...epopea focus...!!!

rapportoagile

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...... probabilmente non lo elimineresti ma ci sarebbero molto meno problemi di questo tipo

Mah.... ci sono numerose ditte italiane che sono mooolto carenti nella comunicazione con il cliente, e assolutamente poco serie per quel che riguarda la garanzia. Mi fiderei molto di più dei tedeschi, ....purtroppo.....
 

lucianogiuseppe

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I Carabinieri bisogna chiamarli per cose molto più serie, però ogni volta che subisco un'ingiustizia o un sopruso, mi basta dire la frase:" Chiamo i Carabinieri e faccio mettere tutto a Verbale..." che tutti i miei problemi si sono sempre risolti all'istante...forse perchè chi sa di sbagliare, ha paura che gli si scoprano anche altri peccati...!!!
 

gattonero

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...queste sono le foto del telaio"nuovo"che mi hanno inviato in sostituzione di quello precedente...
....
a me sembra una scheggiatura della vernice, andrebbe visto di persona, etc., ma cosí dalla foto non sembra una criccatura


Mah.... ci sono numerose ditte italiane che sono mooolto carenti nella comunicazione con il cliente, e assolutamente poco serie per quel che riguarda la garanzia. Mi fiderei molto di più dei tedeschi, ....purtroppo.....
Non é detto che il campanilismo sia una soluzione, purtroppo!


....
ma se focus riconosce il difetto,e mi invia un telaio sostitutivo,è normale che io debba pagare per lo smontaggio e il rimontaggio?
dipende fortemente dal produttore, la garanzia deve essre scritta in chiaro, ma onestamente: quanti di noi leggono per filo e per segno tutta la garanzia prima o al momento dell'acquisto?


... Di sicuro, anche se in minima parte, nel totale c è anche la parte manutenzione. Fidatevi che nessuno ci rimette.....
Mi sembra un discorso sterile.
Si fa sempre un gran parlare, e con eccessi di misura.
Fare i miliardi tirando su una serranda e vendendo bici é una cosa molto, molto difficile. La maggior parte dei negozianti guadagna quel che puó, e se fate i conti con gli orari, le preoccupazioni, la concorrenza, gli aggiornamenti.... siete sicuri che per un ora di lavoro il negoziante guadagna piú di voi?
Quanto alla manutenzione, dipende dagli accordi presi. Queste cose vanno messe in chiaro col cliente, e solo in pochi casi il produttore concede automaticamente un rimborso al venditore, e quest'ultimo ha da tirare avanti la baracca anziché smontare e rimontare un telaio per un difetto non da lui causato.
Specie se parliamo di un prodotto che é stato acquistato in separata sede, il venditore é responsabile del lavoro fatto e dei pezzi forniti, ma non é tenuto a fornire montaggi/smontaggi gratuiti per i primi, se non per "tenersi il cliente", avendo cosí una perdita di ore di lavoro, e quindi di guadagno da altre cose.
 

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Ma gattonero tu sei SICURO che la manodopera non vada fatturata al produttore? O e' solo il produttore che non te lo concede pur dovendo (in teoria)?

Mi spiego: io vendevo automobili (che se non sbaglio hanno norme di garanzie diverse, ma sui costi di manodopera non ricordo specifiche differenze) e sono certo che il concessionario non fatturava MAI al cliente la manodopera per un intervento in garanzia approvato dalla casa.
 

rapportoagile

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...non fatturava MAI al cliente la manodopera per un intervento in garanzia approvato dalla casa.

Come dicevo, dipende dalla Casa. Le marche di moto di cui ero concessionario specificavano nero su bianco che la manod'opera per interventi in garanzia, era a carico dell'acquirente, e all'atto della vendita egli ne firmava una copia. Quindi aveva poco da incaxxarsi dopo.
Ovvio che non è giusto, ed era per questo che io, per non rimetterci la faccia, sostituivo il pezzo senza far pagare una Lira al cliente. Ma questa "bella figura" mi costava parecchio, perché a fine mese il mio meccanico la busta paga la prendeva (giustamente) e questa la "riempivo" io. Inoltre non era neppure pubblicità, perchè i clienti lo ritenevano normale che non dovessero pagare nulla, anzi a volte erano pure seccati che dovevano stare senza moto per qualche tempo, e questo nonostante avessero firmato le clausele di garanzia, ma ovviamente non avevano mai letto.

Comunque concordo al 100% con Gattonero, che si vede che è del settore.
Prima di sparlare di rivenditori e commercianti, sappiate che molti arrivano a fine mese, con molto meno di quello che prende un operaio. Perché continuano? Perchè trovare lavoro non è facile; perchè per molti lavorare in proprio è un motivo di orgoglio; perchè in fondo si spera sempre in una ripresa, che spesso non arriva mai...
 
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gattonero

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La mia esperienza ė esattamente agli antipodi, almeno in campo ciclistico.

Ognuno fa "tesoro" della propria esperienza
Ho letto qui sul forum di molte lamentele post vendita nei confronti di marchi italiani. Quando avevo il negozio di moto non ti dico le litigate con le case produttrici (italiane) per far riconoscere un difetto in garanzia.
È invece recente la (tutto-sommato) positiva esperienza con la teutonica VDO (ciclocomputer), che mi ha sostituito per ben 4 volte (!) un Z3, che avevo acquistato usato e privo sia di certificato di garanzia, che di prova di acquisto (fattura o scontrino). Questo rivelatosi poi difettoso di progettazione, su mia esplicita richiesta, è stato sostituito con un nuovo MC 2.0 WL, senza battere ciglio, e con tante scuse per i disagi.
Inoltre lo scorso anno avevo acquistato da Rose-bike.it una coppia di parafanghi della SKS (49 &#8364, che vanno benissimo. Siccome alcuni loro modelli erano difettosi, a scanso di equivoci mi hanno mandato assolutamente gratuitamente un'altra coppia di parafanghi modificati.
Con questo non voglio assolutamente dire che gli italiani siano strafalcioni di default, ma una differenza di mentalitá c'é, eccome
 
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Francesco70

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Pensa che la Salice per mandarmi dei nuovi naselli e copri astine di gomma, che dopo 6 mesi si erano completamente scoloriti, hanno voluto prima foto dettagliate e relativo scontrino fiscale.....cavoli, ma gli saranno costati ad esagerare 1 euro!!! Io il problema non me lo sarei nemmeno posto....avrei inviato senza aprire un'indagine ufficiale aggiungendo tante scuse.
Sembra invece che mi abbiano fatto un favore!!!
Io direi che la diffidenza e la mancanza di tatto di alcune aziende è più che palese! Ma non mi sento cmq di fare di tutta l'erba un fascio!
 

CuoreMatto

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OT
e se la cosa la allarghi a livello politico....capisci perchè andiamo male
FINE OT
 

gattonero

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Un conto é una riparazione "approvata dalla casa" (il nome dice già tutto), un altro é il problema occasionale.
Saprai bene allora che é il negoziante ad accollarsi le spese... Difficile dire "che ci guadagna comunque" .... si, forse in "gloria", meno in moneta sonante!
 

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Gattonero,

Quel che dicevo e' questo: se il danno e' riconosciuto come difetto intrinseco di produzione, con relativo intervento da svolgersi in garanzia (e non, ad esempio, danno derivante da caduta, o cattiva conservazione ecc da parte del ciclista), non e' AUTOMATICO che paghi il produttore?

Quel che mi ricordo delle norme sulla garanzia (quelle stabilite dalla legge, ribadisco!, non parlo della garanzia estesa dal produttore che segue norme diverse) e' questo: difetto intrinseco - intervento in garanzia - mandopera a carico di chi da la garanzia poiche' se il bene (in questo caso la bici) fosse stato esente da difetti, nessuna riparazione sarebbe stata necessaria ed e' dunque ingiusto che se ne faccia carico l'acquirente.

Chiaro che se la casa non riconosce il diritto dell'acquirente a vedere riparato il danno in garanzia, la manodopera non la paga, ma in quel caso nemmeno i materiali. E se l'acquirente non e' d'accordo, l'unica soluzione e' adire le vie legali.

Fammi infine dire che io mica ho mai parlato di commercianti che si arricchiscono! Non mi permetterei mai.
 

lucianogiuseppe

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Mi pare che diciamo la stessa cosa. Il mio punto é: chi ripaga il negoziante?

Il negoziante deve contrattare le riparazioni in garanzia col produttore. Quando vengono i rappresentanti ad offrirti la merce, prima di firmare i contratti, va messo tutto nero su bianco...al momento dell'ordine e con la crisi che c'è, il rappresentante venderebbe anche sua nonna per un telaio in più: ecco, è in quei momenti che vanno messe in chiaro le garanzie reciproche. Il negoziante capace solo di girare il tiraraggi o il cacciavite, è superato; oggi il commercio è un mondo di squali e bisogna farsi rispettare, ma a monte e non far ricadere i problemi sul consumatore finale.
 

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Allora me la sono studiata bene, una volta per tutte.

Essendo emigrato nel 2006, dimentico sempre che a fine 2005 è entrato in vigore il c.d. codice del consumo (d.lgs. 206/2005).

alla fattispecie che qui si discute si applica l'art. 130, secondo comma, secondo il quale: "in caso di difetto di conformita', il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformita' del bene mediante riparazione o sostituzione".

il primo comma del medesimo articolo individua nel venditore il soggetto responsabile per la riparazione o la sostituzione (a scelta del consumatore, con qualche limitazione) del bene oggetto di vendita.

Il consumatore, dunque, non deve pagare NIENTE. Ha solo l'obbligo di denunciare il vizio del bene entro due mesi (art. 132, co. 2) dal momento in cui il vizio si manifesta.

La legge riconosce tutela al venditore, perchè in effetti non non è giusto che il venditore paghi per difetti causati dal produttore.

Il rivenditore può infatti avvalersi della tutela di cui all'art. 131 che gli riconosce il diritto di regresso nei confronti del distributore / produttore: "il venditore finale, quando e' responsabile nei confronti del consumatore a causa di un difetto di conformita' imputabile ad un'azione o ad un'omissione del produttore, di un precedente venditore della medesima catena contrattuale distributiva o di qualsiasi altro intermediario, ha diritto di regresso, salvo patto contrario o rinuncia, nei confronti del soggetto o dei soggetti responsabili facenti parte della suddetta catena distributiva".

Se il rivenditore vuole tenersi buono sia il produttore che il cliente, e rimetterci, è una sua scelta. Del resto la legge gli riconosce il diritto di rinuncia. Di certo il consumatore non deve pagare nulla. La soluzione ideale è che il venditore si accordi col produttore PRIMA di effettuare qualsiasi spesa, per evitare discussioni future (andare a mezzo avvocati è una disgrazia, ve lo dico da abilitato all'esercizio della professione forense).

Ciò non toglie che in prima battuta il venditore paga tutto (materiali, spedizione, trasporto, spese per la perizia se necessaria, manodopera ecc) e, se vuole, può rivalersi in un secondo momento sul produttore.
 

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Visto che la questione viene sollevata spesso, copincollerò questo post ogni qualvolta si discuterà di spese e interventi in garanzia - salvo che non arrivino smentite.

PS: quanto sopra è quel che dice la legge. Se poi in pratica produttori e venditori provano a fare i furbi, e talvolta ci riescono pure, è un altro discorso. Del resto, su questo forum, ho letto di un genio di forumista che si vantava di aver fregato il produttore con l'appoggio del venditore, facendo passare per difetto in garanzia un graffio fatto da lui stesso.
 

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Allora me la sono studiata bene, una volta per tutte.

Essendo emigrato nel 2006, dimentico sempre che a fine 2005 è entrato in vigore il c.d. codice del consumo (d.lgs. 206/2005).

Eh, caro Deiv, si vede che manchi dall'Italia da tanto tempo. Ma a dirla tutta non è cambiato molto da allora.
Sulla carta tutto funziona, tutto è scritto, per tutto c'è la legge.
In pratica non funziona proprio così. Forse in Australia, se un rivenditore si rifiuta di fare un intervento gratis, entro un paio di giorni gli "piombano" in bottega dei rangers, gli chiudono il negozio e lo arrestano o gli mettono una gogna, o lo fanno prendere a pugni da un canguro.
Ma credo che qui in Italia, intraprendere questa strada per (relativamente) pochi Euro, scoraggi la maggiorparte dei clienti. Una strada che sai quando inizia, ma non sai quando finisce e soprattutto che costa dei soldini.
Poi sia chiaro, anch'io ritengo che non sia giusto che il cliente debba pagare la manodopera (coem avevo giá scritto)
 

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Ehehe ... anche qui i power rangers mica ci sono ... se ti metti d'accordo bene, altrimenti vai per avvocati.

La teoria della legge, e la pratica del quieto vivere / minor danno parlano lingue diverse. E' sempre stato cosi' in Italia, visto che ci sono sempre troppi furbi in giro.

Sui costi, comunque, basta trovare un Avvocato che sia disposto a non fare parcelle superiori alle spese legale stabilite dal giudice in sede di sentenza (chi vince la causa ha il diritto al pagamento delle spese legali in misura stabilita dal giudice, che di solito taglia la parcella richiesta dagli avvocati, i quali, in teoria, avrebbero diritto di chiedere al cliente di pagare la differenza).

Se un avvocato di propria fiducia disposto a fare questo non si trova, e' possibile rivolgersi a sindacati ed associazioni dei consumatori, i quali di solito passano le cause solo agli avvocati che accettano di limitare le proprie richieste alla misura decisa dal giudice, in caso di vittoria.

Io non sono per nulla a favore della litigiosita', pero' ogni tanto e' indispensabile se c'e' chi, sia esso produttore, venditore, o cliente, se ne approfitta.
 

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