Perché in sala c'è un dietologo, un nutrizionista? Si fa per discutere e imparare ma se togli dalla discussione il ruolo ormonale dall'alimentazione perché non vuoi affrontarla (e di cui io so nulla) allora vale tutto!Se vogliamo stare a discutere dell'importanza degli ormoni e dell'impatto su di essi dell'alimentazione servirebbe come minimo un biochimico. Ce n'è uno in sala?
Tolto questo, se ne è già parlato altre volte. Tutti quelli che sono passati di qua a dire che non riuscivano a dimagrire, accadeva che scrivessero la loro alimentazione e si scopriva magicamente che il deficit calorico lo vedevano col binocolo, a prescindere dalla qualità degli alimenti.
Ribadisco, ho perso 6 kg in poco meno di 3 mesi fregandomene di ogni combinazione alimentare possibile (e chi mi conosce, realmente o virtualmente (anche per la frequentazione "dell'altro thread") sa che non sono particolarmente ortoressico, per usare un'eufemismo, e i post-wo a base di pizza, gelato, latte/biscotti, ecc... non li ho nemmeno contati in quel periodo). Magia? Esoterismo? No, mangiavo meno di quello che consumavo.
Ora che ho tagliato di un 20% il volume settimanale rispetto all'estate e sto più attento a mangiare pulito non tolgo un etto. Perché? Perché conti alla mano deficit non ne sto facendo.
Per parlare di ormoni ci vuole un minimo di studio (che io non ho). Per capire che se mangi 2000 kcal e vuoi dimagrire devi come minimo consumarne 2001 non servono titoli di studio, basta conoscere la matematica della prima elementare (sì, ok, pure il primo principio della termodinamicaPerché in sala c'è un dietologo, un nutrizionista? Si fa per discutere e imparare ma se togli dalla discussione il ruolo ormonale dall'alimentazione perché non vuoi affrontarla (e di cui io so nulla) allora vale tutto!
Il punto è che, per conoscenze personali, di persone che pensano che le calorie siano una str***ata e che per dimagrire basti controllare gli ormoni, non ne conosco UNA che, non dico che perlomeno abbia perso un etto, ma manco che abbia migliorato la composizione corporea.Aldilà delle convinzioni... Fabbri dice almeno una cosa interessante secondo me che passa spesso inosservata: la differenza tra perdere peso, spesso soprattutto liquidi, e dimagrire, composizione corporea, valutabile solo nel tempo.
Ecco secondo me a volte ci si confonde (qui meno ma 'fuori' assolutamente sì).
Il punto è che, per conoscenze personali, di persone che pensano che le calorie siano una str***ata e che per dimagrire basti controllare gli ormoni, non ne conosco UNA che, non dico che perlomeno abbia perso un etto, ma manco che abbia migliorato la composizione corporea.
Io ritengo il metodo di Fabbri ottimo per:
1. I pro che sono già tirati e quindi puntano tutto sulla qualità del carburante
2. La casalinga di Voghera o il poltronaro medio che se si mettono a contare le calorie smettono domani e che comunque falliranno miseramente dopo 3 ore che seguono la dieta dell’indice glicemico perché apriranno la dispensa e si scofaneranno l’impossibile.
Basta guardarsi in giro.
tu hai letto il libro Iader, giusto?però il poltronaro medio sai che soddisfazione, potersi mangiare una teglia di torta al cioccolato, e poi prendersi magari uno yogurt fage che così equilibria con le proteine e non ingrassa
Non estremizziamo, ho solo detto che in buona sostanza i cibi alcalininizzanti hanno un effetto importante sul mantenimento della massa muscolare, non che ora ci si alimenta a mele. In conclusione una dieta che evita eccessiva acidificazione, per intenderci diete povere in frutta e verdure ad esempio, possono comportare degli svantaggi sulla muscolatura e non solo visto che per contrastare l'acidificazione alla fine il corpo chiama in soccorso anche componenti fondamentali per le ossa.quindi se sostituisco le mele alla pasta dovrei avere qualche tipo di giovamento? Di che tipo?
tu hai letto il libro Iader, giusto?
ti dice questo?
tanto per sapere, perchè altrimenti inizio la dieta della torta tenerina
quindi, tradotto per noi comuni mortali, più o meno questo:nel libro lui parla anche, direi ovviamente, di quante calorie introduciamo rispetto al fabbisogno, ma dice che è una componente del discorso nutrizione/dimagrimento
fa spesso, l'esempio, di come non bilanciando i pasti si vada a creare quel picco insulinico che poi ti porta ad avere ancora fame nel brevissimo periodo, mentre bilanciando ciò non avviene
dà una grande rilevanza, in negativo, anche ai cibi cosiddetti "zero grassi", dove, d'altro canto, vi è una quota più consistente pero' di carboidrati
Se si fanno pasti completi, nelle giuste quantità, la glicemia è già sotto controllo...
quindi, tradotto per noi comuni mortali, più o meno questo:
Poi ci sono le eccezioni pre intra post wo
In genere "zero grassi"="più zucchero"quando leggevo zero grassi pensavo già ad una cosa salutare da mangiare "senza problema", ed invece nn è così
ma sicuro, il discorso è di dare per scontato che uno che sente il discorso su internet, in termini generali, che per perdere peso non deve contare le calorie, riesca nell'impresa...questo ci va a nozze.. la interpreta nel modo più ampio possibile, con i possibili paradossi di torta e yogurt, ma poi la realtà è un po' differente...se uno legge il libro capisce che bisogna, come dicevo, almeno studiare un po', capire cosa si mangia, ecc...non son tutte rose e fioriperò, parlando per "neofiti", leggere sempre cio' che c'è scritto nelle etichette, perché, appunto, io da novello, quando leggevo zero grassi pensavo già ad una cosa salutare da mangiare "senza problema", ed invece nn è così
io l'ho trovato molto utile, il libro, ed ancora adesso i suoi video su youtube, in quanto ho poca cultura di base (relativamente all'alimentazione) e lo consiglio, soprattutto per chi è all'inizio
nel libro lui parla anche, direi ovviamente, di quante calorie introduciamo rispetto al fabbisogno, ma dice che è una componente del discorso nutrizione/dimagrimento
fa spesso, l'esempio, di come non bilanciando i pasti si vada a creare quel picco insulinico che poi ti porta ad avere ancora fame nel brevissimo periodo, mentre bilanciando ciò non avviene
dà una grande rilevanza, in negativo, anche ai cibi cosiddetti "zero grassi", dove, d'altro canto, vi è una quota più consistente pero' di carboidrati
Hai centrato in pieno.Aldilà delle convinzioni... Fabbri dice almeno una cosa interessante secondo me che passa spesso inosservata: la differenza tra perdere peso, spesso soprattutto liquidi, e dimagrire, composizione corporea, valutabile solo nel tempo.
Ecco secondo me a volte ci si confonde (qui meno ma 'fuori' assolutamente sì).
quanto carico glicemico avrà mai una mela?chissà se è la maggior quantità di fruttosio o quella di fibre ( o ambedue) a far si che le mele alzino meno la glicemia rispetto alla pasta raffinata. insomma manca la conclusione e la causa di quella che e stata solo una misurazione.
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