Durability - parliamone qui

pianpianello

Pignone
19 Dicembre 2020
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Se diciamo invece che durability diciamo “decadimento della performance nel tempo dovuta all’effetto della fatica” allora diventa accettabile come concetto? :)

Sì perché almeno è in italiano, altrimenti abbiamo già troppo inglese con i workout sul trainer guardando il powermeter, dove dobbiamo stare attenti alle RPM (Revolutions per minute) invece che alle PAL (Pedalate al minuto). :mrgreen:

Comunque se io vi dicessi che io riesco a stare dietro a Pogacar, però poi la mia prestazione decade nel tempo, scommetto che mi chiedereste prima quanti watt ho, quanti kilojoule ho speso, cosa ho mangiato, quanto peso, se mi sono idratato... Invece con la durability diventa tutto più semplice: purtroppo io ho una durability di 5 secondi, invece Pogacar ha una durability di 1 ora, che peccato.

Che poi bisogna dire che per motivi psicologici magari ci possono essere persone che quando dicono di essere "a tutta" non sono veramente a tutta, mentre altre che "a tutta" spingono come pazzi al costo di demolirsi. Magari poi i primi sono quelli che hanno più durability, perché riescono a ripetere i valori dei test, mentre i secondi no.
 

Scud82

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Sì perché almeno è in italiano, altrimenti abbiamo già troppo inglese con i workout sul trainer guardando il powermeter, dove dobbiamo stare attenti alle RPM (Revolutions per minute) invece che alle PAL (Pedalate al minuto). :mrgreen:

Comunque se io vi dicessi che io riesco a stare dietro a Pogacar, però poi la mia prestazione decade nel tempo, scommetto che mi chiedereste prima quanti watt ho, quanti kilojoule ho speso, cosa ho mangiato, quanto peso, se mi sono idratato... Invece con la durability diventa tutto più semplice: purtroppo io ho una durability di 5 secondi, invece Pogacar ha una durability di 1 ora, che peccato.

Che poi bisogna dire che per motivi psicologici magari ci possono essere persone che quando dicono di essere "a tutta" non sono veramente a tutta, mentre altre che "a tutta" spingono come pazzi al costo di demolirsi. Magari poi i primi sono quelli che hanno più durability, perché riescono a ripetere i valori dei test, mentre i secondi no.
I termini in inglese sono comodi , sia perchè viviamo in un mondo globalizzato e sono quindi termini comprensibili a tutti , sia perchè spesso certi inglesismi hanno una certa capacità di sintesi difficile da trovare in italiano.

La durability è un aspetto fondamentale per tutti, specialmente per noi amatori, piu' importante molte volte della tanto blasonata FTP, magari certe persone si ammazzano per avere, 10 watt in piu di ftp su un test e poi in gara fanno la prima salita a 300 watt, la seconda 250 e la terza a spinta
 

TheLordofBike

Passista
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Sì perché almeno è in italiano, altrimenti abbiamo già troppo inglese con i workout sul trainer guardando il powermeter, dove dobbiamo stare attenti alle RPM (Revolutions per minute) invece che alle PAL (Pedalate al minuto). :mrgreen:

Comunque se io vi dicessi che io riesco a stare dietro a Pogacar, però poi la mia prestazione decade nel tempo, scommetto che mi chiedereste prima quanti watt ho, quanti kilojoule ho speso, cosa ho mangiato, quanto peso, se mi sono idratato... Invece con la durability diventa tutto più semplice: purtroppo io ho una durability di 5 secondi, invece Pogacar ha una durability di 1 ora, che peccato.

Che poi bisogna dire che per motivi psicologici magari ci possono essere persone che quando dicono di essere "a tutta" non sono veramente a tutta, mentre altre che "a tutta" spingono come pazzi al costo di demolirsi. Magari poi i primi sono quelli che hanno più durability, perché riescono a ripetere i valori dei test, mentre i secondi no.

La durability interviene a domini un po più ampi...

ciclista 1: spinge 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h)...eppure dopo 3h che gira le gambe a 100w è comunque stanco.

ciclista 2: spinge sempre gli stessi 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h), dopo 3h è "fresco" e inizia a sentire la stanchezza solo dopo 6h di pedalata.

Ciclista 1 e 2 hanno gli stessi valori su test da 3min, 6min, 12min e 60min.
 
22 Marzo 2007
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human-powered
Comunque se io vi dicessi che io riesco a stare dietro a Pogacar
Bravo!
però poi la mia prestazione decade nel tempo
Anche la sua (alla lunga, eh) :)
scommetto che mi chiedereste prima quanti watt ho, quanti kilojoule ho speso, cosa ho mangiato, quanto peso, se mi sono idratato...
Forse
Invece con la durability diventa tutto più semplice: purtroppo io ho una durability di 5 secondi, invece Pogacar ha una durability di 1 ora, che peccato.
Però non fare confusione: i "5 secondi" sono solo la tua sostenibilità momentanea di quel ritmo, non è detto abbiano direttamente a che vedere con la durability (o come preferisci chiamarla). Il confronto "5 secondi" vs "1 ora", da solo, non è un indice di durabilità.
Che poi bisogna dire che per motivi psicologici magari ci possono essere persone che quando dicono di essere "a tutta" non sono veramente a tutta, mentre altre che "a tutta" spingono come pazzi al costo di demolirsi. Magari poi i primi sono quelli che hanno più durability, perché riescono a ripetere i valori dei test, mentre i secondi no.
Anche i motivi psicologici rientrano nell'espressione della prestazione, siccome passa tramite la percezione dello sforzo e come essa viene modificata da vari elementi interni ed esterni. Per questo è rilevante usare anche indici soggettivi di carico interno e confrontarli con gli altri indici :)
 
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Yamakasi

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Sì perché almeno è in italiano, altrimenti abbiamo già troppo inglese con i workout sul trainer guardando il powermeter, dove dobbiamo stare attenti alle RPM (Revolutions per minute) invece che alle PAL (Pedalate al minuto). :mrgreen:

Comunque se io vi dicessi che io riesco a stare dietro a Pogacar, però poi la mia prestazione decade nel tempo, scommetto che mi chiedereste prima quanti watt ho, quanti kilojoule ho speso, cosa ho mangiato, quanto peso, se mi sono idratato... Invece con la durability diventa tutto più semplice: purtroppo io ho una durability di 5 secondi, invece Pogacar ha una durability di 1 ora, che peccato.

Che poi bisogna dire che per motivi psicologici magari ci possono essere persone che quando dicono di essere "a tutta" non sono veramente a tutta, mentre altre che "a tutta" spingono come pazzi al costo di demolirsi. Magari poi i primi sono quelli che hanno più durability, perché riescono a ripetere i valori dei test, mentre i secondi no.

Meglio che usi l'inglese, perché se l'acronimo di RPM l'hai beccato, quello in italiano un po' meno...
 

Doctor Speck

Ötztalnauta
18 Settembre 2004
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La durability interviene a domini un po più ampi...

ciclista 1: spinge 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h)...eppure dopo 3h che gira le gambe a 100w è comunque stanco.

ciclista 2: spinge sempre gli stessi 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h), dopo 3h è "fresco" e inizia a sentire la stanchezza solo dopo 6h di pedalata.

Ciclista 1 e 2 hanno gli stessi valori su test da 3min, 6min, 12min e 60min.

Bravo!

Anche la sua (alla lunga, eh) :)

Forse

Però non fare confusione: i "5 secondi" sono solo la tua sostenibilità momentanea di quel ritmo, non è detto abbiano direttamente a che vedere con la durability (o come preferisci chiamarla). Il confronto "5 secondi" vs "1 ora", da solo, non è un indice di durabilità.

Anche i motivi psicologici rientrano nell'espressione della prestazione, siccome passa tramite la percezione dello sforzo e come essa viene modificata da vari elementi interni ed esterni. Per questo è rilevante usare anche indici soggettivi di carico interno e confrontarli con gli altri :)
Propositi per il 2025: riuscire a essere diplomatico come voi 2
 

pianpianello

Pignone
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poi in gara fanno la prima salita a 300 watt, la seconda 250 e la terza a spinta
Evidentemente la prima salita ha esagerato, o no? Magari ha pure una FTP e zone sovrastimate o sbagliate, oppure si è alimentato diversamente, senza contare che in gara poi la situazione può cambiare per fattori psicologici.

ciclista 1: spinge 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h)...eppure dopo 3h che gira le gambe a 100w è comunque stanco.

ciclista 2: spinge sempre gli stessi 100w (inteso come un valore pari ad 1/3 rispetto al valore che puoi spingere per 1h), dopo 3h è "fresco" e inizia a sentire la stanchezza solo dopo 6h di pedalata.

Ciclista 1 e 2 hanno gli stessi valori su test da 3min, 6min, 12min e 60min.
Il ciclista 1 deve avere per forza problemi di salute oppure gravi problemi di posizionamento in sella. O mille altri problemi: ha mangiato poco o male, non è abituato a fare giri più lunghi di un'oretta, ecc. Un terzo di FTP è una potenza ridicola.

Poi citi i test, ma tutti i test che citi sono su sforzi abbastanza intensi o comunque glucidici, mentre 3 ore a ritmo ridicolo (1/3 di FTP è zona 1) è un tipo di metabolismo completamente diverso.

Capisco il concetto di durability, ma metto in dubbio la sua utilità perché è la risultante di un sacco di variabili che andrebbero valutate singolarmente, e non nell'insieme.
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
Evidentemente la prima salita ha esagerato, o no? Magari ha pure una FTP e zone sovrastimate o sbagliate, oppure si è alimentato diversamente, senza contare che in gara poi la situazione può cambiare per fattori psicologici.


Il ciclista 1 deve avere per forza problemi di salute oppure gravi problemi di posizionamento in sella. O mille altri problemi: ha mangiato poco o male, non è abituato a fare giri più lunghi di un'oretta, ecc. Un terzo di FTP è una potenza ridicola.

Poi citi i test, ma tutti i test che citi sono su sforzi abbastanza intensi o comunque glucidici, mentre 3 ore a ritmo ridicolo (1/3 di FTP è zona 1) è un tipo di metabolismo completamente diverso.

Capisco il concetto di durability, ma metto in dubbio la sua utilità perché è la risultante di un sacco di variabili che andrebbero valutate singolarmente, e non nell'insieme.
non mi pare tu abbia capito molto il concetto di durability ne che questa è una misura e una performance abbastanza distaccata da ftp

per l'appunto si tratta di capire quanto rende un atleta dopo aver accumulato un certo affaticamento, e allenare la capacità di rendere dopo aver accumulato lavoro/ore ecc.

che è una performance difficile sicuramente da quantificare ma fondamentale per svariati tipi di gare amatoriali e spesso una lacuna degli amatori
 

pianpianello

Pignone
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non mi pare tu abbia capito molto il concetto di durability ne che questa è una misura e una performance abbastanza distaccata da ftp
Ho capito benissimo che non dipende esclusivamente da FTP, ma da tante altre cose che ho parzialmente citato, tra cui la curva di potenza (inclusa la parte bassa come la potenza in zona 2), l'alimentazione, fattori psicologici, ecc. Sono tutte cose di cui già si parla e vengono analizzate separatamente, mi sembra poco utile e fuorviante cercare di metterle tutte insieme in un concetto vago come la durability.

Ho appena guardato il video di Brambilla a inizio thread, non l'avevo ancora fatto, e guarda caso cita esattamente i fattori che ho citato io, indicando però come gli studi sulla potenza lipidica non siano ancora stati fatti. Non mi dico che sono un genio da solo soltanto perché altrimenti poi mi prendete per il culo, ma dovrei farmi un applauso. gandalf:))):

Se negli studi introdurranno come fattori tutta la curva di potenza, inclusa la potenza lipidica, l'alimentazione in generale e l'assorbimento di glucosio in allenamento, la qualità dei recuperi e del riposo incluso il sonno, e anche i fattori psicologici se possibile in qualche modo, allora poi se emergono ancora differenze tra atleti potremo parlare in maniera più seria di durability, secondo me. Al momento resto coi miei dubbi, e con un particolare sospetto nei confronti della potenza lipidica (cioè una zona 2 particolarmente alta negli atleti in cui si rileva maggior durability).
 

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Ho capito benissimo che non dipende esclusivamente da FTP, ma da tante altre cose che ho parzialmente citato, tra cui la curva di potenza (inclusa la parte bassa come la potenza in zona 2), l'alimentazione, fattori psicologici, ecc. Sono tutte cose di cui già si parla e vengono analizzate separatamente, mi sembra poco utile e fuorviante cercare di metterle tutte insieme in un concetto vago come la durability.

Ho appena guardato il video di Brambilla a inizio thread, non l'avevo ancora fatto, e guarda caso cita esattamente i fattori che ho citato io, indicando però come gli studi sulla potenza lipidica non siano ancora stati fatti. Non mi dico che sono un genio da solo soltanto perché altrimenti poi mi prendete per il culo, ma dovrei farmi un applauso. gandalf:))):

Se negli studi introdurranno come fattori tutta la curva di potenza, inclusa la potenza lipidica, l'alimentazione in generale e l'assorbimento di glucosio in allenamento, la qualità dei recuperi e del riposo incluso il sonno, e anche i fattori psicologici se possibile in qualche modo, allora poi se emergono ancora differenze tra atleti potremo parlare in maniera più seria di durability, secondo me. Al momento resto coi miei dubbi, e con un particolare sospetto nei confronti della potenza lipidica (cioè una zona 2 particolarmente alta negli atleti in cui si rileva maggior durability).
A me questa "durability" è sempre sembrata abbastanza una stronzata. Mi pare un concetto secondario che deriva da altri parametri già conosciuti e più oggettivi, come la curva di potenza, la capacità anaerobica, e l'alimentazione. Potrebbero sicuramente entrare in gioco anche fattori psicologici. In altre parole, la parola "durability" mi sembra un concetto fuorviante.
ok :°°( :°°(
 

pianpianello

Pignone
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Se non ci fossi io a dirvi che la durability non esiste voi credereste ancora che la terra è tonda! Non mettete mai in dubbio niente! Usate il cervello! Io sono uno che ragiona invece, su tutto, anche su cose che voi nemmeno vi sognereste mai di prendere in considerazione. Ad esempio, se la terra è veramente tonda, avete mai pensato che allora... la pianura non esiste? L'altimetria di ogni uscita sarebbe sempre curva. Questa non la sapevate eh?
 
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canserbero

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17 Settembre 2017
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Se non ci fossi io a dirvi che la durability non esiste voi credereste ancora che la terra è tonda! Non mettete mai in dubbio niente! Usate il cervello! Io sono uno che ragiona invece, su tutto, anche su cose che voi nemmeno vi sognereste mai di prendere in considerazione. Ad esempio, se la terra è veramente tonda, avete mai pensato che allora... la pianura non esiste? L'altimetria di ogni uscita sarebbe sempre curva. Questa non la sapevate eh?
Guarda, io ho cercato di essere anche morbido nella mia risposta, ma la mia impressione è che ora hai esagerato. A priori non ho grossa considerazione chi allena, ma stando al tuo primo messaggio di oggi la conclusione è che chi allena in WT è un emerito deficiente
 
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Se negli studi introdurranno come fattori tutta la curva di potenza, inclusa la potenza lipidica, l'alimentazione in generale e l'assorbimento di glucosio in allenamento, la qualità dei recuperi e del riposo incluso il sonno, e anche i fattori psicologici se possibile in qualche modo, allora poi se emergono ancora differenze tra atleti potremo parlare in maniera più seria di durability, secondo me. Al momento resto coi miei dubbi, e con un particolare sospetto nei confronti della potenza lipidica (cioè una zona 2 particolarmente alta negli atleti in cui si rileva maggior durability).
Secondo me dovresti vedere il concetto più come un indice utile a te per avere un modo di valutare e controllare l'evoluzione delle tue capacità, più che per fare confronti fra atleti.
Puoi anche non aumentare in modo statisticamente significativo la tua potenza critica (perché la resa della pratica ovviamente ad un certo punto tende a ridursi), ma ciò non esclude la possibilità di di poter sostenere uno sforzo a maggiore % della potenza critica dopo un certo sforzo precedente. Sono aspetti parzialmente indipendenti, non si sovrappongono al legame fra intensità e durata. Pensa alla definizione generale di durabilità: capacità di mantenere i livelli prestazionali iniziali.
Sicuramente è più rilevante per chi ha un livello di fitness molto elevato, e certamente molte prescrizioni ed esercizi sono in comune con altri possibili obiettivi, ma penso sia comunque utile per monitorare meglio le cose un po' per tutti.
Poi, ovviamente, sei libero di fare ciò che vuoi :)
 

TheLordofBike

Passista
4 Ottobre 2007
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Evidentemente la prima salita ha esagerato, o no? Magari ha pure una FTP e zone sovrastimate o sbagliate, oppure si è alimentato diversamente, senza contare che in gara poi la situazione può cambiare per fattori psicologici.


Il ciclista 1 deve avere per forza problemi di salute oppure gravi problemi di posizionamento in sella. O mille altri problemi: ha mangiato poco o male, non è abituato a fare giri più lunghi di un'oretta, ecc. Un terzo di FTP è una potenza ridicola.

Poi citi i test, ma tutti i test che citi sono su sforzi abbastanza intensi o comunque glucidici, mentre 3 ore a ritmo ridicolo (1/3 di FTP è zona 1) è un tipo di metabolismo completamente diverso.

Capisco il concetto di durability, ma metto in dubbio la sua utilità perché è la risultante di un sacco di variabili che andrebbero valutate singolarmente, e non nell'insieme.

Sono i classici test che vengono fatti per definire il profilo potenza e "profilo metabolico" di un atleta.

Posso garantire che, anche senza problemi di salute e/o gravi problemi di posizionamento...dopo 3h "a bassa intensità" ci può comunque essere un'affaticamento generalizzato se non si è "allenati a stare in sella". Cosi, per parlare in italiano.

Ciò detto, riprendendo i famigerati professionisti...i 270w di Pogacar (FTP 440w?) possono essere equivalenti a 180w di uno che ha FTP a 300w...Tadej fa allenamenti da 5h a 270w "senza grossi problemi" (dice che fa giri da 5h a 300-340w in Z2) ...l'atleta con FTP a 300w non è affatto detto che riesca a fare 5h a 180w senza tanti problemi.
E si che il primo, ha un dispendio calorico orario generale ben più elevato del secondo.
 

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