Infatti le sue dichiarazioni, alla lettera, erano ragionevoli, ma in certi contesti, e sapendo che i media ci sguazzano, certe dichiarazioni è meglio tenerle all'interno del team, privatamente, perché creano solo diffidenza e risentimenti.
Il testo letterale in sé è corretto, ma tanto logico da essere inutile e quindi, se resa la dichiarazione, ha toccato inevitabilmente sensibilità che un campione dovrebbe intuire essser meglio neanche sfiorare. La reazione, molto cauta, di Froome, che non è certo un polemico o un isterico, dimostra che le cose stanno come le sto descrivendo...
"Capisco la situazione del team, che può essere più interessato a vincere un quinto Tour con Froome o un secondo Tour con Thomas: sono due corridori britannici e la Ineos è un team britannico. Capisco anche la posizione di Thomas, che negli ultimi due Tour ha fatto un primo e un secondo posto, e anche quella di Froome: visto tutto quello che gli è successo, vincere il quinto Tour sarebbe un bel modo per tornare. Ma anch'io voglio vincere: anche se sono giovane, non butterò via l'occasione di conquistare un altro Tour. Che io possa sacrificarmi per qualcun altro se sono al 100% non penso proprio". EB