La ricerca in merito non è che sia cosa di oggi.
Qui due studi a firma (anche) di San Millan: che è il consulente della Uae e Pogacar in particolare:
Metabolomics of Endurance Capacity in World Tour Professional Cyclists - PubMed
The study of elite athletes provides a unique opportunity to define the upper limits of human physiology and performance. Across a variety of sports, these individuals have trained to optimize the physiological parameters of their bodies in order to compete on the world stage. To characterize...pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
Assessment of Metabolic Flexibility by Means of Measuring Blood Lactate, Fat, and Carbohydrate Oxidation Responses to Exercise in Professional Endurance Athletes and Less-Fit Individuals - PubMed
Blood lactate accumulation is negatively correlated with FATox and positively correlated with CHOox during exercise across populations with widely ranging metabolic capabilities. Because both lactate and fatty acids are mitochondrial substrates, we believe that measurements of [La<sup>-</sup>]...pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
Tra l'altro la misurazione continua del lattato (immagino anche in base all'intake di cho) è uno dei punti chiave dell'allenamento degli Ingebritsen da anni.
Penso che sia l'avere un controllo minuzioso dell'interazione di questi valori che possa dare qualche vantaggio. Non solo i 120gr di cho/h in se e per se.
Cioé, non è che basta ingolfarsi di zucchero per volare.
ps
poi, chiaro che rispetto le "teorie" di una volta per cui dopo 6h di allenamento ti mangiavi una fetta di anguria e via a letto, nutrirsi è rivoluzionario
mi riferivo a questo nel mio precedente intervento:
ora alzo i livelli di fantasia:
immaginiamo che i nostri atleti siano stati studiati in modo maniacale, tanto da sapere con precisione come reagisce l'organismo (tempi e modo di rilascio dell'insulina e livelli di glucosio e acido lattico) all'assunzione di stabilite quantità di carboidrati.
ipotizziamo ora di avere un software che permette di "legare" i watt espressi con i livelli di glucosio e acido lattico.
questo software potrebbe in linea teorica indicare all'atleta quando e quanto glucosio assumere.
quanto è fattibile un tale controllo in una gara?
la mia non era ovviamente fantasia (o farina del mio sacco) ma quanto sta realmente accadendo, ormai da qualche anno, e non solo in ambito ciclistico.
e di certo non lo fa solo la jumbo... il limite come detto riguarda le dinamiche di gara... basta una variazione della temperatura per esempio (sudorazione) e salta tutto... ovvero si rischia di compromettere la gara.
invece quello che balza all'occhio è proprio la costanza di prestazioni straordinarie nei grandi giri.
da qui le mie perplessità sulle eventuali "scoperte" della jumbo.
che ripeto non sono di tipo doping si o no, ma se riguardino o meno l'assunzione di carboidrati.
infatti troverei molto più vantaggioso trovare un modo di limitare la produzione di lattato piuttosto che aumentare la quantità di glicogeno, visto che persiste il limite dell'ossigeno disponibile.