Dura Ace 13v. Come? Quando?

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Genova
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Bici
Colnago C60
Si sa qualcosa di più rispetto ai rumors che ci sono in giro?

Ci dovremmo quasi essere (inizio 2025?).
Questi costruttori stitici ci fanno pedalare sempre con roba arcaica.
Una bella svecchiata ci vorrebbe proprio.
Se ci mette tanto come il 12v a uscire in commercio...lo userà per primo ,il figlio di Evenepoel,che ad oggi sta ancora navigando nei testicoli del papà.
 
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Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Atina (Fr)
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Trek (alcune)
Beh, spererei in qualcosa di veramente innovativo, sorprendente, ma purtroppo non avrò soddisfazione.
È ancora un mondo troppo conservativo, immotivatame nostalgico.
Si potrebbero fare tante cose, vediamo solo qualche spunto.

Penso sarà completamente wireless, di conseguenza mi piacerebbe qualche nuova tecnologia per le batterie.
Se non altro per evitare deragliatori goffi e sgraziati.
Si parla da tempo di piezo per le leve e di microgenerstori nelle pulegge, ma sono piccole cose, mi piacerebbe maggiore coraggio. Le pile nucleari promettono bene per i piccoli impianti ma è sicuramente troppo presto, siamo ancora ai mV.
Non riesco neanche ad immaginare cosa succederebbe se il.pedalatore medio italico del bitume dovesse avere qualcosa di atomico sulla bicicletta.
Magari qualcosa sulla trasmissione anche della potenza oltre che dei dati in modalità wireless potrebbe essere figo.

Monocorona spero proprio di no.
Non è neanche una questione di nunero di pignoni.
Bastano semplici considerazioni: Oggi uso 52-34 con 11-30 o 11-34. Per avere lo stesso devo ovviamente conservare la corona da 52 ed il pignone più grande deve quindi essere da...52. Ma, a parte che dietro mi verrebbero un padellono ed una gabbia orrendi, per andare da 11 a 52 con 13 pignoni con ci faccio niente, ma neanche con 15.

Una cosa che nel ciclismo è totalmente deficitaria è l'integrazione delle parti, sembra tutto "arrangiato" alla meno peggio.
Telaio e gruppo sono entità del tutto scollegate se non funzionalmente, si vede che sono 2 entità appiccicate alla meglio tra di loro e basta.
Ormai quello che serve passare sono 2 tubi dell'olio, dovrebbero essere integrati negli stampi dei telai con attacchi rapidi alle uscite e non buttati alla meno peggio dentro di essi.
Inoltre le pieghe dovrebbero avere i satelliti, wireless o meno integrati direttamente nelle pieghe stesse.
Anche i computerinj sono appesi lì davanti che più posticci non si può, dovrebbero essere inseriti nelle pieghe in sedi unificate per attacchi e dimensioni.

Da un punto di vista della sicurezza un sistema abs di peso ragionevole sarebbe auspicabile.
Allargando un minimo l'orizzonte, il radar posteriore dovrebbe essere integrato nel sottosella, o nel reggisella o ancora nel tubo piantone. Anche un avvisatore acustico automatico che "guarda" davanti integrato nella piega insieme ad un farò, integrato anch'esso non sarebbe male.
Il 1050 ha l'avvisatore acustico ma ovviamente è ad azionamento soltanto manuale.
 
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23 Ottobre 2015
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Bici
Cube, Specialized
Beh, spererei in qualcosa di veramente innovativo, sorprendente, ma purtroppo non avrò soddisfazione.
È ancora un mondo troppo conservativo, immotivatame nostalgico.
Si potrebbero fare tante cose, vediamo solo qualche spunto.

Penso sarà completamente wireless, di conseguenza mi piacerebbe qualche nuova tecnologia per le batterie.
Se non altro per evitare deragliatori goffi e sgraziati.
Si parla da tempo di piezo per le leve e di microgenerstori nelle pulegge, ma sono piccole cose, mi piacerebbe maggiore coraggio. Le pile nucleari promettono bene per i piccoli impianti ma è sicuramente troppo presto, siamo ancora ai mV.
Non riesco neanche ad immaginare cosa succederebbe se il.pedalatore medio italico del bitume dovesse avere qualcosa di atomico sulla bicicletta.
Magari qualcosa sulla trasmissione anche della potenza oltre che dei dati in modalità wireless potrebbe essere figo.

Monocorona spero proprio di no.
Non è neanche una questione di nunero di pignoni.
Bastano semplici considerazioni: Oggi uso 52-34 con 11-30 o 11-34. Per avere lo stesso devo ovviamente conservare la corona da 52 ed il pignone più grande deve quindi essere da...52. Ma, a parte che dietro mi verrebbero un padellono ed una gabbia orrendi, per andare da 11 a 52 con 13 pignoni con ci faccio niente, ma neanche con 15.

Una cosa che nel ciclismo è totalmente deficitaria è l'integrazione delle parti, sembra tutto "arrangiato" alla meno peggio.
Telaio e gruppo sono entità del tutto scollegate se non funzionalmente, si vede che sono 2 entità appiccicate alla meglio tra di loro e basta.
Ormai quello che serve passare sono 2 tubi dell'olio, dovrebbero essere integrati negli stampi dei telai con attacchi rapidi alle uscite e non buttati alla meno peggio dentro di essi.
Inoltre le pieghe dovrebbero avere i satelliti, wireless o meno integrati direttamente nelle pieghe stesse.
Anche i computerinj sono appesi lì davanti che più posticci non si può, dovrebbero essere inseriti nelle pieghe in sedi unificate per attacchi e dimensioni.

Da un punto di vista della sicurezza un sistema abs di peso ragionevole sarebbe auspicabile.
Allargando un minimo l'orizzonte, il radar posteriore dovrebbe essere integrato nel sottosella, o nel reggisella o ancora nel tubo piantone. Anche un avvitatore acustico automatico che "guarda" davanti integrato nella piega insieme ad un farò, integrato anch'esso non sarebbe male.
Il 1050 ha l'avvisatore acustico ma ovviamente è ad azionamento soltanto manuale.
Ottime considerazioni.
Anche io mi sono sempre chiesto perché del mono quando ho pignoni dietro enormi che vanificano ogni guadagno di peso.
Vedrei bene il cambio integrato nel mozzo col mono davanti, magari con più salto di quello attualmente disponibile.

Per quanto riguarda tubi dei freni e supporti integrali dipende dal costruttore del telaio, non del gruppo.

Infine le batterie “nucleari”, in realtà non sono propriamente nucleari, non emettono radiazioni e anche se con poca potenza, basterebbe collegarne assieme diverse per ottenere potenza maggiori, è una tecnologia promettente che necessita sviluppo.
 

Space Invader

#include <bike.h>
25 Gennaio 2023
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Bici
Per come ci vedo in questi giorni è andata già bene che non ho scritto 9925...
Benvenuto nel club, quindi (dove - nel mio caso - la “v” in 13v indica il numero sovrapposto di occhiali da vista necessari alla manutenzione di precisione) :mrgreen:

Perché fermarsi a n velocità? Si parla da diversi anni di cambi CVT* sulle bici: alcuni prodotti/prototipi esistono, sebbene siano ingombranti e non scevri da problemi (che vanno dallo standard in uso all’operatività/manutenibilità): s’immagini un siffatto srampagnolimano (ok, non mi viene niente di meglio per definire i tre maggiori indiziati), il cui software – altresì raccogliendo le informazioni dal PM et al.** – determini automaticamente (ed opzionalmente: l’override manuale è sempre presente - ammetto inoltre una enorme curiosità nel vedere come il kickdown dell’automatico si possa comportare durante un rilancio) la combinazione di rapporti ottimali per la strada/potenza/fatica del ciclista. Tralasciando il fatto che siffatta tecnologia causerebbe (causerà: non credo sia lontana nel tempo) aggressive discussioni al cui confronto la diatriba disco/rim equivarrebbe ad una partita a briscola, l’implementazione funzionale sarebbe definitivamente un game changer.

*Decenni or sono, una donzella che stavo accompagnando a casa dopo una festicciola osservava incuriosita la leva del cambio automatico CVT della mia auto di quei tempi e mi chiese “Cosa significa PRNDL?”. La mia laconica risposta “PReNDiLo” mise fine alla conversazione (no, niente di quello che credete voi!) :mrgreen:
**E non mi azzardo a parlare del sottoprodotto ottenuto dall’impressionante granularità delle metriche raccolte per l’analisi post-uscita da far fagocitare ai vari software preposti.
 
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Space Invader

#include <bike.h>
25 Gennaio 2023
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Bici
Io eliminerei la catena

Del sistema cardano di ceramicspeed non si sa più niente?
Probabilmente il CeramicSpeed DrivEn non ha avuto trazione (battuta sottointesa :mrgreen:) poiché – considerazione personale, s’intende – non aggiunge nulla di effettivamente innovativo rispetto al sistema tradizionale (traduzione: la stessa cosa fatta in maniera differente scevra da vantaggi tangibili), sebbene ipotizzi che a) ci stiano ancora lavorando (dal prototipo al prodotto finito non è così lineare) b) sono verosimilmente arrivati alla mia stessa conclusione ed hanno temporaneamente riposto il progetto nel cassetto in attesa di idee e/o tempi migliori.

È mia ferma convinzione che qualsiasi innovazione legata - in generale - alle tecnologie in uso sulle bici sia vincolata alla regola:

a) Dev’essere leggera.
b) Dev’essere affidabile.
c) Dev'essere esteticamente gradevole.
d) Deve costare poco.

Ora, sceglietene tre :mrgreen:
 
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Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
7.072
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Italia
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Bici
Colnago V3Rs
Beh, spererei in qualcosa di veramente innovativo, sorprendente, ma purtroppo non avrò soddisfazione.
È ancora un mondo troppo conservativo, immotivatame nostalgico.
Si potrebbero fare tante cose, vediamo solo qualche spunto.

Penso sarà completamente wireless, di conseguenza mi piacerebbe qualche nuova tecnologia per le batterie.
Se non altro per evitare deragliatori goffi e sgraziati.
Si parla da tempo di piezo per le leve e di microgenerstori nelle pulegge, ma sono piccole cose, mi piacerebbe maggiore coraggio. Le pile nucleari promettono bene per i piccoli impianti ma è sicuramente troppo presto, siamo ancora ai mV.
Non riesco neanche ad immaginare cosa succederebbe se il.pedalatore medio italico del bitume dovesse avere qualcosa di atomico sulla bicicletta.
Magari qualcosa sulla trasmissione anche della potenza oltre che dei dati in modalità wireless potrebbe essere figo.

Monocorona spero proprio di no.
Non è neanche una questione di nunero di pignoni.
Bastano semplici considerazioni: Oggi uso 52-34 con 11-30 o 11-34. Per avere lo stesso devo ovviamente conservare la corona da 52 ed il pignone più grande deve quindi essere da...52. Ma, a parte che dietro mi verrebbero un padellono ed una gabbia orrendi, per andare da 11 a 52 con 13 pignoni con ci faccio niente, ma neanche con 15.

Una cosa che nel ciclismo è totalmente deficitaria è l'integrazione delle parti, sembra tutto "arrangiato" alla meno peggio.
Telaio e gruppo sono entità del tutto scollegate se non funzionalmente, si vede che sono 2 entità appiccicate alla meglio tra di loro e basta.
Ormai quello che serve passare sono 2 tubi dell'olio, dovrebbero essere integrati negli stampi dei telai con attacchi rapidi alle uscite e non buttati alla meno peggio dentro di essi.
Inoltre le pieghe dovrebbero avere i satelliti, wireless o meno integrati direttamente nelle pieghe stesse.
Anche i computerinj sono appesi lì davanti che più posticci non si può, dovrebbero essere inseriti nelle pieghe in sedi unificate per attacchi e dimensioni.

Da un punto di vista della sicurezza un sistema abs di peso ragionevole sarebbe auspicabile.
Allargando un minimo l'orizzonte, il radar posteriore dovrebbe essere integrato nel sottosella, o nel reggisella o ancora nel tubo piantone. Anche un avvisatore acustico automatico che "guarda" davanti integrato nella piega insieme ad un farò, integrato anch'esso non sarebbe male.
Il 1050 ha l'avvisatore acustico ma ovviamente è ad azionamento soltanto manuale.
Di tutte le cose che hai detto quella che vedo possibile è l’integrazione del gruppo nel telaio, con tubi, connettori, cavi, display, ecc… integrati nel telaio e standard per l’interconnessione con i gruppi stessi, per una serie di motivi non tecnici ma di business.
  1. Dopo il disc serve qualcosa che porti a un rinnovo del parco bici, altrimenti il mercato di sostituzione naturale non bastera’ a sostenere l’industria
  2. L’integrazione in generale è il trend delle ultime innovazioni (ad es. Pieghe integrate)
  3. Un primo approccio all’integrazione telaio/gruppo è gia’ iniziato con sram e con l’udh, ora mi aspetto una risposta da shimano
  4. Se invece dello standard facessero un brevetto e se lo spartissero fra shimano e sram (e telaisti principali) potrebbero tagliare fuori i cinesi che sono il vero pericolo per i costruttori di gruppi storici (ma occhio all’antitrust)
Un’altra possibile innovazione che vedo per il mondo gravel è la trasmissione a cinghia con cambio interno, ma questa la vedo meno probabile.
 
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AXA

Passista
11 Settembre 2015
3.962
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Rovereto
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Bici
Emonda SLR
Un gruppo wireless con batterie "classiche" di grosse dimensioni che rovinano l'estetica dei deragliatori lo evito volentieri. Piuttosto semi wireless come ora e ricaricabile da un'unica porta (magari type C).
Ci sarebbe già un discreto lavoro da fare sull'attuale generazione: cassette pignoni rumorose, guarniture pesanti e soggette a rotture e PM di serie scandaloso. Anche il reparto freni tra dischi e pastiglie può essere migliorato.
13v ed integrazioni varie ben accette ma darei priorità a un gruppo solido ed affidabile.
 

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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
3.038
3.207
54
Venezia
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Bici
Specialiezed
Io eliminerei la catena

Del sistema cardano di ceramicspeed non si sa più niente?
Quel sistema è vecchio come il cucco e per di piu' molto esoso, dispersivo e pesante

Invece eliminare la catena metallica di medioevale memoria e sostituirla con una in Tecnopolimeri realizzata con Tecnologia additiva.
Dovrebbe essere possibile. Riduci attriti, riduci peso e sopra tutto e non ultimo, non ti sporchi piu' il polpaccio :mrgreen: