la simpatia di certi personaggi del forum è davvero unica
a chi ti riferisci?
Perchè un commento detto così, lascia il tempo che trova
la simpatia di certi personaggi del forum è davvero unica
A parte che 60 km, per me non sono proprio una sciocchezza, neanche se la bici è in perfetto stato.
sono comunque un paio di ore di pedalata; di più se sei in un territorio vallonato.
Certo, non deve essere piacevole, ma forse può diventarlo prendendola con lo spirito "giusto", e cioè:
1) comunque, come andrà a finire, non morirò
2) ho conosciuto Peppone (...mi manca solo Don Camillo)
3) ho qualcosa da raccontare che non siano i soliti:" 140 km a 32 di media "
si come una barretta a rilascio lentola ricotta te la sei portato da casa?
si come una barretta a rilascio lento
no, nel bosco avevo fatto un provvisiorio, poi ho trovato dei camminatori a cui ho chiesto un coltello per eliminare l'avanzo di fascetta che suonava contro il carro e farmi dare una vaschetta di ricotta esausta per completare il lavoro.
mentre il giorno che ho dovuto aiutare il mio amico, ho usato la spazzatura di cui le strade abbondano
Mi è venuto in mente leggendoti che portarsi dietro un coltellino milleusi potrebbe essere una buona idea, insieme al multitool, soprattutto se si fanno quei giri "di scoperta" che piacciono tanto a me.si come una barretta a rilascio lento
no, nel bosco avevo fatto un provvisiorio, poi ho trovato dei camminatori a cui ho chiesto un coltello per eliminare l'avanzo di fascetta che suonava contro il carro e farmi dare una vaschetta di ricotta esausta per completare il lavoro.
mentre il giorno che ho dovuto aiutare il mio amico, ho usato la spazzatura di cui le strade abbondano
io l'ho usato !il mio era un commento ironico, spero si fosse intuito .
Ma dalla parte interna del copertone non hai messo niente? Quando usavo i copertoncini mi portavo dietro anche un pezzo di un vecchioo copertoncino da mettere internamente in caso di squarci. Non l'ho mai usato quindi non ti so dire se l'idea fosse valida o meno.
Ora con i tubolari, questo problema non c'e'.
non ci avevo mai pensato.... peccato che ne ho buttati un paio consumati....io l'ho usato !
il pezzo di copertone ti fà arrivare a casa nel caso di squarci al copertone.
Bellissima storia che sento un po anche mia percorrendo le stesse strade... di solito parto da Sora ed arranco verso San Donato ed il bivio di Forca d'Acero a quota 990mt... di solito riscendo da li oppure allungo di alcuni km arrivando fino quasi al valico ma con un bello sforzo... mi è capitato di cadere, salendo, di danneggiare il cambio e di essere soccorso da altri due ciclisti che venivano su a velocità doppia... mi hanno rimesso in sella, bypassando la catena, sono tornato giù senza dover pedalare... è stata una giornata bella e divertente anche se mi sono fatto abbastanza male... cmq emozioni che su quella strada, la 666, è facile provare...
Ti ringrazio di aver riportato up Peppone e le sue canucce, ripensarci mi mette sempre di buon umore…
Quasi sicuramente ci saremo incontrati più e più volte, sulla strada di S.Donato ci sono spessissimo, anche oggi...
Racconto una piccola avventura capitatami nei giorni scorsi.
A parte l'incipit che è di natura ciclistica il resto lo è poco, però la racconto ugualmente; scusatemi ma NON sarò breve, più corta non rende.
Esco in bici alle 7:45, aria frizzante ma non fredda, niente vento, ho in mente un bel giro, qui da noi definito "Tre Regioni, tre laghi" appunto perché si transita in successione in Lazio, Abruzzo, Molise e poi si rientra nel Lazio, si costeggiano tre laghi, uno per ogni Regione, 134km e 2250 D+.
Punto a farcela in 4h e 50';.
Sono compiaciuto dal fatto che non più di qualche anno fa per me sarebbe stata un'impresa solo portare a termine un giro del genere ed ora lo faccio come allenamento infrasettimanale.
Dopo una decina di km attacco la prima salita, la più lunga, valico di Forca d'Acero, mi aspettano oltre 20km di ascesa, transito sul valico (Foto 1) dopo circa 1 ora e 30'; dalla partenza, il buon umore aumenta, ho limato oltre 2 minuti al mio miglior tempo nonostante non stessi spingendo a tutta risparmiando qualcosa per il resto del giro che di salita ne propone ancora in abbondanza.
Mi lancio nella discesa, al termine c'è il bivio di Opi, prendo a destra, percorro il falsopiano in discesa verso il primo lago, quello di Barrea, c'è il sole, la strada è invasa da un'alternanza di luci ed ombre irregolari provocate dagli alberi che sono sul bordo, sono vecchio e già non vedo una cippa di mio, in queste condizioni sono messo ancora peggio, cerco di stare attento.
Ad un certo punto penso di bere, mi distraggo un istante, prendo in pieno un profondo cratere nell'asfalto e dopo pochi metri sono fermo con due tubolari distrutti, non bucati, distrutti ed un altro supporto per il Garmin troncato di netto
Verificherò successivamente che il Garmin stesso al momento della botta riportava una velocità di circa 45 km/h.
Capisco subito che il giro è finito e mi devo attrezzare per rientrare in qualche modo. Sono a quasi 60km da casa, voglio cercare almeno di avvicinarmi prima di chiamare l'Ammiraglia.
Faccio autostop, dopo un tempo relativamente breve si ferma un cortese signore con un furgone del Parco Nazionale d'Abruzzo il quale mi offre gentilmente uno strappo fino al bivio di Opi perché lui prosegue per Pescasseroli ed io invece devo risalire verso il valico di Forca da dove provengo.
Scendo al bivio, i veicoli che salgono verso il valico sono pochi e, soprattutto, pare non fermarsi nessuno, sono lì sudato ed in mutande ma sembro non commuovere alcuno, mi guardano e proseguono. Ora c'è vento, freddo anche, siamo a 1.000m di quota, per fortuna c'è un'Audi nera parcheggiata al bivio ed ogni tanto mi ci "spalmo" sopra per darmi una scaldata, spero non parta l'allarme della vettura...
Quando sono quasi rassegnato a chiamare i soccorsi ecco spuntare un Iveco Daily anteguerra (15-18) cassonato, rallenta, esita, mi supera di qualche metro, si arresta.
Mi avvicino, scruto l'interno, nella penombra individuo qualcuno che mi fa segno con la mano di salire, prendo la bici, tento di aprire la portiera, non va, lui assesta da dentro un paio di colpi energici, si apre, mi compare un tipo corpulento, molto corpulento, barba lunga ed incolta capelli dritti in testa, spiritato. Accidenti, che faccio? Speriamo bene;
Mi dice: "Non mi arresto mai per gli autostoppisti.. ma vedo uno sportivo in difficoltà, un ciclista, vi devo aiutare", ribatto che lo ringrazio moltissimo e che cominciavo a disperare, accenno a voler aprire il cassone chiuso per mettervi la bicicletta, mi urla da dentro: "No la dovete mettere qui in cabina, dentro ci sono delle "canucce" in calore, le porto ad Arpino per farle accoppiare", penso: "andiamo bene";.
Smonto le ruote, molto a fatica mi introduco nella angusta cabina, chiudo la portiera che è dura da morire, dopo pochi attimi ho le gambe piene di olio catena, vabbè poco male, lui mi scruta e ci avviamo verso il valico.
Mi chiede da dove vengo e dove vado, mi dice dove può lasciarmi compatibilmente con il suo tragitto, mi parla delle sue svariate attività è affabile nonostante l'aspetto da Nosferatu, mi chiede cosa faccio nella vita, gli rispondo che lavoro in uno studio di ingegneria, dal quel momento sarò "l'Ingegnere";.
Abbiamo percorso 3/4km, gli squilla il telefono, parla, mentre termina la conversazione avvertiamo dei tentennamenti ed il motore del furgone si arresta.
"Ah! Questo è il filtro della nafta, questa macchina è stata ferma tutto l'inverno ed ora si sarà sporcato" esclama il mio soccorritore. Seguono alcune imprecazioni comunque civili, tenta il riavvio fino ad esaurimento della batteria, telefona a sua volta a dei soccorritori, intanto tenta nuovamente di riavviare il mezzo lanciandolo in discesa in retromarcia, gli dico che scendo per fargli dei segnali, in realtà temo che si possa finire nel burrone sottostante, sento le "canucce" nel cassone che rumoreggiano. Niente il motore non riparte.
Scende anche lui e si siede accanto alla mia biciletta sul ciglio della strada (Foto 2). Ora siamo a 1.200m ricomincio a battere i denti. Dopo pochi minuti si arresta una datata vettura BMW che scende dal valico, ne fuoriescono due inquietanti soggetti che apostrofano il mio autista: "Peppone, che fate con questo camion in mezzo alla strada!!", poi guardano me interrogativamente lui: "E' la nafta , non passa, eppure c'è, ne ho messo per 10 Euro!!.. l'ingegnere qui ha avuto una doppia foratura e gli sto dando un passaggio."
Ridacchiano. Aprono il cofano motore, dentro è pieno di fogliame. Parlottano, decidono di bypassare il filtro, necessitano di un cacciavite, glielo fornisco io dal multi-attrezzo, iniziano ad armeggiare.
Intanto su un vecchio quanto gigantesco fuoristrada con tanto di snorkel giunge il soccorritore a cui Peppone aveva telefonato, gli spiegano del bypass ma dicono di avere difficoltà con un tubo che non esce, il soccorritore esclama: "Nessun problema, tengo la coltella!!" ed estrae un enorme serramanico, segue una dettagliata descrizione delle vicende legate alla storia del coltellaccio e del suo defunto precedente proprietario.
Con l'aiuto del prezioso arnese ultimano l'intervento, quelli con la BMW ripartono diretti a valle, l'altro con calma collega un cavo da traino tra furgone e fuoristrada. Partono, dopo poche decine di metri in uno sconquasso generale ed in una nuvola di fumo nero il motore del furgone si rianima. Dall'interno, nella confusione generale sento: "Ingegnere, salite, salite!!", mi avvicino frettolosamente correndo con ai piedi le scarpe da ciclista e la biciletta in mano, mi introduco nuovamente nella cabina con tutta la bicicletta, le gambe sono ormai completamente unte di olio nero.
Salutiamo il soccorritore e ripartiamo. Peppone mi spiega che al prossimo paese c'è un "suo" meccanico e farà sistemare tutto. Siamo a 2km dal valico ed improvvisamente, preceduto da una specie di boato il motore ammutolisce, siamo fermi di nuovo. Mi dice. "Penso proprio che oggi sopra a Forca noi con questo furgone non ci arriviamo", mi dice anche che chiamerà altri soccorsi per cercare di tornare a valle. Sono a piedi un'altra volta, anzi siamo a piedi.
Siamo ancora più in alto il freddo è intenso ed io sono sempre sudato ed in mutande. Non passa anima viva.
Dopo una decina di minuti cedo e telefono a casa verrà mia moglie, poi vengo informato che invece verrà mio figlio, sta partendo. Rimonto le ruote, saluto calorosamente Peppone, vengo ricambiato e mi avvio pedalando verso il valico, i tubolari sono a terra e li rovinerò irrimediabilmente, ma tanto penso che già non siano recuperabili dato il tipo di foratura, peccato, il posteriore è un Conti Competition Pro Ltd da 28, introvabile. Giunto sul valico il freddo è pungente, decido di proseguire per evitare di ammalarmi.
Percorrerò in queste condizioni complessivamente circa 14km, due in salita e 12 in discesa.
Finalmente incrocio mio figlio Jacopo che sale a manetta, giovani scriteriati penso, smonto di nuovo le ruote, incredibilmente i tubolari non mostrano nessun segno superficiale nonostante il massacro cui li ho sottoposti, carico la bicicletta e salgo a bordo, nell'abitacolo fa piacevolmente caldo.
La mia avventura si conclude qui, penso a Peppone, al suo sgangheratissimo furgone ed alle sue "canucce"; che ho molto sentito e mai visto.
Mentre scendiamo verso valle raccolto coloritamente a Jacopo di questa mia piccola avventura, gli mostro le foto di Peppone, lui ride di gusto, mi indirizza uno sguardo benevolo e compiaciuto, mi osserva sudato, tremante e coperto di olio nero, scuote la testa, mi fa pensare al fatto che il mio comportamento di oggi è stato probabilmente analogo a quello che lui stesso avrebbe avuto in una situazione simile, solo che io sono suo padre, ho oltre 30 anni più di lui, penso che tutto sommato in questa macchina di "scriteriati" ce ne sono due, non soltanto il giovane alla guida, stranamente questa riflessione mi provoca soddisfazione, vengo pervaso dal sentimento che le avventure di oggi non hanno avuto solo aspetti negativi, anzi capisco che è un'avventura positiva che mi ha regalato uno spaccato di umanità varia ed ottimistica, lontana dal quotidiano che ne è avaro.
Ripensandoci sono molto soddisfatto della giornata di oggi ed in nessuna misura tale sentimento ha a che fare con il fatto che ho limato 2 minuti al mio miglior tempo sul segmento di Strava S.Donato-Forca d'Acero.
Buone pedalate a tutti.
Stavolta non buchi piu i tubolari, hai bucato direttamente la biciOggi transitando da Pescasseroli ho incredibilmente rivisto il fuoristrada che giunse in soccorso di Peppone delle sue "canucce" e del povero ciclista appiedato.
Non ho potuto non fermarmi ed immortalare il mezzo che ci consentì di ripartire la prima volta.
Chissà dove si trovano e cosa fanno tutti i pittoreschi personaggi che popolarono quella storia.
Vedi l'allegato 405327
Uh quanti ricordi Rijeka!!!!!Stavolta non buchi piu i tubolari, hai bucato direttamente la bici
Comunque rileggendo, mi vengono in mente i giri in bici che facevo quando stavo a Muggia, Ita-Slo-Cro nello stesso giro, la Ciceria in Croazia era bellissima ma desolaten, molte volte ho pensato che se avessi avuto un qualsiasi guasto alla bici, sarei rimasto la a guardare le Renault 4 Beige ferme con le ruote sgonfie tra Dane e Brest...
Vedi l'allegato 405330
Ciao mitico!!!
Quando si fanno certi giri da soli,bisogna munirsi di un minimo di attrezzatura...un multitool o le brugole che servono su una bici,divieto assoluto di tubolari,almeno 3 camere di scorta,una piccola pompa,3 bombolette,un pezzo di copertone,un minismagliacatena e una falsamaglia...visto che quando mi allontano troppo da casa in zone sperdute in solitaria, porto un piccolissimo zainetto ci metto anche un copertone di scorta...diciamo che cosi i principali inconvenienti sono scongiurati...poi se sei sfigato spacchi 3 raggi e rimani a piedi lo stesso però...Stavolta non buchi piu i tubolari, hai bucato direttamente la bici
Comunque rileggendo, mi vengono in mente i giri in bici che facevo quando stavo a Muggia, Ita-Slo-Cro nello stesso giro, la Ciceria in Croazia era bellissima ma desolaten, molte volte ho pensato che se avessi avuto un qualsiasi guasto alla bici, sarei rimasto la a guardare le Renault 4 Beige ferme con le ruote sgonfie tra Dane e Brest...
Vedi l'allegato 405330
Ciao mitico!!!
Raggi ne ho rotti tre in carriera, sempre dietro, sempre fortunatamente (e lentamente) tornato a casaQuando si fanno certi giri da soli,bisogna munirsi di un minimo di attrezzatura...un multitool o le brugole che servono su una bici,divieto assoluto di tubolari,almeno 3 camere di scorta,una piccola pompa,3 bombolette,un pezzo di copertone,un minismagliacatena e una falsamaglia...visto che quando mi allontano troppo da casa in zone sperdute in solitaria, porto un piccolissimo zainetto ci metto anche un copertone di scorta...diciamo che cosi i principali inconvenienti sono scongiurati...poi se sei sfigato spacchi 3 raggi e rimani a piedi lo stesso però...