Ecco tutto l'articolo del Tuttosport:
Anticipiamo il percorso del 2011 per i 150 anni dellunità
Giro da Superman
Sterrati, cronoscalate, Zoncolan e Finestre: tracciato durissimo
Da Venaria sino a Milano, scenderà dalla costa tirrenica sino in Sicilia, salirà sullEtna e risalirà dallAdriatico.
Penultimo week end terribile, tappa in Austria e gran finale ancora in Piemonte
PAOLO VIBERTI
UN GIRO da eroi. Meglio, da patrioti! Non solo perché le­dizione del 2011 celebrerà i 150 anni dellUnità dItalia, ma per il fatto che il traccia­to sin qui ventilato - che at­tende ufficializzazione il prossimo sabato 23 al Teatro Carignano di Torino - potreb­be essere una delle edizioni più dure del secondo dopo­guerra.
GIOCO Come al solito gio­chiamo dazzardo, diverten­doci con mille telefonate a pro loco, colleghi e ammini­strazioni comunali per anti­cipare il tracciato della pros­sima Corsa Rosa. Il patron Angelo Zomegnan sta confe­zionando unedizione straor­dinariamente spettacolare ma anche estremamente im­pegnativa, con salite a gogò, sterrati, strade bianche, cro­noscalate e trasferimenti che terranno i corridori sotto pressione dal primo giorno allultimo, ossia dal 7 al 29 maggio.
CAPITALI Dalla prima capi­tale dItalia, Torino, allattua­le capitale del lavoro, nonché sede storica della Rcs che or­ganizza, vale a dire Milano. Dalla Reggia di Venaria con una cronosquadre al Duomo di Milano con la decisiva cro­no individuale. In mezzo, ci sarà di tutto e di più, anche se ieri una voce fuori dal co­ro accusava che la provincia di Roma - che ospita lattua­le Capitale - non sarà inte­ressata da partenze, nè arri­vi. Può darsi, ma la cosa non ci pare gravissima.
GARIBALDI Eccoci al per­corso, ma non prima di sotto­lineare che non ci sentiamo in possesso della pietra filo­sofale e che dunque il nostro tracciato potrebbe anche ri­velarsi non esattissimo se si considera che nei prossimi tre giorni la stessa Rcs (oggi in Abruzzo) sarà impegnata sul territorio del Bel Paese per definire alcuni dettagli che sono ancora oggetto di di­scussione. Via dunque dalla Reggia di Venaria verso il centro di Torino, per 21,5 km di cronosquadre con arrivo in Piazza Castello. Il mattino dopo non si partirà da Tori­no, perché la città dei Savoia ospiterà anche gli alpini di tutta Italia. Via dunque da Alba, città dei tartufi, alla volta del sud, come fece Gari­baldi, ma non via mare, co­me in un primo tempo era sembrato.
MARSALA Le difficoltà eco­nomiche di Marsala, dove il Giro sarebbe dovuto sbarca­re dalla Toscana, hanno rivo­luzionato il percorso. Allar­rivo di Parma seguirà quello di Rapallo e quindi la parten­za classica da Quarto, lo sco­glio che vide i Mille imbar­carsi con leroe dei due mon­di. Tramontate le puntatine a casa-Ballerini (Casalguidi) o sul circuito dei Mondiali 2013 (Firenze) e via verso la costa, attraverso Livorno, quindi ripartendo da Piom­bino per addentrarsi allin­terno, con arrivo a Orvieto dopo (pare...) una replica sul­le strade bianche di Montal­cino, stavolta più lontane dallarrivo.
ETNA La sesta tappa arri­verà a Montevergine di Mer­cogliano, primo arrivo in sa­lita, passando da Teano (cit­tadina dello storico incontro tra il Re Vittorio Emanuele II e Garibaldi) e partendo forse da Montecassino o din­torni, per evitare un pronti via in immediata discesa. DallIrpinia ecco il doppio tuffo verso la Calabria, con Ascea, Paola, Fiumefreddo Bruzio e Tropea protagoni­ste. Da qui traghetto verso lunica tappa siciliana, la Messina-Etna di domenica 15, con epilogo spettacolare al Rifugio Sapienza. Quindi lungo trasferimento nel pri­mo giorno di riposo verso lA­bruzzo.
RISALITA Qui si comincerà a risalire dapprima con la Termoli (o San Salvo)-Tera­mo, quindi con unaltra fra­zione che si concluderà a Ca­stelfidardo (sede della batta­glia del 16 settembre 1860, in cui le truppe guidate dal Generale Cialdini sconfisse­ro le truppe Pontificie di La­moricière che difendevano lo Stato Pontificio) per ripartire sempre da lì verso Ravenna, attrversando Bertinoro, bor­go natio di Arnaldo Pam­bianco, vincitore del Giro dI­talia 1961.
MONTAGNE Altro bel tra­sferimento verso il Veneto e via alle tantissime montagne che renderanno il penultimo week end addirittura più tre­mendo dellultimo. Da Cone­gliano al Grossglockner - si­no a tre giorni fa la tappa era ancora in sospeso - ci sarà da divertirsi, il giorno dopo (sa­bato 21) sempre in Austria da Lienz sino allo Zoncolan, versante Ovaro, con il terri­bile Crostis come antipasto, a frantumare il gruppo. E dul­cis in fundo, la domenica 22 si andrà da Spilimbergo (questa località e Conegliano potrebbero anche essere so­stituite luna con laltra, ma le difficoltà non cambiereb­bero comunque) sino al Rifu­gio Gardeccia, una salita in sterrato allombra del Pordoi che si affronta dalla zona di Canazei. Ma prima si do­vranno scalare il Passo Giau, che dovrebbe essere la Cima Coppi con i suoi 2236 metri, e il Passo Fedaia-Marmola­da. Terribile fine settimana, lo ripetiamo.
FINALE Dopo il riposo di lu­nedì 23, ecco la cronoscalata Belluno-Nevegal, ossia 16,6 km con un dislivello di 1064 metri. Quindi Feltre-Sondrio con Tonale e Aprica per colpi di mano, poi Morbegno-San Pellegrino Terme, arrivando dove Magni e Coppi tesero unimboscata a Nencini al Giro del 55, vinto dal Leone delle Fiandre per soli 11 sul Campionissimo. Poi lo strap­po finale sopra Macugnaga, quindi lepopea della Verba­nia- Sestriere, con il Colle del­le Finestre - il cui fondo è da rifare perché brutalizzato dalle moto - prima della montagna degli Agnelli. Se la salita in sterrato non fosse praticabile per motivi di mal­tempo, la Rcs potrebbe pro­porre la doppia scalata al Se­striere. Infine, domenica 29, la crono individuale per le vie di Milano, con conclusio­ne solenne in Piazza Duomo. Che dire? Potrebbe piacere assai di più a Nibali che non a Basso. Ma anche a Di Luca, sempre che labruzze­se torni presto in gruppo e non si presenti arrugginito dopo il periodo forzato di stop. E senza dubbio un Gi­ro che spaventerà non poco gli stranieri. Di Contador non si sa nulla, Andy Sch­leck avrà la grande occasio­ne di vincere il Tour 2011. Cercasi adesioni oltreconfi­ne.
Ha collaborato
ALESSANDRO BRAMBILLA