Anche io uso tutte e tre le tipologie di coperture, ma ho esperienze diametralmente opposte alle tue.
Con i tubolari (Vittoria) ho forato due volte, il
lattice non è servito a nulla e nemmeno la bomboletta, per cui ho dovuto farmi venire a prendere.
Ovviamente coperture da buttare
Da allora, giro con un tubolare di scorta ripiegato in una falsa borraccia aperta, ma non è il massimo della vita (pensando anche allo smadonnamento dello scollare quello forato a bordo strada)...
Con i tubeless, in migliaia di chilometri una sola foratura per colpa mia (sassolino aguzzo incastrato nella ruota davanti, sentivo il rumore ma non volevo fermarmi per toglierlo, fino a che non ha fatto il buco): me ne sono accorto per via del lattice che usciva, ho messo un dito sopra il foro ed ho atteso qualche minuto che il lattice solidificasse, poi ho ripreso tranquillamente il giro. Una volta a casa ho incollato una toppa interna (di quelle da camera d'aria) ed ho utilizzato il tubeless fino a che non si è consumato.
Se dovessi per forza scegliere un tipo solo di copertura da utilizzare, non avrei dubbi: tubeless.
Per me, che giro quasi sempre da solo, è la miglior garanzia di riuscire a tornare a casa, specie se vado in montagna.
Ci metto molto meno a montare i tubeless ed inserire il lattice col siringone, che non a cambiare un tubolare, che va prima lasciato a stirare su un cerchio (mettere un tubolare nuovo direttamente sulla ruota senza averlo stirato prima è stata una delle esperienze peggiori della mia vita), poi pulire il cerchio dal mastice vecchio con l'acquaragia, poi la mano di mastice sul cerchio e le due mani sul tubolare nuovo, poi il montaggio, la centratura (da scarnificarsi le dita), poi di nuovo pulire le sbavature di mastice che si sono inevitabilmente formate durante il montaggio... senza contare poi di quando devi fare una frenata brusca in discesa in una giornata molto calda, e ti si forma la gobbetta (capitato due volte, per fortuna non si è strappata la valvola).