Serve, ad esempio, se il pentimento è seguito da deposizione su dettagli, nomi, etc..
Chiaro che perché questo vada incentivato in qualche modo....funziona così in qualunque legislazione mi pare (ed anche per reati ben più gravi).
Ad ogni modo spesso si legge di gente che dice "facile ora, dovevi farlo prima". Cosa che mi pare un non-senso.
Peccato che:
1- finora caso Armstrong a parte di nomi ne sono stati fatti pochi o nessuno
Ed uno dei motivi di cui l'USADA (che è l'unica ad aver combinato qualcosa grazie proprio ai "pentiti") si è lamentata è che al momento non c'è nessun incentivo a farli....e guarda caso chi è contrario a metterli e lanciare il programma "Truth and Reconciliation" (che non è solo "punitivo") dell'Usada?
L'UCI.
Il resto non commento tanto mi pare ci sia differenza di vedute di base.
Un vero pentimento, secondo me precisiamo, è dettato dalla propria coscienza che avendo fatto qualcosa di male ti porta a pentirtene, a costituirti e a pagare una pena espiatoria che ti rimetta alla fine a posto con te stesso e gli altri.
Pentirsi nel momento in cui si viene beccati è una cosa normalissima,chi non si pente dopo essere stato beccato?, per nulla lodevole (come qualche volta sembra essere) e il fatto che questo "pentimento" porti degli sconti di pena (o quasi annullamenti ) fa si che non ci sia nemmeno l'espiazione della malignità commessa. In pratica non è servito a niente.
Ch'è, grugniscono? N'se pò fermà a rivolge n'pensierino n'alto. E' na frana, no smottamento? N'cià nerbo, senno e coscienza? Na presa USB alla peggio. Non è di facili costumi riprendersi, risollevarsi da una caduta, ma non è così impensabile che succeda senza una denuncia, senza carabinieri. Va dentro con un bilanciere? Pedalano o rubano gli specchietti alle auto?
Dico che un atleta professionista non può essere privo di scienza e coscienza al punto di non riconoscere l'inopportunità del doping rispetto alla disciplina che pratica fino a non poter rientrare in un'etica corretta, come capita in tutti gli sport. Cadere nel doping è un fatto che dipende da molti fattori di cui la volontà dell'atleta è una percentuale variabile che cambia in base allo stato degli altri fattori, nessuno escluso. Risalire in sella o smettere di caderci autonomamente o al cambiare di alcune condizioni dell'ambiente non è difficile al punto da ritenerlo utopico. E' una specie di falsa partenza, non è che sia molto facile ripeterla sistematicamente. E' sicuramente il team ad avere la maggiore responsabilità rispetto al doping, il quale conoscendo e seguendo con personale medico specializzato gli atleti ha le condizioni per deciderlo sul campo di gara.non so se ti fa piacere o meno, ma io non ho capito nulla
Il soprannome che gli hanno dato è già abbastanza eloquente (il pollo...)
Io però lo chiamerei FISICOINFELICE
Ser Pecora, quella foto che hai pubblicato, con lui nudo fa DAVVERO senso :bleah:
Ormai mi sento male, poverino però... ld:
non dovrei essere così cattivo... RIP
Cmq quasi tutti i ciclisti "da salita" hanno fisici del genere. Gente come Schleck o Contador non sono tanto diversi.
Ed a dirla tutta, nemmeno corazzieri come Boonen, gambe a parte, hanno fisici da bodybuilder dalla vita in su...
Ce l'ho anch'io un fisico del genere, infatti questa discussione mi stava già un po' disgustando, tra il fisico da lager, quello da ricovero obbligatorio, da anoressico, da controlli a casa, ora siamo giunti pure al RIP anzitempo.
Moderare un po' i termini, no?
E nemmeno i pro restano cosi' tirati tutto l'anno.
stai tranquillo che nemmeno io adesso sono tirato come ad agosto
la prossima volta devi pesare il risotto ai funghi