da ciucciaruaota
Vedi appunto la caffeina(è l'unico esempio che conosco),nei primi anni 90 eri fuorilegge,adesso no quindi qualcuno magari è stato crocefisso per questo motivo ed adesso non è più così.
Sulla caffeina, che costò una squalifica di 3 mesi a Bugno all'apice della carriera, non ho mai capito il suo inserimento nella lista delle sostanze vietate! Comunque amici dobbiamo fare un'amara riflessione: è purtroppo insito nella natura dell'uomo ricorrere agli "aiutini" per centrare gli obiettivi. Lo fà lo sportivo, ma lo fà il professionista in genere: basta pensare alla miriade di professionisti (medici, avvocati, piloti ecc ecc) che ricorrono alla cocaina "per reggere i ritmi": anche se poi è dà vedersi quanto questa sia una scusa e in realtà dietro c'è piacere per la sostanza. Si parte dagli indios che masticavano foglie di coca perchè si erano resi conto che correvano durando meno fatica a quello che "copia" il compito (o se lo fà passare) per superare il concorso. Figurarsi poi la tentazione dello sportivo professionista di poter primeggiare e poi farci anche dei soldi. E questo passa sopra a tutto: salute, onore, rispetto dell'avversario! I ciclisti sono stati presi ad "esempio del marcio", ma in tutti gli sport, specie di fatica e poca abilità, si ricorre al doping: persino nel tiro con l'arco (betabloccanti e tranquillanti).
Io credo che alla base del fenomeno ci sia l'igoranza di chi assume, perchè solo un cretino, se sà cha assumendo anabolizzante aumenta di un fattore 1000 la possibilità di un carcinoma prostatico ne fà uso (e allora è cretino e che ci vuoi fare) e l'ignoranza associata all'avidità di chi somministra. Ma dietro al fenomeno doping c'è anche un giro di soldi mostruoso: si stima nella sola Italia 600 milioni di euro annui. E considerate che il "mercato", nel ciclismo per esempio, fa soldi non con i 200 professionisti italiani, ma con la marea di amatori dediti a questo sport! Il problema potrebbe essere risolto con un bombardamento informatico sugli effetti collaterali delle sostanze, incutendo quindi il terrore nell'utilizzarle, ma anche li non sò quanto funzionerebbe...............molti sportivi mi hanno confessato che gli venivano fatte punture strane; quando gli domandavo: "Ma scusa cosa ti iniettavano, perchè non chiedevi cosa fosse?".......La risposta è stata sempre: "A me interessava solo vincere o comunque andare forte, ero disposto a tutto". Figurarsi se a "certe bestie da macello" spaventa sapere: non vogliono nemmeno sapere! Quindi tutto, a mio avviso si rimanda alla coscienza del singolo, sensa tante scuse. Ma purtroppo per tanti la coscienza è un optional, e allora siccome c'è da tutelare anche il rispetto di chi è pulito e dello spetatore, controlli a tappeto e, nei casi di doping volontario esclusione a vita! Non a caso ho parlato di doping volontario, perchè la si entra in un discorso particolare. Ecco nel caso Ricco o Sella, doping volontario, fuori a vita (come esempio). Ma i controlli a tappeto ed obbligatori io li farei anche per chi usa stupefacenti (doping professionale) e svolge professioni dove puoi recare danno agli altri o dove svolgi un lavoro pagato dalla collettività. Ecco quindi che: medici, piloti, parlamentari e amministratori pubblici in genere dovrebbero essere sottoposti a test "antidoping" obbligatori e chi positivo a casa per sempre! Anche perchè se Riccò si dopa posso ricavarne un dispiacere in quanto suo tifoso, ma se il chirurgo che mi opera si fà di coca e m'ammazza (cosiccome il pilota di un aereo) un pò ghi zebedei mi girano!