La seconda foto è della vittoria all'Amstel, quando lo ha usato in gara.
Comunque, che ci sia stata tanta refratterietà all'utilizzo dei Pm è vero. Mi ricordo anche Nibali che metteva il nastro adesivo sul campo dei watt dell'Srm quando correva per la Astana per "non farsi influenzare"....ma sono tutti preconcetti fondamentalmente basati sul non sapere come funziona. Che poi a leggere tante discussioni anche nelle sezioni dedicate mi pare che sia evidente che tanti pur avendolo non capiscono bene a cosa serva e come utilizzarlo al meglio....figurarsi quelli che non ne hanno mai usato uno...
Poi nelle giovanili i test per verificare la V02max, lattato, etc.. si facevano anche prima che esistessero i Pm per verificare la "cilindrata" del corridore.
Ad ogni modo io non ho introdotto questo discorso per fare paragoni tra Riis e Pogacar e cose delle genere. Quelli sono i soliti retropensieri di chi vuol leggere quello che gli pare in base al colore dell'avatar.
A me incuriosisce capire come si sia evoluto il ciclismo in un lasso di tempo molto rapido. Praticamente dal 2019 (dal Tour di Bernal) c'è stato un cambio di paradigma ed hanno cominciato a dominare i giovanissimi, sia come vittorie che come presenza in gruppo. Che sia dovuto all'uso dei Pm non credo. Non c'è stato un cambio graduale, ma repentino. Si è passati dai Froome e Thomas dominatori ultratrentenni ai 20enni in una stagione. Cosa si è scoperto coi Pm?! Ed oltretutto in un giro di lancette vari 30enni sono stati messi fuori dai giochi: Aru, Dumoulin, Van Garderen, Dennis. A cui si aggiungono loro coetanei che corrono ancora, ma sembrano non muoverla più tipo Pinot e Bardet, in parte Sagan; ed altri che sono fuori dai giochi per motivi misteriosi: Quintana e Lopez.
Cioè, non è solo che sono arrivati i giovanissimi, ma che
contemporaneamente quelli attorno ai 30 non sono stati più competitivi. Non usano i Pm?
A questo si aggiunge che sempre in contemporanea praticamente le medie orarie sono schizzate, e non di poco*. E che si è tornati ad avere corridori competitivi non solo su singole corse, ma su tutte le corse. Cosa inusitata per oltre 30 anni (per dire, i Froome e Contador nelle classiche manco ci si mettevano praticamente).
Il ritorno a vincitori in giovane età e la polivalenza è una cosa che io ho salutato positivamente, in quanto c'è sempre stata "prima" (da Coppi a Gimondi) e non si capiva perché uno di 23 anni non potesse competere in un GT, se non per vaghi discorsi sulla maturazione, etc...idem la polivalenza.
Quello che mi chiedo è come mai di colpo? Quali sono i fattori determinanti? Il materiale? Le bici aerodinamiche sono alla base delle medie orarie record di ogni classica di quest'anno? (Alla faccia allora di chi prende per il cü l'aerodinamica all'uscita di ogni prodotto).
E ripeto, non è il campione generazionale ad incuriosirmi (è ovvio che ne salti fuori uno ogni tanto), ma il fatto che i cambiamenti sono stati repentini e che ora la situazione è omogenea. Per dire, l'età media del podio dell'Amstel di ieri è
23 anni.
Bernal e Pogacar sono i più giovani vincitori del Tour
di sempre. Ayuso il più giovane a podio in un GT di sempre.
*Queste sono le medie orarie delle ultime 10 edizioni di alcune classiche corse fin qui:
Sanremo (quest'anno non si è fatto record assoluto per 17")
Vedi l'allegato 398002
Fiandre (2023 record assoluto)
Vedi l'allegato 398003
Roubaix (2023 record)
Vedi l'allegato 398004
Amstel
Vedi l'allegato 398006
Tour (2022 record assoluto)
Vedi l'allegato 398019
Quindi non si tratta di considerare dei singoli, ma che negli ultimi 3-4 anni le medie si sono alzate.
Materiali? Preparazione? l'età?
Ok, ma quali? A me interessa capire questo.