Comunque faccio notare che Rasmussen non è stato estromesso dalla sua nazionale per una positività o per sospetto doping.
Questo è solo un fatto puramente disciplinare, come se una volta in ritiro avesse fatto ritorno in camera dopo il "coprifuoco" o simili.
E' vero che questa reticenza del corridore a fornire informazioni sui luoghi dei suo allenamenti è sospetta ma il tutto per ora è un fatto disciplinare tra lui e la sua federazione che UCI o non UCI è libera di convocare chi ritiene più opportuno. Se loro vogliono correre il rischio di perdere una quasi sicura medaglia d'oro per motivi di principio, bene, contenti loro...
Resta il fatto che io approvo in pieno il comportamento della federazione danese, nello sport le questioni di principio sono importanti.
Sulla questione del perfetto tempismo con la quale queste notizie vengono fuori si possono invece dire molte cose, tra le altre anche che prima di prendere delle decisioni devono riunirsi gli organi federali e che due settimane per prendere una decisione a quei livelli non mi sembrano nemmeno tante.
Inoltre potrebbe essere stato fatto apposta, con la federazione intenzionata a dare il massimo risalto alla sua decisione, se fosse stata presa tra un paio di mesi, in un periodo intermedio tra la fine del Tour ed il mondiale forse non avrebbe avuto lo stesso risalto mediatico.
La decisione infatti è una punizione per Rasmussen e quindi in questo modo hanno fatto in modo che lui ne ricevesse il danno maggiore (di immagine e forse anche di sponsor).
Questo è solo un fatto puramente disciplinare, come se una volta in ritiro avesse fatto ritorno in camera dopo il "coprifuoco" o simili.
E' vero che questa reticenza del corridore a fornire informazioni sui luoghi dei suo allenamenti è sospetta ma il tutto per ora è un fatto disciplinare tra lui e la sua federazione che UCI o non UCI è libera di convocare chi ritiene più opportuno. Se loro vogliono correre il rischio di perdere una quasi sicura medaglia d'oro per motivi di principio, bene, contenti loro...
Resta il fatto che io approvo in pieno il comportamento della federazione danese, nello sport le questioni di principio sono importanti.
Sulla questione del perfetto tempismo con la quale queste notizie vengono fuori si possono invece dire molte cose, tra le altre anche che prima di prendere delle decisioni devono riunirsi gli organi federali e che due settimane per prendere una decisione a quei livelli non mi sembrano nemmeno tante.
Inoltre potrebbe essere stato fatto apposta, con la federazione intenzionata a dare il massimo risalto alla sua decisione, se fosse stata presa tra un paio di mesi, in un periodo intermedio tra la fine del Tour ed il mondiale forse non avrebbe avuto lo stesso risalto mediatico.
La decisione infatti è una punizione per Rasmussen e quindi in questo modo hanno fatto in modo che lui ne ricevesse il danno maggiore (di immagine e forse anche di sponsor).