Che il ciclismo sia uno sport pericoloso, non lo scopriamo certamente oggi,ma qualcosa da proteggere in quel punto li,andava messo....almeno quello!
Ma vingo ha tempo di recuperare per il tour secondo voi o è impossibile?
La curva vista su maps è abbastanza facile. Non troppo a gomito e con un raggio bello ampio. E ai lati delle strade c'è ovunqune di tutto tale che è impossibile proteggere tutti i percorsi. Viene fatto e nemmeno sempre nei punti chiaramente critici quale quello non era. Discorso diverso è l'asfalto. Sono andati giù come pere mature in maniera abbastanza immotivata e senza nemmeno essere in fila indiana segno non di inseguimento ventre a terra. Probabilmente lì l'asfalto aveva qualcosa che non andava (le radici di cui si parla?) e andava messo a posto. Se lo sapeva Bilbao che è del posto e non a caso si è messo defilato per evitare guai (ma avvertire i colleghi???) a maggior ragione lo doveva sapere un CO.Che il ciclismo sia uno sport pericoloso, non lo scopriamo certamente oggi,ma qualcosa da proteggere in quel punto li,andava messo....almeno quello!
Secondo me il tempo di recuperare per presentarsi e finire le tre settimane, considerato il livello mostruoso di forma che aveva gia' esibito, ce l'ha. Ovviamente non sara' competitivo come avrebbe potuto essere, soprattutto perché i tempi per tornare a fare sforzi si dilateranno a causa delle costole rotte. Non oso pensare anche come sia rimettersi su una bici da crono dopo quella botta.Ma vingo ha tempo di recuperare per il tour secondo voi o è impossibile?
Infatti la penso uguale , ok protezioni a bordo strada , ok organizzazione scadente ma i corridori negli ultimi tempi pensano di essere alla guida di moto . Bisognerebbe rendersi conto che anche se lo fai per lavoro la vita è una sola anche per loro , li ho visti scendere sul bagnato come nulla fosse o non frenare mai per prendere le posizioni . Non è un caso che negli ultimi tempi gli incidenti si stanno moltiplicando. Il fatto che le bici attuali tengano di più la strada non significa doversi spingere al loro limite per forza . Questo tipo di ruote e coperture e freni sul bagnato ti mollano all'improvviso, nel più dei casi non senti la bici partire che accade con una tradizionale.A mio modesto avviso potrebbe dipendere dal fatto che la combinazione tra sezioni maggiori dei Pneumatici, i Freni a Disco abbinate alle migliori capacità atletiche dei Corridori, ha permesso di aumentare notevolmente le velocità massime che ora si raggiungono in Gruppo.
Notiamo come negli ultimi Anni sono stati battuti tutti i Record di velocità massima nelle singole Classiche....non ultima la Milano/Sanremo.
Questo Mix permette margini di errore più ridotti.
Le conseguenze sono queste......
Le bici attuali assomigliano sempre meno ad una " classica " Bicicletta....e sempre più ad una Moto ( anche nel Prezzo), le Performance dei singoli Pro fanno il resto.....
La minore sezione degli pneumatici ha rallentato le F1 nelle curve, non nei rettilinei.Il corriere cita queste cause per la maggiore pericolosita’ del ciclismo di oggi, secondo me non hanno capito nulla, tutte le cause citate non mi sembrano attuali, mentre quelle escluse, in particolare le gomme larghe che danno maggiore aderenza e portano a velocita’ in discesa maggiori, mi sembrano da considerare. Non a caso in F1 fra le varie cose che fecero nel passato per rallentarle fu ridurre la larghezza dei oneumatici.
Vedi l'allegato 442556
Ma le moto della scorta tecnica non dovrebbero controllare lo stato delle strade prima del passaggio dei corridori? Chiedo senza vena polemica perché ho sempre pensato fosse così ma probabilmente non è tra i loro compiti.
Una situazione come quella di ieri dovrebbe essere rilevabile abbastanza facilmente dai motociclisti che potrebbero avvertire tempestivamente o direttamente fermarsi per segnalare il pericolo.
Francamente questa idea che bisogna fare bici meno sicure perché così i corridori vanno più piano a me non convince; potrà anche essere vero ma a me non convince. Mi pare che adesso i corridori anche per regolamento non assumano più posizioni assurde e pericolose, ma freni e gomme migliori non saranno mai a favore di una maggiore pericolosità ma solo in direzione della sicurezza.Il corriere cita queste cause per la maggiore pericolosita’ del ciclismo di oggi, secondo me non hanno capito nulla, tutte le cause citate non mi sembrano attuali, mentre quelle escluse, in particolare le gomme larghe che danno maggiore aderenza e portano a velocita’ in discesa maggiori, mi sembrano da considerare. Non a caso in F1 fra le varie cose che fecero nel passato per rallentarle fu ridurre la larghezza dei oneumatici.
Allora in Italia non si correrebbe più,viste le condizioni delle stradeForse dovremmo pensare piuttosto per le gare pro a dei requisiti minimi per le strade da percorrere,
Bisogna vedere l'organizzazione quante moto mette per questo servizio.Ma le moto della scorta tecnica non dovrebbero controllare lo stato delle strade prima del passaggio dei corridori? Chiedo senza vena polemica perché ho sempre pensato fosse così ma probabilmente non è tra i loro compiti.
Una situazione come quella di ieri dovrebbe essere rilevabile abbastanza facilmente dai motociclisti che potrebbero avvertire tempestivamente o direttamente fermarsi per segnalare il pericolo.
Ovviamente adesso tutti chiedono i motivi delle cadute e tutti dicono la loro, e se ne sentono di ogni dai pro:
-chi dice che i dischi tagliano come rasoi (Bardet)...infatti sono tutti affettati come salami, non rotti....
-chi dice che sono le ruote ad alto profilo, fino a Froome che voleva vietare le bici da crono (comprensibile da parte sua...), come se tutti girassero con le 80mm...
-chi dice che i corridori oggi sono "come gli automobilisti che guidano con Waze e Facebook" perché non stanno attenti alla strada, ma guardano i dati sui garmin (Madiot). Chissà che dati avrà guardato ieri in discesa Vingegaard per distrarsi...o van Aert mentre rilanciava a 60kmh dietro Benoot...o avranno avuto le notifiche di connect attive...
-chi dice che andrebbero bloccati i rapporti (!): Madouas, secondo il quale ogni anno aggiungono un dente in più alle guarniture, ed ora "senza il 56 perdi le ruote del gruppo"....che a parte che MvdP ad esempio lo svernicia comodo da anni con un misero 54, dovrebbe pure spiegarci allo stesso tempo quale sia il segreto per far evolvere in contemporanea le gambe per tirare un 56-11...forse limitare/bloccare lo zucchero in borraccia a 50gr/ora, come 10 anni fa?
Se andiamo a vedere però un po' di dati Strava si possono vedere le velocità a cui vari corridori hanno affrontato quella curva:
Formolo
Vedi l'allegato 442563
Bagioli
Vedi l'allegato 442564
Gall
Vedi l'allegato 442565
Cepeda:
Vedi l'allegato 442569
Dal grafico mi pare chiaro chi sia andato per terra...
Non è che forse c'è semplicemente chi se la rischia di più?
Si sono fatti male per la canaletta ma sono caduti per le condizioni della strada (sembra).credo si siano fatti male a causa della fossetta in cemento dove sono finiti.
Vedi l'allegato 442562
telai in carbonio/magnesio?Il corriere cita queste cause per la maggiore pericolosita’ del ciclismo di oggi, secondo me non hanno capito nulla, tutte le cause citate non mi sembrano attuali, mentre quelle escluse, in particolare le gomme larghe che danno maggiore aderenza e portano a velocita’ in discesa maggiori, mi sembrano da considerare. Non a caso in F1 fra le varie cose che fecero nel passato per rallentarle fu ridurre la larghezza dei oneumatici.
Vedi l'allegato 442556