale.
-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).
Naturalmente
 

cronotime

Novellino
25 Marzo 2015
16
2
Lucca
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Ridley noah
Che fenomeni....
Buon giorno sono daccordo quasi su tutto io ho partecipato a Vrese contro il signor Portillo che ha fatto un numero incredibile premetto che la media oraria è di 46,7km/h e come crono uno pensa i prof fanno di più vi posso assicurare che per fare un tempo del genere io ho penensato ad un allenamento professionale ed un peso potenza esagerato, era una cronometro con 350 metri di dislivello su 22km e posso assicurarvi che la salita era molto impegnativa per essere in una cronometro un percorso per niente agevole credo che un professionista non sarebbe riuscito asfondare il muro dei 50 km/h un Dennis avrebbe fatto al max 49km/H,sono daccordo con chi dice che il livello dei cicloamatori è altissimo questo è uno che si cimentava a livello internazionale, però non concordo sui controlli a domicilio non vengono fatti a noi amatori io ne ho sostenuto uno il 22/01/2018 alle 6:30 di mattina e vi posso assicurare che uno come Portillo a parere mio è stato preso a domicilio è l'unico modo per prendere i furbetti perchè alle gare solo uno sprovveduto si fa "beccare".
 

longjnes

Maglia Rosa
10 Luglio 2008
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Gianni2
Il che contraddice il discorso dei soldi. L'amatore non lo fa per soldi, né per i premi. Lo fa per vanità, per non essere l'ultimo del gruppo, per essere "qualcuno", etc.etc.

Le randonnée non hanno classifiche, non sono nemmeno gare, ma c'è gente che si bomba pure li. O che taglia i percorsi (che è come fare una competizione di sollevamento pesi, ma metterli finti sul bilanciere).

Idem quelli che si pompano come vitelli di steroidi per essere "fisicati" ed acquistare abbastanza autostima da fare il ganzo con una donna/uomo. Autostima comprata sotto forma di pillole o fialette.

Io ho conosciuto un tizio che si bombava e non faceva nemmeno mezza gara. Solo per "farsi bello" nelle uscite di gruppo. E la cosa più triste è che funzionava, perché tanti compagni di uscita lo prendevano ad esempio e gli chiedevano consigli su come mangiare, come allenarsi, la tal bici, etc.. tanto che un tot di questi hanno montato le O'Symetric quando le ha montate lui....manco fosse Froome...
Poi, dopo un paio d'anni si è stufato ed ora corre a piedi.

Secondo me i soldi c'entrano poco. E ad un certo livello persino per i pro. Perché il vero sportivo, quello con la fame di vittoria, non lo fa per i soldi, lo fa per vincere, per l'adrenalina di alzare le braccia sul traguardo, di salire sul gradino più alto del podio. I soldi arrivano dopo e casomai possono anche togliere questa fame.

Ci sono i pro che corrono solo per i soli e per i contratti, e non sono i cannibali. Anzi, sono quelli che alla prima cosa che va storta vanno a casa. Uno noto per essere così è Landa ad es.

La risposta più onesta proprio di un pro è stata quella di Johnatan Vaughters, il team manager della EF, che ha smesso da corridore perché: "quando sei abituato ad andare veloce, non riesci più a tornare indietro". Intendendo che una volta imboccata la strada del doping non torni indietro.

Altri due centesimi:

-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1

-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).
beh leggendoti come non darti ragione, il fenomeno è molto articolato, però quando parli di bici date parli di soldi.
alle rando io non vedo tutti questi bombati l'ambiente mi sembra molto più tranquillo, pulito, intendo per pulizia dei valori del ciclismo.
Se Togli la visibilità a chi vince,in un colpo gli togli anche la bici, l'iscrizione, i materiali e gli togli anche il 90% del chattering a contorno. sulla gazzetta il 10 maggio non scrivere che la pippa xxx del team yyy ha vinto la gara di quelli che erano andati a cesenatico a fare una pedalata. e vedi che il doping lo dimezzi in un colpo. ma più che dimezzi. lo porti a livello di quello che c'è nelle rando. toglierlo del tutto purtroppo non è possibile. c'è chi si droga anche senza fare sport, e lo fa anche in solitudine, come giustamente dici.
che poi per dirla tutta, io penso di stare discretamente economicamente, le manifestazioni son belle, ma costano tra trasferta, iscrizione, hotel, ristoranti .. piu di 3-4 eventi non mi va di investirci perche non sarebbe giusto. invece c'è chi se le fa tutte, pagato da amatore. tutto questo è ridicolo nel senso vero del termine. togli visibilità e hai tolto anche questo.
e poi basta con questa storia della staffetta ai primi, del cambio ruota per i primi, del traffico chiuso per i primi, dei privilegi ai primi (forniti anche dagli organizzatori) per chi va più forte, della diretta per i più forti, tra amatori siamo tutti amatori. Ci sono più ciclisti nelle retrovie che nel primo gruppetto. non credere che gli organizzatori non abbiano le lore colpe "indotte" o in buona fede nell'istigare il fenomeno del bombarsi.
Citi un pro che dice che quando andavi forte poi è difficile andare piano. siamo amatori, il tempo passa. a 30 vai a 100, a 40 a 90, a 50 vai a 70 e mi fermo.
 

Ser pecora

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vi posso assicurare che uno come Portillo a parere mio è stato preso a domicilio è l'unico modo per prendere i furbetti perchè alle gare solo uno sprovveduto si fa "beccare".

Ma chiaro che lo hanno preso perché sono andati a cercarlo. Alla fine è il classico esempio di quello che la fa talmente fuori dal vaso che rompe le palle a tutti.

non credere che gli organizzatori non abbiano le lore colpe "indotte" o in buona fede nell'istigare il fenomeno del bombarsi.

Certo che non lo credo. E sinceramente non credo che fare spallucce sia la cosa migliore. Come non credo che gli organizzatori dovrebbero girarsi dall'altra parte, tipo quelli della Oetztaler che mettono i poster giganti dei vincitori anche quando si sa perfettamente che tanti sono stati beccati ed erano taroccati. Che segnale è?

Ma non credo nemmeno che si possa togliere il doping togliendo la competizione. Anche perché la competizione è il motore dello sport. Inutile girarci attorno.
Un po' proprio come i randonneur, che in Italia sono prevalentemente "granfondisti delusi" dall'ambiente, la competitività esasperata, etc.etc.. delle GF. Col fischio però che poi non sono competitivi....spesso trasferiscono solo il celodurismo delle medie orarie a quello dei km/dislivello...

L'operazione da fare sarebbe "culturale" e ridare la giusta dimensione alla competizione. In particolare ancorandola a dei valori o dei concetti base condivisi da tutti. Ma è chiaro che al momento sia un'operazione fallimentare, perché la società tutta è competitiva in quel modo li. Dove conta solo "farsi vedere" e "uscire dal mucchio" costi quel che costi.
Non si può pensare che lo sport rappresenti un'isoletta felice in mezzo a tutto questo.
O meglio, c'è chi lo vorrebbe e si indigna, ma personalmente non capisco il perché. Se non c'è Fair Play sempre, tutti i giorni, di sicuro non ci sarà nello sport.
 

longjnes

Maglia Rosa
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scusate ma dissento da chi afferma:" che facciano quello che vogliono, che prendano tutto il possibile e scoppino"
c@__o, questi (riferito ai due presunti casi in questione) si sono sparati medicinali essenziali per alcuni, che servono a dare speranza di vita e/o di poter combattere una malattia.
io mi incavolo per questo. sarà perché ho avuto parenti stretti che con quelle medicine hanno vinto la malattia, ed alcuni che hanno perso invece quella sfida, ma santo cielo, usare medicinali salva vita per un cosa così "inutile"......mi fa veramente venire il sangue alle vene

poi, visto che sconfiggerlo del tutto il problema, secondo me, è utopia, almeno si potrebbe cominciare ad eliminare premiazioni per chi vince, celebrazioni ect ect

perché una manifestazione come la MDD, invece che inquadrare sempre i primi, con didascalie su curriculum ed altro, non comincia lei a fare da apripista e magari evita le premiazioni, le interviste ai primi......
di certo non avrebbe un calo degli iscritti. ed anche i giornali, che se hanno 20 righe per descrivere la corsa, ne impiegano 15 per spiegare chi ha vinto, e con quale azione meravigliosa
sicuramente come dici avere accesso a farmaci "ospedalieri" configura anche un reato di contrabbando di medicinali. ma non era questo il senso del mio pensiero. voglio sperare e credere che chi si dopa non sottragga risorse a chi si cura. anzi forse paradossalmente, aumentando i volumi ne abbassa i costi.
sul resto, vedere la telecronaca dei primi alla mdd fa ridere. come vedere il derby di calcio castiglioncello-cecina. Ma vai dietro, a riprendere chi si diverte davvero, a riprendere quelli che si fermano ai ristori (ecco togliamo anche i rifornimenti volanti....)
 

afterhours

Pignone
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bianchi oltre xr4
Perche chi si dopa nel mondo amatoriale ha effettivamente qualche problema comportamentale, derivato dal desiderio di visibilità.

Il che contraddice il discorso dei soldi. L'amatore non lo fa per soldi, né per i premi. Lo fa per vanità, per non essere l'ultimo del gruppo, per essere "qualcuno", etc.etc.

Le randonnée non hanno classifiche, non sono nemmeno gare, ma c'è gente che si bomba pure li. O che taglia i percorsi (che è come fare una competizione di sollevamento pesi, ma metterli finti sul bilanciere).

Idem quelli che si pompano come vitelli di steroidi per essere "fisicati" ed acquistare abbastanza autostima da fare il ganzo con una donna/uomo. Autostima comprata sotto forma di pillole o fialette.

Io ho conosciuto un tizio che si bombava e non faceva nemmeno mezza gara. Solo per "farsi bello" nelle uscite di gruppo. E la cosa più triste è che funzionava, perché tanti compagni di uscita lo prendevano ad esempio e gli chiedevano consigli su come mangiare, come allenarsi, la tal bici, etc.. tanto che un tot di questi hanno montato le O'Symetric quando le ha montate lui....manco fosse Froome...
Poi, dopo un paio d'anni si è stufato ed ora corre a piedi.

Secondo me i soldi c'entrano poco. E ad un certo livello persino per i pro. Perché il vero sportivo, quello con la fame di vittoria, non lo fa per i soldi, lo fa per vincere, per l'adrenalina di alzare le braccia sul traguardo, di salire sul gradino più alto del podio. I soldi arrivano dopo e casomai possono anche togliere questa fame.

Ci sono i pro che corrono solo per i soli e per i contratti, e non sono i cannibali. Anzi, sono quelli che alla prima cosa che va storta vanno a casa. Uno noto per essere così è Landa ad es.

La risposta più onesta proprio di un pro è stata quella di Johnatan Vaughters, il team manager della EF, che ha smesso da corridore perché: "quando sei abituato ad andare veloce, non riesci più a tornare indietro". Intendendo che una volta imboccata la strada del doping non torni indietro.

Altri due centesimi:

-il doping libero sarebbe un'istigazione al suicidio. Nel contesto descritto sopra ci sarebbe gente che pur di vincere si farebbe arrivare l'ematocrito a n+1

-fermo restando che i soldi non sono il male assoluto che inquina tutto come molti pensano, trovo che certi sponsor potrebbero risparmiarsi di fornire soldi e materiale a gente che è palesemente piena come uova di pasqua. Solo per una questione etica e di dignità.
Fermo restando che se lo fanno vuol dire che funziona dal punto di vista economico. Quindi i cretini sono quelli che si comprano la bici del tal fenomeno delle GF (che magari poi sono gli stessi che ragliano contro "il marketing", di cui sono le vittime per eccellenza...).
ragione su tutto...non e' questione di soldi...e' questione di vincere e sentirsi forti......io non mi dopo per paura per la salute pero si che riesco a capirli.....la sensazione di vincere una gara e' incredibile!!!! sono del parere che chi viene scoperto deve essere sospeso a vita. Pero non farei tanto scandalo. Io non mi sono mai drogato neanche da giovane per uscire con gli amici pero scommetto che di tutti quelli che gridano allo scandalo ce ne sono molti che qualcosa hanno preso....
poi diciamoci la verita.......un asino per dopato che sia non diventa un cavallo da corsa....questo Portillo (che mi e' anche parecchio antipatico) si dedica a tempo pieno alla bici, mangia e vive come un pro e ha delle qualita fisiche superiori......
pero ha voluto fare il furbo e adesso deve pagare......
 

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Pignone
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Che fenomeni....
Buon giorno sono daccordo quasi su tutto io ho partecipato a Vrese contro il signor Portillo che ha fatto un numero incredibile premetto che la media oraria è di 46,7km/h e come crono uno pensa i prof fanno di più vi posso assicurare che per fare un tempo del genere io ho penensato ad un allenamento professionale ed un peso potenza esagerato, era una cronometro con 350 metri di dislivello su 22km e posso assicurarvi che la salita era molto impegnativa per essere in una cronometro un percorso per niente agevole credo che un professionista non sarebbe riuscito asfondare il muro dei 50 km/h un Dennis avrebbe fatto al max 49km/H,sono daccordo con chi dice che il livello dei cicloamatori è altissimo questo è uno che si cimentava a livello internazionale, però non concordo sui controlli a domicilio non vengono fatti a noi amatori io ne ho sostenuto uno il 22/01/2018 alle 6:30 di mattina e vi posso assicurare che uno come Portillo a parere mio è stato preso a domicilio è l'unico modo per prendere i furbetti perchè alle gare solo uno sprovveduto si fa "beccare".
credo l'abbiano preso in una gran fondo...
 
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Sorsavino

Apprendista Scalatore
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Colnago C64 + V1r (rigorosamente Disc)
Allora è vero che ci sono degli amatori che vanno come i professionisti!
.........
Certo che è vero. Solo chi poco se ne intende non lo sa.....poi ovviamente non come i migliori professionisti, o magari in salita anche meglio anche dei professionisti quelli buoni che però in salita non vanno (Cavendish e sìmilia per capirci). Va comunque fatto un distinguo. I professionisti (tutti) hanno la reperibilità h24 e 365 gg all'anno e il passaporto biologico. Ciò limita molto la loro eventuale libertà d'azione. Gli amatori, male che va, vengono controllati in qualche gara, ma extragara no, e ciò fa tutta la differenza del mondo. Il poter caricare senza ritegno a dicembre, gennaio e febbraio, senza remore perchè non si corre, per poi ripulirsi un attimo prima delle prime gare dà un grosso vantaggio......il poter magari fare un mese o due no gare per rabboccare quello che si è caricato in inverno e poter fare una seconda parte di stagione a "bomba" idem....tutte cose che i prò non possono fare. Microdosi, controlli mancati.....problemi che gli amatori che fanno le cose "per bene" non hanno. Loro basta che stiano attenti quando corrono. Per il resto giù senza limiti.
negli amatori c'è chi fa il giochetto di correre, sparire, rabboccare e vincere...
 
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