Non sono il tipo che fa affermazioni scientifiche inventate, farei informazione falsa altrimenti. Se avevi un'idea riguardo alcuni argomenti, sappi che dove ho corretto non è come pensavi e lo puoi verificare facilmente. (Il discorso delle traduzioni non lo capisco, per quale motivo dovrei leggere su un testo tradotto ?). Poi quando discuto do per scontato che le correzioni siano solite e comuni, nessuno è perfetto. Ora non credo ci sia bisogno di soffermarsi su questo punto per trovare un accordo. Non è male, è bene farlo a favore di una chiara informazione.
Precisamente il fenomeno della fatica consiste nella rottura di pezzi sottoposti a sollecitazioni cicliche, anche se in nessun momento del ciclo si è raggiunta la tensione di rottura. Però lo rompi ed è sempre un termine di paragone con il valore assoluto del carico di rottura (necessario "in un solo ciclo"),
no la resistenza a fatica non va rapportata al carico di rottura, essa non è una grandezza ma semplicemente una proprietà
Partiamo dal fatto che ho fatto bene a correggere quello che avevi detto (nella prima frase del mio discorso che hai citato e a cui non hai risposto): il fenomeno della fatica giunge esattamente alla rottura del materiale, non come avevi detto "non oltre la deformazione". Quindi non capisco perché dire che sto sbagliando a correggere. Se lo faccio è per chiarire l'argomento e non per altre intenzioni.
Non capisco cosa vuoi dire, i valori delle grandezze dipendono dalle proprietà dei materiali e viceversa, proprietà dei materiali stabiliscono le grandezze, e se ti interessa la resistenza a fatica è legata alla tensione di rottura. Poi io le ho solo chieste, non "rapportate" (cosa che si fa dopo aver saputo i loro valori e le proprietà del materiale che influiscono sulle stesse). Credo che il discorso ora sia chiaro.
le nervature interne al tubo servono per aumentarne la rigidezza non a non farlo rompere a causa di urti accidentali.
Per questo i telai attuali non evitano deformazioni o rotture a causa di forti urti laterali. Parlavamo di resistenza del materiale in quella parte del discorso, che favorisce la costruzione di telai leggeri. Quindi non mi riferivo alla rigidezza, ma ad un eventuale aumento di peso per rinforzare i telai in carbonio rendendoli meno vulnerabili alle cadute o forti urti laterali.
il grafico a cui fa riferimento è quello dello sforzo/peso o rigidezza/peso. la grandezza rigidità è intrinseca del materiale e non dipende dal suo peso. che poi puoi dividere questa grandezza per un altra (peso appunto) e trovi un altro parametro è un altro discorso.
La rigidezza è intrinseca al materiale e varia a seconda della sua quantità/peso eccetera, e dato che alcuni materiali hanno una densità diversa, hanno anche rigidità diversa a parità di sezione, quindi per confrontare quale materiale è più rigido, si fa, non io, Reynolds e company, la divisione con il peso.
un telaio comodo lo fai anche in carbonio o in acciaio, con il carbonio puoi farlo anche più comodo e più rigido.
Rispetto agli altri metalli come ho detto, è più facile farlo con il Titanio.
La tecnologia costruttiva dei telai in carbonio è diversa come detto prima quindi è a parte ed è un discorso già fatto. (Comunque a parità di diametri, fino a prova contraria sono più rigidi i telai in metallo).